San Gemini: antologica dedicata a Leandra Angelucci Cominazzini, la folignate futurista

SAN GEMINI – Iniziativa culturale decisamente interessante a San Gemini nell’ambito della  XLVIII edizione della Giostra dell’Arme. Riguarda la riproposizione di un’artista umbra che ha fatto parte, insieme a poche altre in Italia, del Futurismo: Leandra Angelucci Cominazzini, nata a Foligno nel 1890, nella ricorrenza del quarantesimo dalla scomparsa. Viene presentata sabato 25 settembre 2021 ore 18.30 in anteprima con un numero di opere adeguato agli spazi di Palazzo vecchio e della Galleria degli affreschi di Palazzo Santacroce, da poco restaurata, del Grand Hotel San Gemini; mentre da novembre, con oltre cento opere, la mostra sarà aperta a Palazzo Trinci di Foligno, città natale dell’artista, prodotta da COOP culture.

La mostra è curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni, coordinata da Piero Zannori,  ed è corredata da un catalogo con testi, oltre che dei curatori, di Domenico Cialfi, Emanuela Cecconelli, Lucia Bertoglio, Giuseppe Angelucci, Flaminia Angelucci e Marta Angelucci,   la riproduzione di tutte le opere sposte a San Gemini e Foligno e ampi apparati con un’inedita cronologia e un’aggiornata bibliografia.

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La figura di Leandra Angelucci Cominazzini

Esordisce come paesaggista verso la metà degli anni Venti, ma si dedica subito all’artigianato artistico brevettando gli Arazzi Hispellum, riprendendo un’antica tradizione delle donne di Spello di tessere con tessuti di scarto. Con questa produzione dai soggetti classico e bizantineggianti ebbe molto successo di vendite e premi in Itala e all’estero. Ma covava in lei il desiderio di rinnovamento che trovò nel Futurismo al quale aderì verso la fine dei Venti. Accolta da Marinetti, partecipò per tutti i Trenta e primi Quaranta, a Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma e molte altre mostre col gruppo futurista.

Inizialmente suggestionata dall’aeropittura di Dottori, ben presto trova una sua specificità di poetica e di linguaggio declinando gli sviluppi futuristi degli anni Trenta in senso onirico-surreale, al limite del visionario, accedendo, dopo la fine storica del Futurismo nel 1944, a sviluppo sul dinamismo degli astri nell’ambiente del cosmo.

Versatile e curiosa, si dedicò, oltre alla pittura e alla tessitura, i cui motivi rinnovò in senso moderno nella seconda stagione, alla ceramica, alla pittura su vetro e su mattonelle, ma anche a mobili d’arredo, abbigliamento femminile e alle ambientazioni.

 

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