PERUGIA – Un progetto culturale che mette in dialogo linguaggi diversi, trasformando la visita museale in un’esperienza immersiva, viva e condivisa: nato dalla collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e il Conservatorio di Musica “F. Morlacchi” di Perugia, Quando l’arte va a tempo porta la musica dal vivo all’interno degli spazi espositivi del museo, intrecciando suono e immagine in un equilibrio raffinato e coinvolgente. Ospitati nella suggestiva Sala Maggiore della Galleria, i concerti si inseriscono ormai stabilmente nel calendario culturale cittadino come appuntamenti gratuiti e aperti a un pubblico ampio e trasversale, con l’obiettivo di avvicinare la cittadinanza e i visitatori alla musica colta, alle sue radici storiche e alle sue possibilità di dialogo con le arti visive, in un contesto che invita all’ascolto, alla contemplazione e alla scoperta.
L’edizione di quest’anno, articolata in quattro appuntamenti tra il 15 novembre e il 13 dicembre, ha attraversato il repertorio rinascimentale e barocco, grazie al contributo delle classi di musica antica del Conservatorio. Ogni serata è stata pensata come un percorso unitario, capace di connettere epoche, sensibilità e linguaggi espressivi. A rendere l’esperienza ancora più completa, prima di ogni concerto il pubblico ha potuto partecipare a una visita guidata della mostra “Paladino. Antologica”. Un momento di avvicinamento all’arte visiva che preparava idealmente all’ascolto musicale, creando una continuità emotiva e sensoriale tra le opere di Mimmo Paladino e le sonorità eseguite dal vivo.
La rassegna si è conclusa sabato 13 dicembre con il Concerto de’ Voci et de’ Viole, una serata che ha saputo sintetizzare al meglio lo spirito dell’intero progetto. Protagonista un ensemble di voci, viole da gamba e clavicembalo, che ha condotto il pubblico in un viaggio tra ritmi e melodie del Rinascimento. Al centro del programma, le danze tra Cinquecento e Seicento, sia popolari che auliche: musiche nate per il movimento e la socialità, divenute nel tempo fonte di ispirazione per raffinati componimenti strumentali e vocali. L’esecuzione, curata e intensa, ha restituito tutta la vitalità e l’eleganza di questo repertorio, valorizzando strumenti storici e prassi esecutive consapevoli. Interpreti della serata: la docente di clavicembalo prof.ssa Antonella Moles, i gambisti della classe del prof. Fabrizio Lepri – Teresa Peruzzi, Valentina Cid, Davide Mangiaracina, Luigi Paoletti, Gabriel Serpi – e le voci di Stefania Cruciani e Federica Bocchini per la classe di canto rinascimentale e barocco della prof.ssa Elena Biscuola. Al caloroso apprezzamento del pubblico si è affiancato il plauso del direttore del Conservatorio, il prof. Marco Lena, da poco insediato, che ha espresso la volontà di investire nella crescita del Dipartimento di Musica Antica, rafforzando insegnamenti, progetti e attività di ricerca, con l’obiettivo di farne un punto di riferimento a livello nazionale.
Con questa serata si è chiuso un ciclo che ha saputo costruire un vero ponte tra passato e presente, mettendo in relazione il patrimonio artistico custodito dalla Galleria con la grande tradizione musicale europea. Un progetto reso possibile dall’incontro, avvenuto lo scorso anno, tra il direttore del Conservatorio Luigi Ciuffa e il direttore della Galleria Costantino D’Orazio, e cresciuto grazie all’impegno di giovani talenti e musicisti professionisti formati al “Morlacchi”.
Quando l’arte va a tempo si conferma come un progetto culturale d’eccellenza, un’esperienza condivisa che promuove l’arte in tutte le sue forme, favorisce il dialogo tra discipline e contribuisce a rafforzare il ruolo di Perugia come centro vitale di cultura, musica e bellezza.
Amarilli de’ Bardi


