Leucemia: il lavoro di ricerca di Roberta Ranieri di UniPg tra quarantene, determinazione e coraggio

PERUGIA – Un video e un articolo per raccontare la storia di grande determinazione e di coraggio nelle avversità, legate all’emergenza  Covid di Roberta Ranieri (in foto), dottoranda all’Università degli Studi di Perugia.  Sono stati pubblicati, nel giorno dedicato alla Scienza (World Science Day), nel sito dell’ European Molecular Biology Laboratory (EMBL).

Articolo: https://www.eurobioimaging.eu/news/conducting-interdisciplinary-transnational-research-in-the-covid-19-era/

Video: https://wetransfer.com/downloads/9e1632e0e84ea1f6be83b429f339b9b320201117130715/08f0556b7bda9c3022816f1b96ac83cb20201117130827/0d1e1c

Roberta Ranieri si è trovata a vivere, infatti, una prima esperienza traumatica non appena arrivata all’European Molecular Biology Laboratory (EMBL) di Heidelberg (in Germania), lo scorso marzo: la sua attività di ricerca e il suo progetto sono stati bruscamente interrotti dal lockdown in Europa per l’emergenza COVID19 e lei costretta a due periodi di quarantena consecutivi,  il primo appunto in Germania e il secondo al suo rientro in Italia.

Nonostante questo Ranieri è tornata all’EMBL in settembre per completare il suo lavoro finanziato dal progetto europeo Horizon 2020-CORBEL pur cosciente della possibilità della reintroduzione in qualsiasi momento di nuove restrizioni di spostamento.

Horizon 2020-CORBEL, consentendo l’accesso a e la collaborazione con due infrastrutture di Ricerca Europee in Germania, EU-OPENSCREEN (Berlino) ed Euro-BioImaging (EMBL), ha finanziato un progetto, coordinato dalla Prof.ssa Maria Paola Martelli, finalizzato all’identificazione, tra migliaia di composti, di piccole molecole che mirano a colpire specificamente un particolare tipo di leucemia mieloide acuta con mutazione nel gene NPM1, scoperta nel 2005 dal gruppo del professor Brunangelo Falini (Ematologia, Università degli Studi di Perugia).

La pandemia ha reso più difficile per i ricercatori viaggiare da un paese all’altro, rallentando la cooperazione internazionale, ha costretto i laboratori di tutto il mondo ad adottare rigorose misure di sicurezza e igiene e ha persino avuto un impatto sul focus di alcuni progetti di ricerca. Condurre ricerche interdisciplinari in collaborazioni internazionali nell’era COVID-19 ha bisogno di ricercatori appassionati, intraprendenti e inarrestabili, come Roberta Ranieri.

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