Sangemini Classic compie vent'anni e festeggia tra memoria e presente

SAN GEMINI – Il direttore artistico Virna Liurni  sente l’approssimarsi dell’inaugurazione di Sangemini Classic il suo “piccolo festival di vera arte” e della fatica di una organizzazione che si fa ogni anno più complessa per via di finanziamenti che è sempre più arduo ottenere. Per lei questo è indubbiamente un ostacolo, ma com’è per sua natura, sa trovare l’aspetto positivo. “Se volessimo definirla ‘povertà’, bene, questa si nutre di passione e di profondità, dove il ‘nome’ non è protagonista ma espressione personale artistica, di un’arte vera, libera e utile, rivolta ad un pubblico non necessariamente colto che si avvicina con il desiderio di un curioso ascolto, rinnovato. E poi c’è l’intento esplicito di valorizzazione gli artisti che si legano al festival con una stretta di mano, quale garanzia di un sentire che ricorda i contratti umani dei nostri nonni”. E c’è la passione, sostenuta dall’associazione culturale Nuova Tradizione Musicale, che è grande e anche per questa importante edizione da numero tondo, le proposte sono interessanti e originali, secondo tradizione del resto, all’insegna di due concetti: memoria e presente.

La locandina del Sangemini Classica XX edizione

“Sì – spiega Virna Liurni – si attingerà con la memoria al passato, al trascorso recente delle ultime due edizioni che parlavano di origine, di nudità artistiche sino ad assottigliarsi nella scorsa edizione, al senso e al  sensoriale. Ogni identità artistica è stata coinvolta e prescelta in questo concetto di ‘superamento del limite e della forma’ per un unico senso artistico intorno all’amore per l’’arte. Lo faremo insieme alla musica e alla danza inglobando anche la pagina locale e umbra, Terra Nostra; dalla colta musica classica da sempre come fondamento di formazione, alla moderna, fondendo stili e diversità”.
Entriamo nel merito del programma?
Apriremo il 2 luglio con quello che definirei un concerto-simbolo. Il titolo dello spettacolo è: ‘Dall’America al Medioriente, passando per l’Italia””. Come quasi vent’anni fa, riapriremo al Museo Calori e ci ritroveremo stretti nell’intimità dello spazio. L’etnomusicologo italiano Claudio Dina, di pluriennale studio ed esperienza, ci porterà intorno alla cultura americana e di tradizione. Ci parlerà con gli strumenti tipici: banjo, appalachian dulcimer, autoharp, chitarre e violini.  Entreremo poi nel calore delle dune del deserto, in un intreccio intrigante di vibrazioni, ritmi avvolgenti della ‘darabouka’o ‘tabla araba’ degli egiziani Ashraf Said e Jacopo Mohamed, tra i massimi esponenti di percussioni arabe. La storia della tabla si perde nella notte dei tempi, è lo strumento più caldo del Nord Africa e del Medioriente, ha influenze ottomane e accompagna da sempre le notti del Sahara. La bella danzatrice di origine berbera Maryem Bent Anis, tornerà  a rappresentare la Donna-Dea e insieme alla mie espressioni artistiche, passeremo per la spiritualità del suono”.
Nella sera d’esordio c’è anche un ballerino italiano e suona anche lei…
“Sì, il ballerino italiano Giulio Dilemmi, che si è imposto nel panorama internazionale, tradurrà con le sue figurazioni, il suo virtuosismo e la sua forza la musica in danza e io suonerò affinché tutto ciò avvenga riunendo di fatto tutti gli artisti e le loro forme d’arte in unico grande vortice musicale e danzante”.
Lunedì 8 luglio ci sarà il “Viaggio nella storia intorno al pianoforte”.
