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Palazzo delle Canoniche: spunta l'antico progetto

L'antico progetto del Palazzo delle Canoniche

FOLIGNO – Nessuno li aveva mai visti. Almeno i contemporanei. E così quando sono “riemersi” da una documentazione di famiglia è stata una sorpresa, ma persino una grande emozione. Perché quei fogli di pergamena decorati ad acquerello sono nientemeno che i disegni originali del Palazzo delle Canoniche di Foligno, firmati dal professor Nicola Brunelli, autore della rielaborazione della stesura originaria del progetto. Con una particolarità in più: sono i disegni utilizzati in cantiere da direttore dei lavori e maestranze, con prospetti e particolari costruttivi. Un autentico tesoro. Una documentazione di grandissimo valore iconografico e architettonico. Pezzi più unici che rari. E che Vivo Umbria può mostrare in anteprima assoluta.
Parliamo di uno scorcio di Foligno che è diventato nell’ultimo secolo l’immagine stessa della città, rappresentativa perché è di fatto la cornice di Piazza della Repubblica, il cuore dell’antica Fulginia, chiamata in passato Piazza Grande e poi Piazza Vittorio Emanuele II fino alla caduta della monarchia. Il Palazzo delle Canoniche così come lo vediamo oggi è in realtà il frutto di una complessa operazione di riqualificazione urbanistica iniziata con l’avvio di un dibattito sin dal 1912 con il rifacimento della facciata principale della cattedrale di San Feliciano e con chi propugnava possibili nuovi “allestimenti scenografici” ispirandosi all’architettura medievale toscana. In effetti va detto che Foligno, in Umbria, è fuori dal coro dei borghi medievali: questa è la Città dei Palazzi.

La città della Quintana e centro del mondo secondo una consolidata tradizione, è l’erede di un fastoso retaggio barocco da cui emerge un patrimonio edilizio di grandissimo interesse.
Ma questo Palazzo delle Canoniche è qualcosa che si discosta da quell’immagine complessiva così come oggi la si intende, dando vita e corpo ad una piazza che è tuttavia di grande impatto scenico.
E così avere la fortuna di vedere, toccare ed apprezzare i progetti di Nicola Brunelli per il Palazzo che si incastra nel Duomo e che fronteggia il Municipio, è davvero emozionante. La sua inaugurazione avviene il 24 gennaio 1926 in concomitanza con i festeggiamenti per il patrono San Feliciano.
Oggi a conservare i disegni originali datati 1925 è la famiglia Maffei, erede della documentazione del professore (nato a Foligno il 19 ottobre 1869 e scomparso a Milano 14 novembre 1941) che frequentò la Regia Accademia di Belle Arti di Firenze, conseguendovi i diplomi in scultura e per l’insegnamento del disegno per poi esercitare la sua professione di docente alla Regia Scuola Industriale di Foligno dal 1899 al 1932. I lavori per le Canoniche erano avvenuti sotto la direzione tecnica dell’ingegner Caterino Trampetti e con la “competenza costruttiva” del giovane capomastro Guido Finauri; l’assetto attuale è dunque quello che tuttora si vede, compresi la scala, il rivestimento della Cappella dedicata al Beato Pietro Crisci e l’edicola votiva ai Caduti studiati da Brunelli. Lo stesso professore è peraltro l’autore della fontana monumentale che nel 1933 e fino al ’38 venne posizionata in Piazza Vittorio Emanuele II, dando vita ad una serie di mugugni dei folignati per niente convinti dalla bellezza di quella opera (i cui canoni per la verità erano stati imposti dal regime fascista) e dunque spostata al Parco dei Canapè, dove ancora oggi si trova.

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