Montesanto recuperato aspetta i turisti con i suoi monumenti e le essenze di Emanuela da degustare

Montesanto è uno  dei castelli più singolari della Valle del Vigi. Recuperato per quasi la totalità dopo i vari scossoni sismici, oggi  rimane un paese fantasma: solo due famiglie ci vivono saltuariamente. Nel 2001 gli abitanti erano 11. Luogo bellissimo per la  villeggiatura, è situato a 743 metri s.l.m.  Fu comune fino al 1863 e poi accorpato a Sellano nel 1879. Ha una storia lunga e affascinante ricca di vicende, personaggi e famiglie illustri.  Nel tessuto urbano, sono presenti interessanti edifici di culto e palazzetti gentilizi (nelle foto) di importante rilevanza storico artistica e architettonica. Ma andiamo con ordine.

 

La sua posizione è strategica, imprendibile, a dominio sulla Valle del Vigi: fu conteso tra gli Alviano di Mevale, i Varano, i Trinci e il comune di Spoleto. Le origini del primo insediamento si fanno attribuire alla probabile presenza di una cella monastica di San Nicolo’ di Acquapremula. Fu concesso  nel 1355 dal Cardinale Albornoz a Rodolfo Varano; nel 1462 il papa Pio II vende Montesanto a Spoleto per 4000 fiorini, soldi che sarebbero serviti al papa per finanziare la crociata contro i turchi.

Quindi con la vendita, Spoleto elevò il suo stemma comunale imponendolo sulla facciata del campanile della collegiata, ancora oggi visibile.

 

Nel 1484, come da archivio del comune di Sellano, qui ebbe vita un banco di pegni gestito da una piccola comunità di ebrei. Nel 1500, per un breve periodo, Montesanto fu possedimento dei Borgia. La devastazione e depretazione da parte dei colonnesi e lanzichenecchi  fu evitata grazie alla protezione che Montesanto ebbe da parte di Caterina Cybo. I palazzetti gentilizi per la totalità recuperati e riportati al loro originale splendore testimoniano, la importanza è potenza del castello circondato da doppia cinta di mura, con  bastioni e contrafforti. Il centro storico, come detto, conserva numerosi edifici che meritano di essere conosciuti. Sulla piazzetta principale la casa della posta, riportata al suo originario splendore.

Qui, c’è incorporata sul muro,  la buca delle lettere più antica al mondo risalente al XVI secolo, (nella foto);  un affresco Madonna e due Santi (nella foto).

Il pozzo della comunità del 1581 restaurato nel 1699 – 1901-  1929 (nella foto) nell’edificio ex scuola oggi centro studi Montesanto Scienza. Antiche case dai portali e finestre in pietra si affacciano sulla piazzetta, oltre alla pieve di Santa Maria restaurata ma chiusa al culto dopo altre scosse sismiche inagibile. Facciata solenne, a capanna. Portale in pietra, finestre in facciata adorne di stipiti e architravi decorati scolpiti in pietra locale con stemmi del comune di Spoleto (nella foto). L’interno a tre navate divise da sei colonne in pietra grigia con capitello ionico. Pavimentazione in pietra e due acquasantiere del XVI secolo. Bello il fonte battesimale in pietra. Alcuni frammenti di affresco sono del XVI.

Sulle pareti erano presenti importanti dipinti del tardo ‘400 e metà XVI sec. Ma sono andati perduti per sempre. Il campanile a pianta quadrata; la cella campanaria, ancora presenta supporti di sostegno alle arcate dopo gli ultimi eventi sismici. Altra chiesa è quella dedicata a Santa Lucia del XVI sec. e la cappella della Madonna della porta del XVI secolo con affreschi raffiguranti la Madonna del latte e gli Evangelisti, ma anche la chiesa di Sant’Anna e interessante che arricchisce il centro storico. Bene tutto questo, è avvolto in un silenzio, nel vento che spira continuo che trasporta il profumo di erbe e fiori selvatici. E bene ha pensato Emanuela  che qui ha da sempre la casa dei suoi avi, recuperata e arricchita da un bel giardino, orto, ombreggiata da piante di querce. In questa oasi di pace, Emanuela raccoglie le erbe e i prodotti del bosco, con amore, realizza i suoi liquori, essenze, primizie che offre ai fortunati amici ospiti. E allora ecco il nocino; ai semi di mela; ai semi di rosa canina; alla prugna; grappa ciliegia; Cherry; fragoline; Cedrina, Ginepro ecc…

Delizie da gustare, a piccoli sorsi, sullo splendido scenario di un luogo ricco di storia, in un ambiente naturale, unico, inconfondibile per la sua storia e tradizione. Nella zona sono presenti agriturismi, residenze d’ epoca e caciari, che ancora producono formaggio, ricotte, alla vecchia maniera, con latte di pecora, di capra e di mucca.

Visitate Montesanto, noi lo abbiamo fatto e ci ritorneremo.

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