Encantados è una raccolta di cianotipie astratte che ho realizzato in situ lungo le rive del Rio Negro, uno dei fiumi più grandi e affascinanti dell’Amazzonia brasiliana.
Il progetto trae ispirazione dagli encantados, esseri che per i popoli indigeni e tradizionali dell’Amazzonia abitano le acque e la foresta: Wai Mahsa in lingua Tukano. Invisibili ma capaci di manifestarsi, assumono forme diverse, anche umane; appaiono, scompaiono, dialogano con chi sa ascoltare. Non appartengono soltanto al passato o ai racconti, ma alla vita stessa: sono presenze reali, quotidiane, parte integrante del pensiero e dell’esperienza del mondo amazzonico.
Sul Rio Negro il tempo scorre lento: un tempo che si dilata, che avvolge chi vi si immerge. Le sue rive segnano confini mobili, luoghi in cui il visibile e l’invisibile si intrecciano. Qui, la luce filtrata dalla foresta e gli alberi si riflettono sull’acqua come un linguaggio segreto, e ogni onda sembra portare con sé presenze evanescenti: figure senza volto, spiriti d’acqua, custodi di memorie che attraversano il tempo.
La cianotipia, con il suo blu alchemico, è diventata per me il linguaggio più vicino a questa esperienza. Ogni immagine è una traccia di incontro, una soglia aperta sull’invisibile. Non ho cercato di documentare, ma di ascoltare: di tradurre in forma visiva ciò che non si lascia dire a parole.
Encantados è il mio invito a immergersi in un altrove fluido, a lasciarsi attraversare da ciò che sfugge alla razionalità.
È il mio modo di intrecciare esperienza sensoriale, conoscenze ancestrali e linguaggio visivo astratto, per offrire uno sguardo sul mistero profondo e vibrante del Rio Negro. Un fiume che non è soltanto un fiume, ma un essere vivente che rivela i suoi spiriti a chi è disposto a incontrarli.
Io li ho incontrati. Nadia Cianelli
|