TERNI – Il festival OperaInCanto 2025 si svolgerà a Terni, Orvieto, Amelia e San Gemini dal 20 agosto all’8 ottobre. Quest’anno è stato scelto il titolo “Folk&Song, sulle orme di Luciano Berio” per ricordare a cent’anni dalla nascita uno dei massimi compositori del secondo Novecento, eseguendo alcune delle sue pagine fondamentali ma anche tanta altra musica, antica e moderna, “alta” e “bassa”, così come gli interessi di Berio stesso abbracciavano tutta la musica. Si ascolteranno dunque i suoi amati Schubert e Boccherini, la musica barocca e quella operistica, riletture di musiche popolari e folkloriche fatte da grandi compositori quali Brahms, Dvořák e Ravel e canzonette veneziane trascritte da celebri operisti del Sette e Ottocento.
Si inizia mercoledì 20 agosto alle 21.00 nel Chiostro di Sant’Agostino ad Amelia con un concerto imperniato sulle creative e geniali rielaborazioni che Berio fece di canzoni tradizionali come il famosissimo Gute Nacht e altre appartenenti al folklore statunitense, armeno, francese, italiano e azero. E anche di canzoni dei Beatles come Michelle (di cui fece due versioni), Yesterday e Ticket to ride. Fabio Maestri dirigerà gli ottimi strumentisti dell’Ensemble In Canto, con la partecipazione di due solisti di cartello, la cantante Cristina Zavalloni e il trombonista Eugenio Renzetti.
Nello stesso chiostro di Amelia si svolgerà il 24 agosto alle 21.00 anche il secondo concerto, che avrà come protagonisti il violoncellista Michele Marco Rossi e il chitarrista Eugenio Della Chiara, entrambi ancora giovani e già affermatisi come interpreti di riferimento della musica contemporanea. Con loro suonano quattro solisti dell’Orchestra Filarmonica Umbra Vittorio Calamani, che proprio in questi giorni è stata riconosciuta come orchestra territoriale della regione. Suoneranno musiche di Berio e di due compositori da lui molto amati, Boccherini e Schubert. Inoltre A night in Madrid, una novità assoluta di Simone Cardini ispirata allo stesso quartetto di Boccherini che è stato rielaborato anche da Berio e che aprirà il concerto.
Il festival si trasferisce a Terni e precisamente al Cenacolo di san Marco per i tre successivi concerti, sempre con inizio alle 21.00. Martedì 26 avrà luogo la prima esecuzione assoluta di 6×3, “atto performativo aperto e comunitario in otto sezioni” di Eugenio Renzetti e TangoMix Ensemble, ispirato alle lezioni americane di Luciano Berio, Italo Calvino e Umberto Eco. Giovedì 28 il soprano Lucia Casagrande Raffi e Gabriele Catalucci (che suonerà un raro e pregiato fortepiano storico) eseguiranno una deliziosa antologia di canzonette veneziane trascritte da Adolph Hasse e Simone Mayr e di canzoni inglesi trascritte da Joseph Haydn. Sabato 30 il duo pianistico Luca Faldelli – Samuele Tacchini suonerà musiche di Rachmaninov ispirate a canti russi, una Canzonetta di Berio, le danze ungheresi di Brahms e quelle slave di Dvořák.
Il 2 settembre ci si trasferisce al Teatro Comunale di San Gemini per un omaggio a Giovanna Marini, che è venuta a mancare lo scorso anno. Quest’indimenticabile interprete della tradizione musicale popolare italiana, nonché autrice ella stessa di canzoni e ballate, era figlia di due musicisti di valore e questo concerto è intitolato “Ritratto di Famiglia” appunto perché saranno eseguite anche composizioni del padre e della madre. Con il Quartetto vocale Anutis e tre solisti dell’Ensemble In Canto: Vincenzo Bolognese al violino, Luca Peverini al violoncello e Silvia Paparelli al pianoforte.
Il 4 settembre si svolgerà al Teatro Mancinelli Orvieto un concerto intitolato “Wagner-Idyll”. Si ascolteranno alcune celebri pagine dei drammi musicali wagneriani nelle versioni per piccola orchestra, quindi un po’ alleggerite. Inoltre le sue musiche da concerto più famosa, ovvero l’Idillio di Sigfrido dedicato alla moglie Cosima per la nascita del loro figlio e i Wesendonck-Lieder su testi di Mathilde Wesendonck. Sarà Fabio Maestri a dirigere l’Ensemble In Canto, con la partecipazione del mezzosoprano Marina Comparato, protagonista sui più importanti palcoscenici operistici del mondo.
Sabato 6 nel Cenacolo di san Marco a Terni e il giorno dopo al Teatro Comunale di San Gemini (sempre alle 21.00) sarà proiettata “La corrazzata Potemkin” di Sergej Ejzenstejn, che – con buona pace del Ragionier Fantozzi, l’indimenticabile e ridicolo personaggio creato da Paolo Villaggio – è uno dei capolavori assoluti del cinema. Fu realizzato nel 1925 e quindi è ovviamente un film muto, che sarà accompagnato dalla musica originale di Edmund Meisel, creduta dispersa per molti anni e ora eseguita al pianoforte da Rossella Spinosa.
Dopo un’ampia pausa, il festival ricomincia al Teatro comunale Secci di Terni, dove il 3 ottobre (la mattina nell’ambito di Operascuola e la sera per il resto del pubblico) saranno rappresentate tre brevi operine, due delle quali – La scuola di guida di Nino Rota e Il telefono di Gian Carlo Menotti – sono due piccoli capolavori del Novecento, mentre è una novità assoluta la terza, cioè La discussione di Danilo Comitini, figura di spicco nel campo della musica italiana dei nostri giorni. Protagonisti Mariska Bordoni e Gianandrea Navacchia, regia di Lorenzo Giossi. Jacopo Rivani dirige l’Orchestra Filarmonica Umbra Vittorio Calamani.
Il concerto successivo si svolge domenica 5 (eccezionalmente alle 17.30) nel Palazzo Petrignani di Amelia. È un appuntamento da non perdere col mezzosoprano Lucia Napoli, una delle artiste più sensibili e una delle voci più squisite dell’attuale panorama musicale. Accompagnata al pianoforte da Filippo Farinelli (che inoltre suonerà in veste di solista alcuni brani di Berio) canterà musica di autori del Novecento francesi come Daniel-Lesur e Ravel e italiani come Respighi e Berio stesso, che in questo caso hanno rielaborato canti tradizionali di lontane aree geografiche come la Cambogia, l’Armenia e la Grecia.
Il festival si conclude con un pensiero rivolto ai giovani. Nelle mattine del 7 e 8 ottobre ancora a Palazzo Petrignani di Amelia si svolgeranno tre recite della “Traviata pocket-opera”, ovvero il capolavoro verdiano in versione più snella, ma con tre protagonisti di rango, ovvero Samantha Sapienza, Paolo Pellegrini e Daniele Massimi, con Maria Teresa Ferrante al pianoforte. Un’ulteriore garanzia della serietà di questa operazione è la partecipazione d’uno stimato musicologo qual è Piero Mioli, che introdurrà l’opera di Verdi e raccorderà le parti eseguite in questa riduzione raccontando delle scene omesse.