Moon in june un successo e si pensa alla casa museo Sergio Piazzoli

PERUGIA – Non solo bilancio, ma riflessioni e progetti hanno sostanziato la conferenza stampa di oggi, giovedì 27 giugno a Perugia, di Moon in june.  I giornalisti sono stati invitati al Turreno, spazio caro da sempre al percorso che in questi anni ha intrapreso la Fondazione Sergioperlamusica. L’associazione Moon in june, presieduta da Patrizia Marcagnani, è partita dai i numeri: in tre giorni hanno visitato l’isola 5mila persone; 3.500 i biglietti staccati per i traghetti; costo del festival 75mila euro di cui 20mila coperti dalle istituzioni (15 mila dalla Regione Umbria e 5 mila dal Comune di Tuoro). Non quantificabile ma molto superiore il ritorno economico e di promozione turistica per l’isola e per tutto il Trasimeno con un pubblico (“colto, raffinato, gentile e paziente che va ringraziato perché ci ha sostenuto in questi anni e ha permesso la riuscita di quest’ultima tre giorni”) arrivato in massa dalle regioni limitrofe all’Umbria (Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo).

Un momento della conferenza stampa di bilancio di Moon in june

Un festival commentato da Virgilio Ambroglini, presidente della Fondazione Sergiperlamusica dal punto di vista artistico, attraverso “la grazia, la sensibilità e la magia delle donne”. Per una edizione dal titolo ‘Just like a woman’ all’Isola Maggiore “proprio le donne ci hanno dato emozioni fortissime”. Sono infatti andati in scena “il sacrificio di Carmen Consoli con quei tacchi altissimi, la magia e la presenza scenica straordinaria di Leyla la cantante dei Bowland, la follia di Maria Antonietta, la bravura di Anna Lince”. Ma oltre ai grandi artisti, un caloroso ringraziamento è stato rivolto a tutti i musicisti umbri che hanno completato il cartellone e che hanno accettato di suonare gratis. Un ringraziamento da parte di Ambroglini è andato anche alla “tenacia e al coraggio” della direttrice artistica Patrizia Marcagnani “che si è spesa tanto per questo festival e che quest’anno ha davvero messo in piedi un programma di grande rilievo”.
Carmen Consoli a Moon in june

“Bisogna rendersi conto – ha poi aggiunto Ambroglini – che siamo pur sempre in un’isola di 13 abitanti e tutte le cose sono complesse e difficili. Solo l’organizzazione dei nostri eventi, a parte i costi, significa un dispendio di energie enormi. Si può fare di più e si può solo migliorare ma quest’anno non possiamo che ringraziare tutti. Da Busitalia ai “caronti” con le proprie barche private Yuri e Cristiano, dai commercianti di Isola alla Proloco, con qualche aggiustamento ancora da fare ancora per l’accoglienza ma si stanno sempre più organizzando, e poi Don Marco, i Vigili Urbani di Tuoro, i Carabinieri, la Protezione civile e la Croce Rossa”. Un plauso particolare va al pubblico, ha ancora ribadito Ambroglini, “con una dignità e serietà straordinaria anche se qualcuno si è lamentato per alcuni disagi per le file dei traghetti, ma tutto sta nell’ottica dei miglioramenti”. “Il prossimo anno chiameremo Christo per fare una passerella da Tuoro all’isola”, ha scherzato Ambroglini.
Applausi e civiltà: il pubblico di Moon in june

