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L’ipotesi di un del meeting internazionale degli atenei impegnati in programmi di pace nel segno di Francesco

PERUGIA  Oggi una delegazione dell’Università di Hiroshima, guidata dal rettore Mitsou Ochi e dal prorettore Shinji Kaneko, accompagnati dal prof. Giuliano Cerulli, è stata ricevuta dai vertici di Palazzo Gallenga.

L’ateneo giapponese è fondatore e capofila della rete internazionale dei rettori d’Università impegnati nella promozione di una cultura della pace (University Presidents for Peace), di cui l’Università per Stranieri è stata chiamata a far parte nel 2024 per il suo costante impegno in favore della cultura dell’incontro e della tolleranza fra i popoli.

In questo quadro, il rettore Mitsou Ochi ha invitato oggi l’omologo De Cesaris a partecipare alla prossima conferenza internazionale promossa dall’Università dell’ONU di Tokyo  e dal Network per la Formazione e la Ricerca nei settori della Pace e della sostenibilità, in programma nel marzo 2026 nella sede ONU della capitale giapponese.

Nel corso dell’incontro le due delegazioni hanno affrontato vari temi, approfondendo in particolare la progettazione di uno specifico corso intensivo di studio della lingua e della cultura italiana da parte degli studenti dell’ateneo di Hiroshima, comprensivo di una formazione online operata dai docenti di Palazzo Gallenga prima del loro arrivo a Perugia e includente una successiva full immersion nella realtà delle eccellenze culturali, artistiche e culinarie dell’Umbria.

Il rettore Mitsou Ochi ha sottolineato che Perugia non è la sede ideale per gli studenti del suo ateneo unicamente perché vi ha sede la Stranieri, ma anche perché il capoluogo perugino gli è parso città bellissima e aperta, sicura e molto vivibile.

Il rettore De Cesaris dal canto suo ha voluto rimarcare l’importanza di sviluppare con gli atenei giapponesi programmi di scambio studentesco che facilitino la mutua conoscenza tra gli studenti di diversi continenti, nella prospettiva di incrementare nelle giovani generazioni la comprensione reciproca, l’apertura a realtà diverse dalla propria, e lo sviluppo di una cultura del rispetto e della tolleranza.

L’incontro si è concluso con la definizione di un cronoprogramma di contatti per la progettazione di altre iniziative di interscambio e formazione.

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