PERUGIA – L’Umbria prima in Italia per densità di spettacoli
Il cuore verde d’Italia continua a distinguersi. Secondo il Rapporto SIAE 2025, relativo all’anno 2024, l’Umbria è la prima regione italiana per numero di spettacoli ogni 1.000 abitanti, con 79 spettacoli, seguita da Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta (entrambe a 77). Un dato che va ben oltre la media nazionale, ferma a 57, e che consacra la regione come una delle realtà più attive e dinamiche nel panorama culturale italiano. In generale, la macro-area del Centro – dove tutte le regioni si collocano sopra la media – si conferma la più performante in termini di densità dell’offerta. L’Umbria contribuisce a questo risultato con un incremento del 7,9% nell’offerta di eventi rispetto all’anno precedente, secondo solo al Veneto tra le regioni con forte vocazione culturale.
Cinema: primi per biglietti staccati in rapporto alla popolazione
Il settore cinematografico è quello dove l’Umbria ottiene il risultato più clamoroso: prima in Italia per numero di ingressi al cinema per abitante. Oltre 1,3 milioni di presenze nel 2023, pari a circa 1,5 biglietti a testa, un valore che supera quello di tutte le altre regioni, comprese le grandi. La crescita rispetto al 2022 è netta e costante. Questo trend premia la tenuta delle sale umbre, la loro distribuzione sul territorio e le politiche di accessibilità, come gli sconti e le rassegne. A livello nazionale, la media è di 1,25 spettatori per abitante, ma l’Umbria si colloca sopra 1,6, a conferma della propensione degli umbri alla fruizione cinematografica. In Italia il numero complessivo di spettacoli cinematografici è aumentato del 6,4%, mentre gli spettatori sono rimasti stabili (-0,8%).
Concerti, musica e spettacoli: sopra la media nazionale
Anche il settore della musica registra numeri sopra la media. Secondo la SIAE, l’Umbria è tra le regioni con più alta partecipazione pro capite agli spettacoli di musica leggera, grazie alla presenza di eventi di rilievo internazionale e a un circuito diffuso di festival locali. La spesa complessiva del pubblico è in netta crescita, segnale di una domanda stabile e disposta a pagare per qualità. Rispetto all’anno precedente, l’Umbria ha visto un incremento del 13% dell’offerta di concerti, il secondo più alto d’Italia dopo il Lazio (+18%).
Nel teatro e nella musica classica si osserva un rinnovato interesse, sostenuto da cartelloni di valore. Il pubblico umbro non solo partecipa, ma investe nella fruizione culturale. Questo si riflette anche nella spesa media per abitante in spettacoli dal vivo, che colloca l’Umbria tra le prime cinque regioni italiane.
L’Umbria, inoltre, è l’unica regione in Italia dove il jazz supera la musica pop, rock e leggera per partecipazione media. Questo grazie non solo all’iconico Umbria Jazz, ma anche a un sistema diffuso di rassegne. Nel 2024, il 22% dei concerti in Umbria è stato di jazz, e la regione ha registrato il 37% di tutti gli spettatori italiani del settore, con una media record di 470 partecipanti per evento (625 a luglio).
Sport: crescono pubblico e numero di partite
Non solo cultura in senso stretto. Anche lo sport come spettacolo rappresenta un ambito in forte espansione. Il numero di presenze agli eventi sportivi è aumentato del 15% rispetto al 2022, con una distribuzione che coinvolge anche i comuni più piccoli. L’Umbria è tra le prime dieci regioni italiane per partecipazione sportiva pro capite, con picchi registrati nel calcio e nella pallavolo, ma anche in discipline di nicchia sempre più seguite. Da segnalare il boom di partite organizzate: +20% rispetto al 2023, con 915 eventi calcistici ufficiali.
La spesa culturale dei turisti: seconda solo al Lazio
Un altro indicatore chiave arriva dal Rapporto Symbola: in Umbria, la quota di spesa turistica destinata alla cultura è la più alta d’Italia dopo il Lazio, con un’incidenza che va dal 75% all’80%. Si tratta di un dato che conferma l’attrattività del patrimonio immateriale, degli eventi e dei percorsi esperienziali. Il turista che sceglie l’Umbria, lo fa non solo per i paesaggi e l’enogastronomia, ma per un’offerta culturale percepita come autentica e coinvolgente.
Umbria Jazz (attualmente in corso) come caso emblematico
In questo scenario, Umbria Jazz rappresenta un tassello esemplare. L’edizione 2023, secondo l’analisi dell’Isnart e Unioncamere, realizzata in collaborazione con Mastercard e diffusa qualche mese fa dalla Camera di Commercio dell’Umbria, ha portato un +31% di spesa nel territorio perugino rispetto all’anno precedente. Gli scontrini medi rilevati con carte e POS parlano chiaro: 101 euro per turista straniero, 76 per gli italiani, con i visitatori americani in testa per capacità di spesa.
L’impatto si è allargato a tutto il tessuto urbano: +29% per la ristorazione, +36% per l’abbigliamento, +44% per bar e locali notturni. A riprova di quanto un grande evento possa generare ricadute trasversali sul commercio, l’accoglienza e la vivibilità.
Secondo il Rapporto SIAE, solo nel mese di luglio l’Umbria ha concentrato il 16% di tutti i concerti jazz italiani e il 38% del pubblico nazionale di questo genere musicale. Un exploit che ha fatto registrare un +216% di partecipazione rispetto al 2023.
Inoltre, la regione è anche al secondo posto in Italia per densità di eventi nei parchi divertimento e nelle attrazioni viaggianti, in rapporto alla popolazione (0,7 ogni 1.000 abitanti), superata solo da Emilia-Romagna e Piemonte.
prima in Italia per numero di ingressi al cinema per abitante.