A seguire Patrizia Marcagnani ha ringraziato Brunello Cucinelli “per aver consentito l’utilizzo dell’area dove si svolgono i concerti principali”. “Cucinelli – ha ricordato – ha una trattativa in corso con la Curia per l’utilizzo dell’arena naturale e dell’immobile che lo affianca. Già dai primi lavori fatti quest’anno proprio dall’imprenditore umbro l’area si è presentata già molto migliorata e accogliente. Speriamo si possa proseguire anche in futuro se diventerà poi definitivamente di sua proprietà”.  
Quella di Moon in june 2019 è stata definita da Ambroglini come “un’edizione memorabile che corona un sogno perché dopo 5 anni è diventato un festival che ha assunto una maturità artistica, organizzativa e culturale importante. E’ il festival di nicchia tra i più importanti a livello nazionale e non lo diciamo noi ma lo dicono artisti e produzioni. Esserci riusciti in così poco tempo è una grande soddisfazione”. E Ambroglini lo ricorda “soprattutto a chi denigrava l’idea della Fondazione Sergioperlamusica che invece ha lavorato in maniera collettiva per la comunità e per onorare la memoria di Sergio Piazzoli arrivando ora alla fine del suo percorso ma lasciando però vive le sue creature e le sue battaglie culturali”. “Ormai Moon in june e i suoi tramonti musicali – ha commentato ancora Ambroglini – sono nella bocca anche di tutti gli artisti che tra di loro parlano di come sia bello esibirsi qui. Abbiamo quindi richieste importanti con alcuni che hanno già in mente progetti speciali e sperimentali per il festival”. Un festival insomma ancora dalle enormi potenzialità anche per allargare lo scenario con operazioni di promozione del territorio. Tutti stimoli che danno agli organizzatori la forza di continuare e di guardare al futuro.  Date e proposte artistiche, anche importanti, quindi ci sono ma rimane qualche incognita all’orizzonte, visto che prossimamente ci saranno passi isituzionali importanti. Ci sarà quindi da aspettare. “Ci sono novità – ha commentato Ambroglini – con il governo della Regione Umbria che ha finito il suo mandato. Approfitto per ringraziare la presidente Catiuscia Marini che ci ha sempre sostenuto. Ora quindi dovremmo parlare con chi verrà dopo e capire se vuole continuare questo progetto insieme a noi. A Tuoro invece c’è un sindaco nuovo che abbiamo conosciuto durante il festival e che incontreremo a breve per parlare di futuro. Con gli enti quindi vorremmo fare un ragionamento per capire come organizzare al meglio la sesta edizione”. Intanto alla conferenza stampa è intervenuto il nuovo assessore alla cultura del Comune di Tuoro, Thomas Fabilli, che ha ribadito la “piena disponibilità” da parte della nuova amministrazione comunale per continuare a gettare le basi per il futuro dell’evento dopo aver sottolineato il lavoro fatto dalla precedente amministrazione “che ha capito l’importanza di questo festival e che lo ha saputo valorizzare”.
La compagna di Piazzoli, Patrizia Marcagnani, ha poi portato alla luce un ultimo aspetto relativo al festival e all’Isola.
Patrizia Marcagnani, direttore artistico di Moon in june

Parlando della casa di Piazzoli alla Maggiore e del giardino, tuttora non utilizzati perché in eredità alle nipoti, ha detto: “Come Fondazione 5 anni fa avevamo proposto di farla diventare una casa museo e centro culturale dove magari esporre la vasta mole di materiale che era di Sergio (manifesti, poter, memorabilia, ecc…). Anche la Regione Umbria ha fatto una richiesta formale per poter usare ed esporre tutto questo materiale che racconta parte della storia musicale dell’Umbria. Dalle eredi però ancora nessuna risposta”.
Una conferenza stampa organizzata davanti al Turreno e non casualmente ha toccato un ulteriore tema caro (“una notra magnifica ossessione”) a Fondazione e Associazione Moon in june. “Facciamo i complimenti al sindaco confermato alla guida della città e al nuovo assessore alla cultura – ha concluso Ambroglini – annunciando inoltre che a breve chiederemo un incontro per spiegare secondo noi cosa dovrà diventare il Turreno. Meno 1416 e più futuro! E per noi il futuro della città è il Turreno come ‘casa della musica e delle arti’ dove poter replicare stagioni d’autore anche internazionali come quelle che faceva Piazzoli. Ci interessa continuare a dare il nostro contributo di idee anche perché i primi a far riaprire questo luogo storico della cultura perugina e non solo è stata la Fondazione che con un dibattito pubblico più volte replicato sul tema ha anche scongiurato destinazioni sbagliate che si prospettavano all’orizzonte. Nella campagna elettorale Andrea Romizi ha messo il Turreno come questione strategica. Ora non ci sono più alibi”.
 Virgilio Ambroglini ha concluso la conferenza stampa leggendo uno dei tanti messaggi arrivati a commento dei concerti (in questo caso direttamente ai Bowland): “A volte parlare non serve. A volte gli istanti ti rubano il verbo. Sei in sintonia con ciò che accade e non vorresti essere in nessun altro posto. Provi uno strano senso di pace e quiete che ti fa viaggiare con la mente. Il vento, l’ondeggiare del vestito di lei, accompagnata dai suoni dell’acqua del lago, i colori del tramonto e i suoni puri che si fondevano con tutto questo. La sua voce. Il concerto in un’isola vissuto dal pubblico steso su un prato, a terra, quasi a ricordare il legame con quest’ultima. Semplicemente le sensazioni che ho provato ieri, con un’energia unica, pura e magica, auguro a tutti di provarle almeno una volta nella vita”. “Noi siamo questo – ha commentato con un velo di commozione ricordando anche la figura di Sergio Piazzoli – e questo vuol dire che abbiamo vinto e che dopo cinque anni possiamo dire di saper costruire emozioni come faceva Sergio”. 
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