Perugia, Palazzo degli Oddi aperto mercoledì 25 maggio per restauro

PERUGIA – Come mai nel palazzo degli Oddi Marini Clarelli sono conservate al piano nobile tre sale con il pavimento in battuto alla veneziana, tecnica non usuale a Perugia?
Una delle ragioni più plausibili è che ben tre membri cadetti della famiglia degli Oddi (Cesare, Bartolomeo, Giovanni Battista), fra la seconda metà del Seicento e gli anni quaranta del Settecento, prestarono servizio nell’esercito della Serenissima Repubblica di Venezia con incarichi militari importanti nei territori governati dalla Dominante dalla Dalmazia a Corfù.Durante i loro soggiorni veneziani i degli Oddi avevano certamente visto nei palazzi della Serenissima i pavimenti in battuto alla veneziana e, al loro rientro in patria, devono aver deciso di importare quella tecnica per i pavimenti delle sale di maggior pregio del loro palazzo perugino prospicienti via dei Priori (la Prima Anticamera dei Paesaggi, la Quadreria, il Salotto rosso e oro), databili alla fine del XVIII secolo, con ridipinture e restauri successivi.

Le caratteristiche di questa tecnica tipicamente veneziana sono state egregiamente illustrate dal prof. Mario Piana, Professore ordinario di Restauro architettonico all’Università IUAV di Venezia e Proto della Basilica di San Marco, il 23 settembre 2021, all’apertura autunnale del ciclo online “I mercoledì della Fondazione”.

Nove mesi dopo, per il primo incontro in presenza alla Fondazione, mercoledì 25 maggio alle 17.30 verrà illustrato con una breve conferenza il restauro dei pavimenti iniziato a novembre 2021 e concluso ad aprile 2022 dalla ditta CBC – Umbria (Paola Mancini e Elena Mercanti), intervento realizzato in totale sinergia con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio dell’Umbria nelle persone della Soprintendente Elvira Cajano, di Gianluca Delogu, di Maria Brucato.

Dopo la conferenza il pubblico presente, per piccoli gruppi di circa 10 persone ciascuno, potrà visitare in anteprima l’ “Appartamento buono” del palazzo coi pavimenti restaurati, che verranno aperti al pubblico per la prima volta alla fine del 2022.

 

 

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