Quintana, Foligno ritrova tutto lo smalto barocco: via alla Festa

FOLIGNO – E’ considerata per tradizione il centro del mondo. Foligno, nel cuore dell’Umbria e dell’Italia, è conosciuta a livello internazionale per essere la città della Quintana, la Giostra all’anello che a giugno e a settembre rinnova la sfida tra i cavalieri dei suoi dieci rioni. Una sfida appassionante, in cui ciascun cavaliere in sella al proprio cavallo lanciato al galoppo, deve infilare gli anelli sempre più piccoli appesi alla statua lignea chiamata “Quintana”.

Giostra della Quintana di Foligno, il manifesto ufficiale 2019

Una grande festa di popolo, di colore, di passione, ma anche una rigorosa ricostruzione storica, scenica, iconografica e gastronomica del Barocco italiano. Anche questo è Foligno, con i suoi palazzi del Seicento, i suoi musei, i suoi Oratori barocchi, il suo primato di città in cui nel 1472 è stata stampata per la prima volta la “Divina Commedia” di Dante Alighieri.
Ora si va in scena con il primo atto della Quintana: Foligno è pronta a dare vita e sostanza all’epopea barocca con l’edizione di giugno della Giostra cavalleresca e a vestirsi con i vessilli dei suoi dieci rioni. Dopo l’ormai tradizionale “Convivio in onore di dama e cavaliere” che ha visto i quintanari stringersi intorno alla propria dama (che con la sua bellezza identifica la contrada) e al proprio portacolori che il 15 giugno si contenderà in notturna la vittoria nella Sfida, hanno aperto i battenti anche le taverne. Presentati anche i Palii di Giostra 2019, che sono firmati per la Sfida dall’artista Aryan Ozmaei, mentre è la pittrice Paola Angelini l’autrice del palio della Rivincita. Una scelta “tutta in rosa” che segna una novità per la Giostra della Quintana.
 
I due Palii della Giostra

La nuova Commissione Artistica dell’Ente Giostra della Quintana, guidata dal magistrato Luca Radi, ha delineato le prime novità, come quella di invertire l’ordine di sfilata del grande Corteo Storico in programma venerdì 14 prima della Giostra in notturna. Il rione vincitore della precedente edizione avrà l’onore di aprire il corteggio dei nobili, ovviamente subito dopo la rappresentanza dell’Ente Giostra e del Comune di Foligno. Una sorta di “ritorno alle origini” che consentirà al rione vincitore in carica di entrare per primo al Campo de li Giochi. Veniamo agli appuntamenti in cartellone: lunedì 3 giugno, alle 18, a Palazzo Candiotti l’incontro “L’Arte nel ‘600”, in collaborazione con la Pro Foligno e l’associazione Orfini Numeister, mentre giovedì 6 giugno, nella stessa location e allo stesso orario, si svolgerà l’incontro “La Scienza nel ‘600”, in collaborazione con la Festa di Scienza e Filosofia. Da segnalare lo spettacolo “Notte del Fuoco” che si svolgerà la sera di sabato 8 giugno in piazza della Repubblica.
Il Bando di Giostra scritto nel 1946 da Giuseppe Mancini

Culmine della festa saranno il “Corteo delle Rappresentanze Rionali” che si snoderà per le vie del centro storico la sera di venerdì 14 giugno per concludersi con l’emozionante lettura del “Bando di gara” in piazza della Repubblica e la Giostra di sabato 15 giugno al Campo de li Giochi dove, a partire dalle ore 21, i cavalieri più bravi d’Italia si contenderanno la “desiata vittoria“.
Altro elemento innovativo della Quintana 2019 è la realizzazione di un’unica allegoria curata in sinergia tra i dieci rioni e la stessa Commissione Artistica, uno spettacolo nello spettacolo del fastoso corteo barocco. Il tema scelto è quello della Concordia, una tematica che si ritrova spesso nella vita pubblica folignate nel corso della storia, e che è stara rilanciata proprio dalla Quintana, espressione moderna della “concordia della cittade tutta” come recitano le parole del Bando di Giostra. Fatto salvo il “diritto” per il rione vincitore di proporre l’allegoria della Vittoria. Si punta anche ad alzare sempre di più l’asticella della qualità nell’ambito del Corteo Storico e delle manifestazioni collaterali, proprio per questo è stato riproposto un “Manuale del perfetto figurante” nel quale sono indicate le corrette norme comportamentali, le indicazioni nella scelta dei personaggi, l’atteggiamento da adottare ed i consigli su trucco, parrucco ed accessori. Un vero e proprio vademecum che sarà proposto ad ogni singolo figurante. In quest’ottica è stato sottoscritto tra la Commissione Artistica ed i rappresentanti dei dieci rioni un “Patto per la Bellezza” con l’impegno reciproco a curare ogni minimo dettaglio.

Una fase della Giostra al Campo de li Giochi

Il periodo di riferimento degli abiti della Quintana va dal 1580 circa al 1620. E’ lo stile ispanico trasferito nel territorio italico, in una zona di dominio pontificio. Per la produzione dei costumi indossati dai vari personaggi della Quintana, si fa riferimento a quadri o altra documentazione iconografica dell’epoca; le sartorie utilizzano tessuti pregiati e preziosi. Gli abiti sono realizzati da sarti della città, in grado ormai di operare ad altissimi livelli. Il costume è infine completato da gioielli d’epoca, molti dei quali realizzati con materiale prezioso da orefici di Foligno. Gli anelli, come la statua che ha dato il nome alla Giostra, sono un altro simbolo inconfondibile della tenzone cavalleresca di Foligno. Realizzati ancora oggi esclusivamente a mano, nelle tre misure necessarie di otto, sei e cinque centimetri di diametro interno, sono colorati con fasce bianche e rosse, i colori dello stemma di Foligno. Ma perché l’anello? Giostre di questo tipo nascono dopo le giostre romane alla quintana, in cui scopo del cavaliere era colpire un tronco o un palo infisso nel terreno. L’uso dell’anello deriva dal fatto che su questo tronco o palo venivano disegnati dei cerchi di varie dimensioni che il cavaliere doveva colpire con la lancia, ottenendo diversi punteggi e rendendo più avvincente la sfida. In epoche successive lo stesso criterio è stato usato disegnando dei cerchi sugli scudi dei simulacri utilizzati per le giostre; solo in un secondo momento si è passati all’anello come lo conosciamo oggi, cioè appeso ad un sostegno da infilare con la lancia.
Il simulacro della Quintana, il cosiddetto dio Marte

Le taverne sono il cuore dei Rioni. Ogni contrada ne possiede una ed è qui che si concentra l’attività di aggregazione, ma l’attività di ricerca e sperimentazione che ruota intorno al settore enogastronomico, occasione per la spettacolarizzazione dei banchetti che erano propri dell’epoca barocca. Anche per il cibo, infatti,  il riferimento è il Seicento. Qui si possono gustare piatti tradizionali dell’Umbria, serviti a tavola da personaggi in costume. Da un punto di vista architettonico, le taverne sono molto interessanti proprio perché si trovano in cantine o altre parti degli antichi edifici del centro storico di Foligno. I Rioni si sfidano anche nel “Gareggiare dei Convivi”, gara in cui il Banchetto è inteso non solo come degustazione di cibi, ma come vero e proprio sfoggio di arte culinaria di addobbi e di spettacoli, con musici ed attori, sempre nell’ambito dell’atmosfera del Tardo Rinascimento e del Primo Seicento.

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