Matteo Garrone in Umbria: stasera allo Zenith di Perugia e martedì 10 ad Assisi

PERUGIA – Il regista Matteo Garrone sarà in Umbria: stasera, 8 ottobre, al cinema Zenith di Perugia per due proiezioni di “Io capitano”, quella delle ore 18 e quella delle ore 21. Coordina il critico cinematografico Andrea Fioravanti. Parteciperanno al dibattito Moussa Doumbia, presidente dell’associazione Timbuktu Aps, e Giovanni Dozzini, giornalista, collaboratore di vivoumbria.it, scrittore: peraltro sul tema immigrazione ha scritto in più occasioni ed editato il libro molto apprezzato e premiato “E Baboucar guidava la fila”.

Poi Garrone sarà martedì 10 ad Assisi alle ore 21. La serata è ad invito. Significativo il luogo in cui verrà proposta la pellicola che non poteva che essere, viene da dire, la Sala Cimabue del Centro Convegni e Accoglienza Colle del paradiso, in piazza Inferiore di San Francesco. Dopo il benvenuto del p. Custode, fra Marco Moroni, il regista offrirà una breve introduzione al film. Al termine verrà dedicato uno spazio al dialogo e al confronto.

Due opportunità a dir poco interessanti per non dire imperdibili non tanto o soltanto per chi ama il cinema d’autore ma più in generale per chi è sensibile più al fenomeno immigrazione, inteso come “tematica” e non come emergenza o “nuova” problematica. Il film di Matteo Garrone indaga sentimenti universali legati all’Uomo, alle sue aspirazioni, ai suoi drammi, alle sue speranze e disillusioni, calate in un contesto di miserie anche culturali e di una sostanziale incapacità di dialogo troppo spesso indirizzato in maniera unidirezionale e che invece impone, proprio in relazione all’entità del fenomeno, reciprocità. Senza retorica. Matteo Garrone sta facendo la sua parte in questo senso. Perché, stavolta, ha trattato la questione come mai, o quasi, la si vuole vedere e la si mostra. “In genere vediamo quelli che vengono salvati e facciamo la conta dei morti – ha infatti spiegato il registamai quello che si vive durante il viaggio. Ho deciso di mettere la macchina da presa dal loro punto di vista, in una sorta di controcampo rispetto alle immagini che vediamo sempre secondo la nostra angolazione occidentale, nel tentativo di dar voce, finalmente, a chi di solito non ce l’ha”.

E pertanto lo ha fatto dal punto di vista professionale, se così possiamo dire, girando un film che per lo spessore che ha dimostrato di avere ha già vinto il Leone d’argento per la regia alla mostra di Venezia e che rappresenterà la cinematografia italiana agli Oscar e che ha visto anche essere aggiudicato il Premio Marcello Mastroianni all’attore protagonista Seydou Sarr.

Foto di copertina: Movieplayer

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