Presentazione a Spello degli scritti di Benvenuto Crispoldi

SPELLO Sabato 13 gennaio nella Sala Petrucci del Palazzo Comunale di Spello, verrà presentato il volumeBenvenuto Crispoldi. Scritti. Arte Politica Cultura” a cura di Stelvio Catena. Alla presentazione interverranno il sindaco di Spello Moreno Landrini e l’assessora alla cultura Irene Falcinelli che porteranno i saluti dell’Amministrazione Comunale. Seguiranno conversazioni sugli scritti fra il curatore, Stelvio Catena (nella foto di copertina) e Marco Damiani, docente di Sociologia Politica all’Università degli studi di Perugia.

Il volume raccoglie una parte considerevole degli scritti giunti fino a noi di Benvenuto Crispoldi e contribuisce a delineare in maniera precisa e articolata la multiforme personalità di un artista dai numerosi interessi; un personaggio che, oltre a un’intensa attività artistica, con opere di qualità in gran parte in Umbria e a Montecarlo, allestì mostre ed esposizioni a Perugia, Milano, Parigi. Gli scritti raccolti nel volume, che comprendono articoli su giornali e rivisteinterventi pubblicistudi archeologici e racconti letterari, ci aiutano ad approfondire la conoscenza di un talento artistico versatile, attivo protagonista del suo tempo.

“L’iniziativa – si legge nella nota stampa –  è inserita nel progetto Benvenuto Crispoldi. Tra arte e rivoluzione da Spello all’Europa. Un nostos attraverso i Comuni di Bastia Umbra, Foligno e Magione volto alla scoperta, a cento anni dalla sua morte, di una figura poliedrica che partecipò con slancio ai movimenti rivoluzionari di stampo socialista, ricoprì la carica di primo cittadino della sua Spello, si adoperò per la conservazione e il restauro, prima come Sindaco e poi come ascoltato erudito, delle testimonianze storico-artistiche presenti nella cittadina umbra che gli ha dato i natali. Un estroso intellettuale che si trovò a operare in un contesto – quale quello umbro e perugino in particolare, dei primi del Novecento assai complesso – escluso dalle principali vie di comunicazione artistica, arroccato negli angusti confini di una borghesia colta, chiusa in sé stessa, affatto curiosa e poco incline ad accogliere le nuove istanze creative che si affacciano all’orizzonte. Nonostante tali difficoltà si ritagliò uno spazio peculiare e inedito, che ne fece un eclettico protagonista della vita culturale umbra e non solo“.

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