Al PostMod la regista Francesca Olivieri presenta “Arbëria”

Caterina Misasi

PERUGIA – Mercoledì 22 gennaio ore 21 è in programma al PostMod il lungometraggio di Francesca Olivieri “Arbëria”, il documentario sulle comunità arbëreshë del sud Italia.
Un lavoro attraverso il quale la regista piemontese indaga i legami forti e l’eredità culturale delle comunità arbëreshe, che ancora sopravvivono in alcuni piccoli borghi di Calabria e Basilicata.
Incontro organizzato in collaborazione con Tarantarci Perugia, la regista Francesca Olivieri sarà presente in sala.
La scheda
Il lungometraggio tratta  di un conflitto tra tradizione e modernità, quello attraversato dalla protagonista del film all’interno di questa aerea geografica e sentimentale, l’Arbëria, che di fatto non esiste. Aida Greco è una sarta che ha imparato questo mestiere da suo padre e vive in una grande città. È originaria di un villaggio ai piedi del Pollino, al confine tra Calabria e Basilicata, dove sono mantenute in vita le tradizioni e la lingua di una minoranza, quella degli Arbëreshë. Quando Aida deve tornare a casa della sua famiglia, per commemorare la morte del padre, rivive alcuni conflitti con il fratello Ascanio e, nelle sue visioni ad occhi aperti e nei suoi incubi notturni, si ricorda del sentimento di vergogna che ha provato per la sua appartenenza a questa minoranza. La donna vive una vera nostalgia dell’appartenenza, un sentimento comune dei tempi moderni che paralizza il presente e sterilizza il futuro di molti, sempre alla costante ricerca di se stessi e della propria identità. Attraverso gli occhi della protagonista, la regista – la cui famiglia ha origini nel piccolo borgo arbëreshë di Santa Caterina Albanese – vuole affrontare il tema della riscoperta delle proprie origini e, soprattutto della ricucitura degli strappi con essa e i suoi stringenti vincoli. Il film non racconta solo le vicissitudini della protagonista, ma si fa carico anche del ricordo di un’intera comunità, quella degli arbëreshë, che ha dato origini al territorio dell’Arbëria – un enclave di Albania in Italia – per sfuggire dalle persecuzioni subite tra il XV ed il XVIII secolo, e la cui cultura oggi rischia di scomparire sotto il peso di una omologante cultura globale. «Il soggetto in questione è evidentemente personale, sono a mia volta una giovane donna  migrata, e spero che questa storia di generosità umana possa interessare un pubblico disperso culturalmente» ha dichiarato Francesca Olivieri.
Il ruolo della protagonista è stato affidato a Caterina Misasi, attrice romana di origini calabresi nota al grande pubblico per le sue partecipazioni sul piccolo schermo in “Un Medico in Famiglia”, “Centovetrine”, “Vivere”. A lei si affianca la giovane co-protagonista Brixhilda Shqalsi, attrice di origini albanesi. Al montaggio del film, Fabio Nunziata, già collaboratore del regista Abel Ferrara. Le musiche sono del compositore Luigi Porto, recentemente impegnato nella realizzazione di colonne sonore insieme al maestro Angelo Badalamenti.
 
Info: ingresso ridotto a 5€ per gli associati. Per tutti gli altri ingresso unico 7€.
info@postmodernissimo.com – comunicazione@po

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