Perugia, in Consiglio comunale la minoranza chiede spazi per la cultura

PERUGIASpazi per la cultura. Problema che attanaglia da anni il capoluogo della regione, dopo che il Turreno sembra destinato all’oblìo chissà per quanto tempo ancora e che la questione palazzetto dello sport sta montando di giorno in giorno. Da qui l’ordine del giorno presentato dai gruppi di minoranza in Consiglio comunale. Questo l’oggetto del documento: “Dotare Perugia di una rete di strutture pubbliche funzionanti ed in grado di rispondere all’esigenza di ospitare con continuità eventi culturali (musica, teatro, danza e arti performative) di livello medio e grande, nel rispetto della tradizione cittadina degli ultimi 40 anni”.
I firmatari sono: Fabrizio Croce per Idee persone Perugia, Francesco Zuccherini per il Partito Democratico, Giuliano Giubilei per Rete Civica.
Vi proponiamo integralmente il testo che è stato fatto pervenire al presidente del Consiglio comunale Nilo Arcudi che porta la data 20 settembre 2019
PREMESSO  CHE
– A partire dalla fine degli anni ’70 la città ha perseguito una strategia di crescita culturale che le ha consentito di guadagnare un posizionamento significativo nei circuiti culturali nazionali, attraverso modalità che nel tempo sono state messe a sistema e di cui ha beneficiato l’immagine della città nel suo complesso:
– 1) la creazione o il potenziamento, in forma di Fondazione, delle principali istituzioni culturali di cui l’Amministrazione era parte attiva (Teatro Stabile dell’Umbria, Fondazione Perugia Musica Classica, Fondazione Umbria Jazz); 
– 2) la convenzione per la gestione pluriennale di spazi di proprietà pubblica con strutture private (Fontemaggiore al Teatro Brecht, Tieffeu al Teatro di Figura, Teatro di Sacco alla Sala Cutu, Compagnia Canguasto al Teatro Bicini, Banda degli Unisoni all’auditorium Santa Cecilia, Cinegatti al Teatro S.Angelo ed al Melies, per citare i principali); 
– 3) il sostegno economico necessario a far fronte ad una parte delle loro esigenze ad alcune attività ritenute meritorie per la crescita culturale della città (la “Stagione della canzone e della musica d’autore” e quella degli Amici della Musica, il Festival per bambini “Figuratevi”, le stagioni allestite da alcune compagnie di teatro e danza, ecc.);
 
– Intorno alla metà degli anni ’80 il Comune per le attività culturali/ricreative disponeva direttamente dei seguenti spazi di proprietà pubblica, la somma delle cui capienze si aggirava attorno alle 17.000 unità:  
. un Teatro Comunale (Morlacchi), 
. vari edifici di culto o simboli della storia cittadina riconvertiti a luoghi di uso pubblico (San Francesco al prato, San Bevignate, Sala dei Notari), 
. circa venti spazi polifunzionali (la Sala polivalente del Mercato coperto e tutti i C.V.A. distribuiti all’interno del territorio comunale), 
. due Palasport predisposti anche per attività di pubblico spettacolo (Evangelisti e Pellini)
– Tra gli anni ’80 e ‘90 erano, inoltre, erano operanti con attività di questo genere molte strutture private, la somma delle cui capienze di si aggirava attorno alle 19.000 unità:
 . nel centro storico i Cinema-Teatro Turreno (con una capienza che poteva arrivare a 1400 posti), Lilli (circa 800 posti), Pavone (della cui compagine proprietaria il Comune è socio, con oltre 400 posti) e Zenith (circa 350 posti), il restaurato Teatro della Sapienza all’interno del Collegio ONAOSI (con una capienza di poco superiore ai 200 posti), i locali di spettacolo Dorian Gray (600 posti), Contrappunto ed Ex-Saffa (200 posti), St. Andrew’s, Subway, Club 27, Facsimile, Blue Gardenia (tutti intorno ai 100 posti) oltre ai cosiddetti Centri Sociali Occupati, che hanno cambiato almeno tre diverse sedi cittadine (anch’essi intorno ai 100 posti) ;
 . mentre nel più ampio territorio comunale vi erano le sale da ballo o da festa  Brooklyn/Gradisca, Europa 7/Red Zone e Billo/Egizia (tutte con una capienza superiore ai 3000 posti), Città della Domenica, Maddalena, Privilege, Etoile (oltre 1000 posti), Norman, Black Box e CRAL Perugina (intorno ai 500 posti).                                                                            
 
