PERUGIA – Nella conferenza stampa settimanale la Regione Umbria per voce dell’assessore alla Sanità Luca Coletto è stato presentato il quadro vaccinazioni: in sintesi si prevede il completamento delle somministrazioni agli ultraottantenni, raggiungendo anche i circa 18mila che ancora non hanno aderito alla campagna e che corrispondono al 20% dei circa 90mila over 80 umbri; vaccinazione dei soggetti estremamente vulnerabili che sono circa 45mila, a partire dal primo aprile con la conclusione della somministrazione della prima dose entro maggio.
Attualmente la somministrazione giornaliera, fra i 17 punti vaccinali territoriali e 8 ospedalieri e 700 medici di medicina generale, è di circa settemila dosi che si stima possano salire a novemila al giorno, prolungando orari e con l’apertura di altri tre punti vaccinali di cui si sta valutando l’idoneità strutturale nel caso di una maggiore dotazione di vaccini.
La dottoressa Carla Bietta, del Nucleo epidemiologico regionale, ha evidenziato i numeri più significativi dell’andamento della diffusione del coronavirus in Umbria: in controtendenza con l’andamento nazionale, continua la discesa della curva epidemica. L’indice Rt è a 0,81 (al di sotto della media mobile nazionale dello 0,96), e l’incidenza per 100mila abitanti ha registrato nell’ultima settimana un calo, attestandosi a 137,68, una delle più basse a livello nazionale. In discesa anche numero dei positivi, ricoveri e decessi.
“Dati che attestano come l’Umbria, grazie al monitoraggio continuo e alle misure prese nei vari ambiti istituzionali e sanitari – ha rilevato il direttore regionale alla Salute, Claudio Dario – sia riuscita a gestire nella maniera migliore la terza ondata della pandemia, nonostante la presenza di varianti quali quella inglese e brasiliana, quest’ultima particolarmente aggressiva e contagiosa, presente in Umbria nel 36% dei casi con picchi del 60 per cento in alcuni contesti, a fronte del 4,3 per cento a livello nazionale”.
