PERUGIA – Il “Main stage” come palco delle meraviglie. Il “Garden stage” per concerti all’alba e yoga, la “Galleria che spacca” per far incontrare arte e musica. Ma anche “UnistraPg stage”, il palco di divulgazione sociale, “518 stage”, quello per incontri con autori e sessioni musicali, “UniPg stage” per i free party ogni sera dei top club umbri, “Borgo Bello stage” per spettacoli circensi e jam session ed infine la “Chill area” per relax, musica, cibo e birra 100% umbri.
Sono i magnifici otto palchi che caratterizzano la 12/a edizione dell’Umbria che Spacca e che attraversano praticamente tutta la città. E sopra accadrà di tutto, con una carrellata incredibile di musica e musicisti ma non solo: la grande carovana dell’evento animerà così il cuore del centro storico di Perugia per 5 intensi e lunghi giorni, dall’alba alla notte.
“L’Umbria che Spacca”, ideato, sviluppato e promosso dalla Roghers Staff APS, torna anche quest’anno con una sempre maggiore attenzione alla multidisciplinarietà e multisettorialità per offrire al pubblico una varietà di esperienze culturali ma soprattutto grandi protagonisti della scena musicale contemporanea, senza dimenticare di dare spazio alle realtà del territorio.
L’edizione 2025 è stata presentata mercoledì 25 giugno a Perugia nel Salone d’Onore di Palazzo Donini. Il presidente dell’associazione organizzatrice, Andrea Mancini, ha subito evidenziato il lavoro di chi sta dietro le quinte, i 120 volontari che compongono lo staff dell’evento, “la vera anima della manifestazione”. “Vogliamo che questo sia sempre più un festival per tutti e tutte e che sia una festa per la città di livello sempre più alto” ha affermato Mancini.
“Abbiamo iniziato con 1500 euro in tasca grazie alle serate del Mercoledì Rock e vedere questo tavolo oggi ci riempie di orgoglio” ha sottolineato il direttore artistico Aimone Romizi per poi aggiungere: “Vogliamo dire che le istituzioni ci sono e ti ascoltano se le cose che vengono proposte sono buone. Questo è un festival sentito dalla città e dalla regione e quindi con molto pubblico locale però in realtà è diventato anche il pretesto per venire a visitare l’Umbria e questo crea una grande forza perché si può vedere un artista famoso insieme a 3mila persone e dentro un suggestivo parco cittadino invece che con 16mila persone a Roma e in un contesto diverso. Tutto questo porta le persone a spostarsi e a venire a Perugia. In tanti vengono a vedere quindi quello che facciamo per un evento che è diventato un happening di livello nazionale con circa 140 ospiti al giorno”.
Per Romizi però “continuare a fare questo in maniera solo volontaria inizia ad essere impegnativo perchè ci sono persone che si sono formate per gestire un festival con economie importanti e rischiose”. “Il volontariato che facciamo è potente e non ci sono più realtà di questo livello – ha concluso – e quindi su questo aspetto c’è da lavorare per creare una struttura solida e che possa garantire un futuro all’evento”.
“Ci date grande una grande iniezione di fiducia e questo è un tavolo che crede in voi, come generazione, e non perché costretti o perché siete diventati una cosa importante” ha commentato la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, la quale ha aggiunto: “Già dal nome Umbria Che Spacca avete pensato in grande perché questa terra ha saputo creare un evento che deve sopravvivere, un patrimonio che con la vostra generosità volete donare ad una intera regione. Finita questa edizione ci metteremo a lavorare insieme perché crediamo nell’Umbria che Spacca”.
A seguire è intervenuto anche il vicepresidente della Regione e assessore regionale alla cultura Tommaso Bori: “Quello che 12 anni fa era un sogno, quando con un gruppo di ragazzi ci siamo seduti intorno ad un tavolo pensando alla prima edizione, ora è diventata una realtà e un punto di riferimento a livello nazionale. La Regione crede in questa iniziativa e crede nei giovani che la organizzano e la animano. Proprio per loro vogliamo diventare la prima regione ad avere un testo unico per la cultura e l’impresa creativa che terrà insieme tutte le arti e tutti i luoghi. Questa cosa non la faremo da soli ma coinvolgendo anche realtà come l’Umbria che Spacca per dimostrare che con la cultura si mangia perché crea un valore aggiunto notevole”.
“Il tavolo di oggi è speciale – ha dichiarato inoltre la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi – perché dà il senso di una rete che rappresenta il modo migliore per costruire una città pezzo per pezzo. Per una certa generazione è arrivato il momento di essere protagonisti del proprio tempo e questo festival lo ha dimostrato. È arrivato il momento di dare una struttura solida e pensare ad un contenitore di enorme opportunità dove il volontariato deve essere solo un piccolo pezzo. Nella città dei festival, un festival nato dal basso che è diventato di respiro internazionale deve avere lo spazio che merita”.