EVIDENZIATO CHE
– La grande e variegata offerta di spazi pubblici e privati destinati ad attività ricreativo-culturali si rifletteva in una vivacità culturale sconosciuta a città di dimensioni vicine o addirittura superiori a Perugia, tanto che la città dalla  fine degli anni ’70 in poi ha ospitato costantemente importantissime manifestazioni ed eventi in ambito artistico e performativo addirittura divenendo a livello nazionale ed internazionale simbolo di unicità (Sagra Musicale Umbra, Umbria Jazz e Festival del Giornalismo) o modello di declinazione (Teatro in Piazza, Umbria Fumetto, Cartoombria) per la storia stessa delle discipline artistiche di riferimento e la evoluzione degli eventi ad esse collegati;
– Il concetto di polifunzionalità con cui molte strutture pubbliche sono state originariamente concepite anche se dal punto di vista tecnico ha finito col privare la città di un vero e proprio Auditorium dotato dei requisiti di modernità, funzionalità, accessibilità per concerti e spettacoli di altra natura, ha consentito con una gestione oculata di far convivere all’interno delle stesse discipline anche molto diverse tra loro:
               – il Teatro Morlacchi, ad esempio, è un tempio nazionale del Teatro, ma ha sempre ospitato compatibilmente con le esigenze della stagione teatrale eventi di musica o danza.
               – il Palasport Evangelisti ,pur ospitando abitualmente allenamenti, gare o competizioni di squadre impegnate ai vertici delle massime serie o rappresentative nazionali di varie discipline sportive (in primo luogo Basket, Pallavolo, Arti marziali) è stato teatro fin dal 1985, anno della sua inaugurazione, di concerti o spettacoli di altissimo livello e prestigio per la città e per la regione (Bob Geldof, Zucchero, Europe, Simply red, REM, Pat Metheny, De Andrè, Litfiba, Pino Daniele, Iron Maiden, Jovanotti, Placebo, Subsonica, solo per citare alcuni dei tanti eventi musicali ospitati in ordine di apparizione, ma anche Musicals come “Notre dame de Paris” e spettacoli di Teatro leggero o Cabaret ).
              – lo Stadio Santa Giuliana e lo Stadio Curi, pur nascendo come impianti sportivi, hanno ospitato frequentemente singoli eventi (come i concerti di Pino Daniele, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Patti Smith per nominarne solo alcuni) o intere manifestazioni (Umbria jazz).
– L’interazione e la sinergia tra pubblico e privato hanno portato Perugia ad attestarsi nel tempo tra le mete preferite dei circuiti ufficiali dello spettacolo, soppiantando in molti periodi città più grandi o di maggior prestigio (come Firenze e Roma) sia grazie ai grandi eventi, molti dei quali sopra citati, sia grazie ad una rete di piccole realtà culturali underground che sono sempre state molto attive nel nostro territorio (anche in una forma itinerante che andava a valorizzare altre località regionali) e che hanno prodotto poi nel tempo manifestazioni di nicchia, ma molto partecipate ed apprezzate anche fuori dall’Umbria (Batik, Dancity, Etno, Festival del cinema africano, Metronome, Rabbitt, Rockin’ Umbria, Umbria danza, Young Jazz, ecc.).
– Questo sistema virtuoso ha reso possibile, anche in assenza di grandi imprenditori del settore (l’unico è stato Sergio Piazzoli, titolare di Musicalbox Eventi, scomparso prematuramente nel 2014) o parallelamente alla imprenditoria locale, che alcuni spazi cittadini (in particolare Palasport Evangelisti, Teatro Morlacchi e Turreno) fossero entrati stabilmente nella circuitazione nazionale della musica, del Musical, del Teatro leggero o occasionalmente nelle attività di lancio di alcune discipline di nicchia (danza contemporanea, Tango, arti visive e performative). Ciò grazie all’appeal “storico-artistico” ed al sistema di infrastrutture stradali (soprattutto dopo il completamento della E-45) che la città era in grado di offrire rispetto ad altri capoluoghi di Regione (Ancona, L’Aquila) o di provincia (Siena, Grosseto, Ascoli, Rieti, Viterbo, Forlì) del Centro-Italia, ma anche grazie alla sinergia pubblico-privato che rendeva maggiormente agevole il disbrigo di tutto l’impianto burocratico rispetto alle città metropolitane più vicine (Roma, Firenze e Bologna).
CONSIDERATO CHE
– Il numero degli spazi pubblici destinati al pubblico spettacolo o per eventi culturali attualmente aperti in città si è sensibilmente ridotto rispetto alla situazione che si registrava 30 anni fa, in quanto se si sono aggiunti l’ex-Oratorio di Santa Cecilia (restaurato nel 2001), il Teatro Brecht (inaugurato nel 2009) ed il Teatro Foresi a San Sisto (tutti però con vari e frequenti problemi di agibilità e manutenzione), nel frattempo il ristrutturato Auditorium di San Francesco al Prato è da anni in attesa di riapertura e la quasi totalità degli spazi polifunzionali sopra descritti (i CVA e la Sala Polivalente del Mercato coperto) è caduto in disuso o è stato destinato ad altra funzione. Ciò anche a causa di sopravvenuti mutamenti normativi in materia che hanno reso più restrittive l’autorizzazione all’esercizio e la regolamentazione del comparto e più onerose e puntuali le opere di manutenzione ordinaria 
– La quasi totalità degli spazi privati esistente alla data indicata ha chiuso o ha drasticamente ridotto la propria attività, rimanendo operanti oggi solo il Cinema Zenith e le discoteche Egizia ed Etoile (pur con nuove denominazioni), cui nel frattempo si sono aggiunti alcuni locali concentrati nella’area industriale di Sant’Andrea delle Fratte (Cantiere 21, Urban, Tuka, Rework) ed uno a Balanzano (Afterlife).
– Sono attualmente in corso di progettazione interventi di riassetto interno che riguardano il Palasport Evangelisti, coincidenti con le sopravvenute e comprensibili esigenze di ospitare eventi sportivi legati ai notevoli risultati raggiunti dalle società sportive cittadine della Pallavolo, che ne potrebbero compromettere in modo pressochè definitivo l’utilizzo per il pubblico spettacolo.
– La somma delle capienze di tutti gli spazi pubblici e privati coperti presenti nel territorio comunale non supera le 12.000 unità, a fronte di circa 36.000 unità che potevano essere ospitate solo 30 anni fa.
– Ad oggi la sola struttura di proprietà pubblica adibita a pubblico spettacolo nell’intera provincia di Perugia è il Teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli nel Comune di Assisi.
 