“E’ un momento di utile educazione, di storia intorno al pianoforte. Il viaggio è iniziato due anni fa con il maestro Stefano Salvatori dal Teatro alla Scala di Milano e l’étoile Ghislaine Valeriani, il mio maestro, grande pianista Pier Narciso Masi, i nostri grandi musicisti Ramberto Ciammarughi e Giacomo Sebastianelli, con le percussioni. Quest’anno il viaggio sarà condotto dal maestro Gino Nappo, mio professore di specialistica del Conservatorio S. Cecilia in Roma. La sua esperienza pluriennale come studioso e saggista, compositore, clavicembalista, cantante lirico, insieme alla regista, attrice e cantante Serenella Isidori e i suoi artigianali burattini. Ci condurranno in una storia di educazione da non perdere che si aprirà all’improvvisazione, con note di danza grazie alla collaborazione della direttrice Deborah Regno e del ballerino Dima Kovalenko“.
Poi spazio alla fisarmonica, al cinema e al tango…
Il 15 luglio, ultimo spettacolo al Museo Calori, con tre concerti in uno: ‘ Cartoline dal mondo/La musica del grande cinema/La Memoria e il Tango’. Protagonisti grandi artisti: i fisarmonicisti Ivano Battiston che ha suonato nche nel 2004 e il ternano Fabio Ceccarelli. Poi Liana Maeran, soprano,  Don Sergio Rossini, flauto; Vincenzo Rito Liposi, contrabbasso; io al pianoforteGiacomo Sebastianelli alle percussioni. E i I tangheri, l’argentino Marcelo Horacio Alvarez e Sabrina Amato“.
E siamo arrivati al grande Greg, stavolta senza Lillo. 
“Si esibirà lunedì 22 luglio, ore 21,45 in piazza Duomo con lo spettacolo Stand Up Swing Affair e connota, nel segno della memoria appunto, il ritorno al Sangemini di Greg. Vero, non ci sarà Lillo come avvenne invece nel 2014 con lo spettacolo Greg and the frigidaires. Greg sarà accompagnato al pianoforte dal maestro Attilio Di Giovanni, in una performance d’altri tempi, a metà tra musica e comicità. Arrangiamenti originali dei brani più celebri di Frank Sinatra e Dean Martin e le melodie swing più conosciute di sempre e alla musica
Greg alternerà momenti di umorismo puro con aneddoti e gag originali”.
Infine la lunga notte nel segno del sassofono.
“Sarà una degna e attesissima chiusura venerdì 26 luglio, alle ore 21,45, sempre in piazza Duomo. Si tratta di due concerti che si intersecano. Abbiamo l’onore di un grande ritorno, quello del maestro Francesco Santucci, primo sax dell’Orchestra moderna della Rai, che si esibì nel piccolo festival Sangemini Classic nel 2015 nel concerto de L’Estate di San Martino che presentò proprio qui da noi il suo l’ultimo album #ESM40.  Francesco Santucci, si esibirà in sax solo con un “piccolo” omaggio a papa Francesco. Poi suonerà Steel Wind Chamber Saxophone Quartet, composto da Iacopo Sammartano, sax soprano; Davide Vannuccini, sax contralto; Andrea Lucchesi, sax tenore; Roberto Frati, sax baritono”. Virna Liurni mentre parla palesa soddisfazione e passione per il programma che è riuscita a mettere insieme ed è curiosa, esattamente come noi, di vedere cosa accadrà a questo piccolo festival di vera arte. Prima di salutare ci chiede: “posso ringraziare chi ci ha aiutato?”
Prego… ringrazi pure chi deve. 
“Oltre a tutti gli artisti, gli amici i collaboratori di sempre, voglio mettere in evidenza il fatto che il Festival è organizzato dall’Associazione Nuova Tradizione Musicale e patrocinato dalla Regione Umbria, dall’ Assemblea legislativa della Regione Umbria e dal Comune di Terni, Comune di San Gemini, Camera di Commercio. Si è realizzato grazie al sostegno concreto della Fondazione Cassa Di Risparmio di Terni e Narni e ai sensibili privati cittadini che amano il Sangemini classic. Infine, questa XX edizione è dedicata ad Alfredo”.

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