“I numeri non sono mai unica cosa da valutare – ha detto anche il vicesindaco e assessore comunale alla cultura Marco Pierini – ma se ogni anno l’Umbria che Spacca cresce qualcosa di importante ogni anno avviene a Perugia e per questo motivo l’evento è qualcosa che va tutelato”.
Il festival, per il direttore generale della Fondazione Perugia Fabrizio Stazi, è possibile perché ci sono giovani uniti dall’entusiasmo che nel tempo sono riusciti a creare una rete di collaborazioni preziose: “Noi accompagniamo questa iniziativa da anni e l’abbiamo vista crescere riconoscendo il suo potenziale culturale, sociale e generazionale”.
Per l’Università degli Studi di Perugia, con cui il festival conferma i due palchi “Unipg stage” e “Garden stage”, è intervenuto il delegato del rettore, Roberto Rettori: “Da diversi anni collaboriamo con l’Umbria che Spacca portando ogni volta un messaggio diverso. Abbiamo trattato temi importanti come la varietà e l’identità di genere, il valore della cultura, dell’Università e dello studio. Quest’anno affrontiamo un tema purtroppo molto attuale: diciamo no alla guerra, a qualunque guerra, e sì alla pace, a qualunque pace. È un messaggio forte e chiaro che vogliamo far arrivare attraverso video realizzati con lo staff del festival, belli e coinvolgenti, che resteranno come post significativi e continui”.
Anche l’Università per Stranieri di Perugia, come ha evidenziato il prorettore Francesco Asdrubali, è lieta di confermare il proprio supporto ad una manifestazione “volano di sviluppo del territorio e non solo per la proposta musicale”. “Nella nostra aula magna, che diventerà un vero e proprio salotto, tornerà il palco di divulgazione sociale del festival” ha poi ricordato.
In conclusione, è intervenuto anche l’amministratore unico Adisu Umbria Giacomo Leonelli: “Le istituzioni al tavolo certificano un ulteriore passo in avanti che ha fatto il festival. Ci sono e sostengono in maniera forte l’intraprendenza dei giovani e la loro voglia di scommettere sul territorio”.
Per il “main stage” ai Giardini del Frontone (aperura porte ore 19) la line up è da capogiro, grazie alle serate di mercoledì 2 luglio, con i Baustelle per il tour estivo dei 25 anni di carriera della storica band e il cantautore siracusano Marco Castello (due universi musicali che si incontrano combinando eleganza senza tempo e un groove che attraversa generazioni) con Jacopo Èt ad aprire la serata e la sua musica sospesa tra sogno e realtà, per un mix raffinato di elettronica leggera e cantautorato; di giovedì 3 luglio per una notte in rosa, con il doppio concerto di due delle voci femminili più interessanti del panorama musicale attuale come Rose Villain e Gaia (per il finale di serata anche il producer umbro Shablo per un set tra radici urban e visione elettronica che parla molte lingue, insieme a tre musicisti e performer d’eccezione come Joshua, Mimì, Tormento); di venerdì 4 luglio con il duo degli Psicologi, composto da Alessio Aresu (Lil Kaneki) e Drast (Marco De Cesaris), insieme a Giuse The Lizia e Centomilacarie, per una serata dedicata ai giovanissimi; di sabato 5 luglio con la leggenda dell’hip hop italiano Guè (in apertura Beba Rime con le sue rime affilate, flow potente e carisma da vera regina del palco); ed infine quella conclusiva del 6 luglio (ad ingresso gratuito fino a raggiungimento capienza) con il cantautore toscano Lucio Corsi e i giovanissimi Les Votives con la loro carica ribelle e contemporanea.
Il festival non dimentica di dare spazio alla vibrante scena musicale umbra che continua a stupire con la sua energia, creatività e passione. Sono 10 infatti i talenti selezionati tra oltre 110 candidature che calcheranno il palco principale grazie al “Coop Music Contest”. Ed esibirsi in aperura degli headliner delle serate al Frontone saranno: Bluannika, D-Verse & Upstairz, Garpets 30k, Le Nora, Mones, Minimal, Marcy, Onisaiba, Rosewood, Siso.
All’Umbria che Spacca torna anche il risveglio preferito dagli amanti della musica: i concerti all’alba nel “Garden Stage” all’Orto medievale dell’Università degli Studi di Perugia, all’interno del complesso monumentale di San Pietro, avranno come protagoniste tre giovani e poliedriche cantautrici come Francamente (4 luglio), Erica Mou (5 luglio) e Anna Castiglia (6 luglio). Apertura ore 6.15. Biglietti esauriti.
Un festival nel festival sarà anche la lineup della “Galleria che spacca”, il tradizionale palco d’eccezione de “L’Umbria che Spacca” allestito alla Galleria Nazionale dell’Umbria dove la musica incontra l’arte in un dialogo senza tempo. Si parte quindi con la voce raffinata di Malika Ayane (2 luglio), per proseguire poi con l’indie-pop contemporaneo dei Santi Francesi (3 luglio), con il rock d’autore intenso e viscerale di Motta (4 luglio), con le sonorità melodiche solari di Leo Gassman (5 luglio), e per finire con il cantautorato maturo e poetico di Niccolò Fabi (6 luglio). Aperura porte ore 16.30. Biglietti esauriti.
