Rita Cucè: concerto sulla “sedia elettrica” per dire no alla violenza il 2 maggio agli Avvaloranti di Città della Pieve

CITTA’ DELLA PIEVE – Un concerto, tanti significati. Un pentagramma, quello che proporrà la pianista Rita Cucè al Teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve giovedì 2 maggio alle ore 21, nel quale le note si traducono anche in un messaggio sociale che va dalla violenza sulle donne alla consapevolezza dei nuovi valori da introitare in senso ecologico e ambientale.

Un concerto coerente con i numerosi impegni civili che questa musicista di origine ligure da anni porta avanti con coraggio e determinazione. Basti dire che è stata la prima donna occidentale a tenere un concerto a Kabul (2005) come mostra questa foto.

Cucè è stata anche la prima donna ad avere avuto il ruolo di direttrice artistica della prima scuola aperta alle donne docenti e discenti dopo 22 anni di guerra oltre che di visiting professor all’Università di Fine Arts di Kabul. Da sottolineare, inoltre, che i proventi di questa serata-evento andranno al Centro AntiViolenza “Maria Teresa Bricca” di Città della Pieve.

Cucè suonerà, simbolicamente, seduta su una sedia elettrica appositamente ideata e creata dall’artista perugino Andrea Dejana fondatore del movimento artistico culturale sui diritti umani Neomondialismo.

Andrea Dejana

Una sedia che più propriamente il critico d’arte Andrea Baffoni ha definito “sedia elettrica ecologica” che con la sua multimedialità luminosa non uccide nessuno trasformandosi in uno strumento di vita. 

Rita Cucè eseguirà il concerto di W. A. Mozart n.13 K.415 accompagnata dal Quartetto del Teatro Regio di Torino composto da Stefano Vagnarelli, Marco Polidori, Alessandro Cipolletta e Relja Luki che invece dedicheranno un proprio omaggio a Puccini, in occasione del centenario della morte, con i “Crisantemi” Elegia per quartetto d’Archi.

“Un concerto  – si legge nella nota stampa di presentazione – che vuole rendere onore a tutte le arti, con uno sguardo al sociale. Seguirà la proiezione del cortometraggio “68.415” dei registi Antonella Sabatino e Stefano Blasi che racconta di un immaginario mondo senza cibo e invaso dalla plastica in cui i protagonisti si trovano a conoscere verità inimmaginabili confrontandosi con la “Clinica Zigle” che sperimenta un nuovo metodo di rieducazione alimentare. Proposta quest’ultima fortemente voluta in sinergia con il Gruppo Ecologista Il Riccio. Nello spettacolo pievese la donna, con le proprie problematiche ma anche l’esigenza di difendersi, sarà dunque in primo piano per essere esaltata dalle diverse forme artistiche che andranno a coinvolgere il pubblico. Si tratta di un progetto basato sul cosiddetto danno dell’arte che è un danno ambientale, culturale, di genere, spirituale, assoluto e diventa una denuncia che coinvolge tutte le arti visive, cinematografiche, musicali, letterarie, teatrali e scientifiche in un viaggio itinerante facendo proprie le parole di Lev Tolstoj senza fretta, ma senza tregua”.

“Questa iniziativa – spiega Rita Cucè – per consentire alla società di ri-costruire una coscienza collettiva e ri-configurare il ruolo dell’essere come preminente rispetto a quello dell’avere e dell’apparire e ne faccia l’unico valore dell’Umanità, che deve tornare ad essere basata sul rispetto dei diritti e osteggiare la violenza sulle donne”

******************

Posti su prenotazione al numero 348/7926699 oppure alla e-mail ecologistiilriccio@gmail.com). L’appuntamento è inserito nel format itinerante di “Arte oltre il Pentagramma” che rientra nel progetto “AstArte Non salverà il mondo” ideato da Rita Cucè.  La serata è realizzat con il patrocinio del Comune di Città della Pieve, la collaborazione di realtà locali come Gruppo Ecologista “Il Riccio” OdV, Pro Loco Pievese, Associazione “Donne La Rosa Aps”, Associazione culturale e musicale “Arci…Note”, “Centro AntiViolenza” e il supporto di RTN Web Radio Tv. L’iniziativa è, in parte, economicamente sostenuta da sponsors e donors.

Articoli correlati

Commenti

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com