Le richieste del settore della ceramica in cinque punti

DERUTA – Sono cinque le richieste del settore della ceramica che il sindaco di Deruta, Michele Toniaccini (nella foto)  ha evidenziato in un documento inviato al premier Conte, alla governatrice Donatella Tesei, ai Parlamentari, precedentemente condiviso con le associazioni di categoria e sottoposto all’attenzione dell’Aicc, l’associazione italiana delle città della ceramica.

Si parte dall’esclusione del settore nel dl Ristoro-bis e si propongono misure configurabili come strategie di breve periodo, che possano in qualche modo risollevare o quantomeno contrastare il declino del settore:

· ristoro, come avvenuto nel precedente lockdown, che vada a coprire almeno in parte i mancati ricavi;

· esonero dal pagamento dei contributi INPS per il periodo di limitazione agli spostamenti che hanno colpito il turismo, settore strettamente correlato alla ceramica artistica;

· esonero dal pagamento della TARI;

· sconti sulle utenze (energia elettrica, calore);

· posticipo del pagamento dell’IVA.

Nel lungo periodo, invece, occorre la formazione del personale e la digitalizzazione delle attività. Di fondamentale importanza investire in piattaforme di vendita on-line (e-commerce), accompagnate dall’utilizzo dei social, tramite cui promuovere e “raccontare” in modo alternativo i propri prodotti”.

“Ho portato la proposta – afferma il sindaco – in sede di Aicc e ho trovato un consenso unanime. Si è deciso, infatti, di costituire un gruppo di lavoro con i sindaci delle città italiane di antica tradizione ceramica, la Strada della Ceramica in Umbria e le associazioni di categoria. Con l’ultimo Decreto Ristori è svanita pure la possibilità di rientrare tra quelle attività in grado di ricevere risorse economiche al fine di contrastare lo stato di crisi generalizzata che riguarda il comparto, dai produttori di semilavorati a quelli di prodotti finiti”.

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