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
– Ad accelerare la apertura dell’Auditorium di San Francesco al Prato, all’interno del quale è terminata la lunga opera di restauro e rifunzionalizzazione, e di spazi piccoli ma di pubblica utilità per l’associazionismo culturale come Santa Cecilia ed il Teatro Foresi.
– Ad informare il Consiglio Comunale ed i cittadini su quali siano lo stato dei lavori del Teatro Pavone, di cui l’Amministrazione Comunale ha avuto dalla proprietà la gestione a lungo termine in comodato d’uso, ed i progetti allo studio circa la riqualificazione del Teatro Turreno, di cui il Comune condivide con la Regione Umbria la concessione d’uso da parte della Fondazione Cassa di Risparmio che ne ha rilevato la proprietà.
– A prendere in considerazione lo studio di nuovi possibili progetti per la realizzazione di un grande “contenitore polifunzionale” da collocare in un’area cittadina degradata o bisognosa di interventi di riqualificazione (l’ex-carcere di Piazza Partigiani o l’ex-Lanificio di Ponte Felcino per citarne due) supportata da finanziamenti regionali e, soprattutto, europei destinati a questi scopi: si consideri che per il settennato 2021-2027 l’Unione Europea ha individuato tra le proprie linee programmatiche un preciso indirizzo in  materia culturale che contempla anche questo tipo di aiuti per supportare processi di rigenerazione urbana”.

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