Trona anche “UniPg stage”, lo spazio che fa ballare l’Umbria con i party e gli eventi più amati. In collaborazione con l’Università degli studi di Perugia, il palco nell’Area esterna del Complesso Monumentale di San Pietro (Parcheggio Facoltà di Agraria) ospiterà anche le finali di UNIMUSIC, il contest universitario targato Adisu Umbria, nelle serate del 4 e 5 luglio. Dalle ore 19 (ingresso libero fino a esaurimento capienza) toccherà al Mercoledì Rock (2 luglio), Suavecito (3 luglio), Smemo (4 luglio), Tangram w/ Kymono live band (5 luglio), Bounce XL (6 luglio).
Per il secondo anno è confermato pure “UnistraPg stage”, dalle ore 18 il palco di divulgazione sociale de L’Umbria che Spacca realizzato in collaborazione con l’Università per stranieri di Perugia. Il 2 luglio “Sessualità e affettività” con Livio Ricciardi (psicologo, sessuologo, divulgatore e influencer), Stefania Tusini (Università per Stranieri di Perugia), Letizia Palmari (ginecologa). Il 3 luglio “Scrivere e parlare di ambiente e crisi climatica, dalla divulgazione al reportage, tra scienza e narrazione” con Marco Fratoddi (Sapereambiente / Poetry Village Roma), Luigi Mundula (Università per Stranieri di Perugia), Adrian Fartade (divulgatore scientifico, youtuber e scrittore). Il 4 luglio “Corpi, parole, verità: dialoghi sui disturbi del comportamento alimentare” con Aurora Caporossi (associazione Animenta), Valentina Dallari (dj, autrice e divulgatrice), Filippo Magrini (psicologo, Centro DCA Palazzo Francisci di Todi). Cultura, consapevolezza e confronto con la moderazione di: Denise D’Angelilli.
Novità di quest’anno è il “518 Stage”, punto d’incontro tra parole, musica e nuove visioni, grazie alla collaborazione tra Edicola 518 e Afro Templum potenziata dal sound system firmato Todo Modo. Nell’area esterna della Chiesa di Sant’Ercolano, dalle 18.30 ad ingresso libero tre giorni di talk, musica live e viaggi sonori: dialoghi con autori, dj set, performance e incontri. Il 4 luglio Luca Mikolajczak incontra Francesco Aloia, a seguire Eiger Drums Propaganda (live). Il 5 luglio Francesco Merlino incontra Claudia Grande, a seguire Afro Templum Coda de Serpiente. Il 6 luglio dialogo tra Monica Acito e Alberto Ravasio, a seguire Awesome Tapes from Africa. Lo stage è realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
Altra novità è il “Borgo Bello stage” nella pizza Giordano Bruno di corso Cavour ad ingresso gratuito. Dalle ore 21, il 4, 5 e 6 luglio si esibiranno Mike Rollins e Only Funk Jam Session.
Infine, la “Chill area” davanti ai Giardini del Frontone nell’area ristoro ad ingresso gratuito. Dalle ore 17.30 dal 2 al 6 luglio si esibiranno Kantner Brothers, Andy Macfarlane, Ghetto Kumbe, One Horse Band, Mefisto Brass.
I biglietti dei vari concerti sono disponibili sul sito del festival www.umbriachespacca.it. Ma i tickets acquistati non valgono solo per la musica. Grazie all’iniziativa “UCS main supporter”, infatti, presentando il biglietto nei musei, negozi e librerie vicino alla zona del festival sarà possibile ricevere sconti e promo speciali dal 30 giugno al 6 luglio. I locali convenzionati e gli sconti sono indicati sul sito del festival: https://www.umbriachespacca.it/ums-ucs-main-supporter.
L’Umbria che Spacca è realizzato con il sostegno e il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi di Perugia, Università per Stranieri di Perugia, Camera di Commercio dell’Umbria, Adisu Umbria.
Con il sostegno della Fondazione Perugia, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, e del Ministero della Cultura.
In collaborazione con Musei Nazionali di Perugia – Direzione Regionale Musei Nazionali Umbria e Galleria Nazionale dell’Umbria.
Main Sponsor: Birra Flea. Sponsor: Coop – Centro Italia, +Energia. Partner: Testone. Water Partner: Acqua Acea. Beauty Partner: Naïma – La Tua Profumeria. Digital Partner: Connesi. Technical Partner: Starfer Italia Srl.
Radio ufficiale: Radio Subasio. In particolare, prima dei concerti di Gaia e Rose Villain al Frontone, ci si potrà scaldare anche con il DJ set targato Radio Subasio, con il dream team composto da Davide Berton, Gloria Gallo & Ignazio Failla.