Quell’immagine che 530 anni fa fece gridare al miracolo a Foligno: l'Oratorio della Nunziatella

Oratorio della Nunziatella Foligno

FOLIGNO – Un luogo che racconta di un prodigio misterioso e che ha donato alla città un capolavoro d’arte, anzi un insieme di capolavori artistici. A Foligno l’Oratorio della Nunziatella, tornato ad essere fruibile dopo i problemi causati dal terremoto del 2016, custodisce un prezioso Perugino (l’unico dipinto realizzato dall’artista pievese nell’ombelico del mondo) e pure un’immagine che esattamente 530 anni fa fece gridare al miracolo.
Nel cuore di Foligno sorge la splendida costruzione rinascimentale, tradizionalmente attribuita (peraltro senza riscontri certi) a Francesco di Bartolomeo da Pietrasanta e che rimanda a quell’architettura di Francesco di Giorgio Martini nella chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio (1484-1490) nei pressi di Cortona e nella rocca roveresca di Mondolfo. I folignati sono orgogliosi di questo luogo-simbolo della fede, sorto per volontà del Comune dopo che l’Annunciazione affrescata da un artista ignoto quattrocentesco al piano terreno di una casa di proprietà dell’aromatario Nicolò di Giacomo, nella società della Croce, fu protagonista nel 1489 di un evento miracoloso che determinò l’acquisizione pubblica dell’edificio (1491) e la costruzione di un santuario civico in onore della Vergine Annunziata, consacrato dal vescovo Luca Cibo il 24 ottobre 1494, ma che in realtà nel 1507 risultava ancora non ultimato. Secondo alcune versioni, la Madonna divenne protagonista di una ierofania e in particolare di una lacrimazione, a cui si sarebbero legati alcuni miracoli, dando il via ad uno straordinario afflusso di fedeli e di oblazioni. Con il Comune di Foligno – per ricevere in cambio una particolare protezione da parte della Vergine Maria per la città – pronto ad acquistare il tutto per “racchiudere” l’immagine dell’Annunziata all’interno di una cappella. Quella che ancora oggi vediamo, anche se all’esterno nel 1830 è stata realizzata una nuova facciata attraverso un restauro eseguito dall’architetto comunale Vincenzo Vitali. “La pianta rettangolare dell’Oratorio – ci spiega Marina Renzini di Coop Culture, società che si occupa della gestione del circuito museale comunale – presenta un’equilibrata distribuzione degli spazi ottenuta mediante la ritmatura regolare scandita da eleganti paraste e capitelli finemente lavorati. La chiesa è ornata da altari collocati all’interno di grandi nicchie. E l’immagine dell’Annunziata è all’interno di un’elegante edicola lignea finemente intagliata e dorata”. A destra c’era l’Angelo annunziante opera di Lattanzio di Nicolò (figlio del pittore Niccolò di Liberatore, detto l’Alunno) trasferito a fine Ottocento nella Pinacoteca civica ma misteriosamente trafugato nel 1980 e mai più ritrovato. Sullo sfondo c’è un affresco datato 1575, attribuito a Giovanni Antonio Pandolfi da Pesaro o ad Ercole Ramazzani di Arcevia, che raffigura lo Spirito santo fra angeli e, in basso, San Feliciano e il Beato Pietro Crisci; nella lunetta il Padre Eterno tra cherubini.

Il pezzo forte dell’Oratorio è tuttavia quello che si trova sopra all’Altare di San Giovanni Battista: qui Pietro di Cristoforo Vannucci, ovvero il Perugino, fra il 1505 e il 1513 ha realizzato il Battesimo di Cristo, “un affresco dai toni accentuatamente lirici – ci fa notare Marina Renzini – e che rimanda a precedenti produzioni dell’artista: il prototipo illustre è quello della Sistina, ripreso con alcune varianti, nella tavoletta di Vienna, nel polittico di Sant’Agostino, in numerose predelle”.
Committente dell’opera fu Giovan Battista Merganti, come spiegano l’iscrizione al di sotto della lunetta e gli stemmi della famiglia in alto a sinistra.
L’altro altare decorato è quello del Crocifisso, così chiamato per la presenza di un crocifisso in tela gessata realizzato da un artista locale del XVII secolo, con ai lati dipinti ad affresco la Madonna, Maria Maddalena e San Giovanni, e nella lunetta angeli piangenti. Questo dipinto è stato recentemente attribuito al francese Noel Quillerier e risulta eseguito tra il 1621 – quando il vescovo fece rimuovere gli originari altari di San Michele e di San Rocco (le relative tavole si trovano nella Pinacoteca di Palazzo Trinci) e il 1643, quando l’altare del Crocifisso è documentato dalla cronaca della visita pastorale del vescovo Montecatini. Un altro altro oggi è spoglio, ma l’opera è salva: è la tela della Madonna di Loreto, trasferita anch’essa in Pinacoteca.


Come visitarlo. L’Oratorio si trova in via dell’Annunziata, a due passi da Piazza della Repubblica. L’apertura è dal 1° novembre al 31 marzo la seconda, la terza e la quarta domenica del mese e nei festivi; dal 1° aprile al 30 ottobre il sabato e la domenica con orario 10-13 e 16-19; l’ingresso costa 2,50 euro e per informazioni ci si può rivolgere al numero 0742-330584 oppure museotrinci@comune.foligno.pg.it

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