Si chiude la Doula International Week: Jennifer Crisafulli spiega cos’è e cosa fa una doula

TERNI – In tutto il mondo dal 22 al 28 marzo si celebra la Doula International Week, una settimana dedicata alla valorizzazione del lavoro delle doule. A molti il termine “doula” sembrerà nuovo, qualcuno invece potrebbe averne già sentito parlare magari quando Meghan Markle e Kate Hudson ne hanno voluta una in sala parto.

 

 

Ma chi è la doula e di che cosa si occupa? Ne parliamo con Jennifer Crisafulli, originaria della Sicilia, l’unica doula della città di Terni.

La doula è una professionista della maternità, è la facilitatrice della migliore esperienza di parto. Si occupa di accompagnare e sostenere emotivamente le scelte della madre e della coppia in occasione della nascita. La doula si dedica alle celebrazioni che hanno a che fare con le fasi di passaggio della vita della donna, mi piace attualizzare questa antica ritualità ai nostri giorni. Nel mio lavoro avviene la riscoperta della sacralità del parto, che è diversa da un baby shower. Si chiama blessing way, un rituale pre parto che è la celebrazione che riconosce il cambiamento di status di bambino e mamma. È una cerimonia intima, con la futura mamma, le donne della sua famiglia e le amiche più strette dove si dedicano attenzioni alla mamma, con canti, massaggi e tutto ciò che può farle piacere prima del parto. In queste celebrazioni uso il riboso che è un tessuto della cultura mesoamericana, dove viene tessuto con l’intenzione da artigiane con una tecnica particolare in cui si usa il bacino. Viene impiegato per aprire o chiudere le fasi della vita femminile.

Perché hai scelto di intraprendere questa professione?

Quando ho partorito, mi sono resa conto di cosa mi fosse mancato nella mia esperienza. Ho frequentato la Scuola delle Doule tra Rimini e Bologna e svolgo questa professione dal 2014. Organizzo incontri periodici sia con le mamme e future mamme, sia incontri di gruppo con le donne. Una volta al mese ci vediamo per la Tenda Rossa, che è un cerchio di donne dove parliamo di ciclicità, ascolto e condivisione. Nel frattempo mi sto specializzando in counseling.

Come avviene il parto da noi?

Le donne di solito sono molto sole durante il parto. Si innesca spesso una dinamica per cui la futura mamma riversa i propri bisogni sul partner, bisogni che spesso non vengono capiti. La doula è la figura che riporta equilibrio in questa dinamica.

Cosa è cambiato con la pandemia?

Prima del Covid svolgevo incontri periodici anche presso il Consultorio di Via Montegrappa, insieme alle ostetriche. Ma purtroppo i gruppi ormai non si fanno più in presenza. Ora mi sto appoggiando all’Andra Lab di Paola Pieroni, dove stiamo creando un ambiente accogliente verso ogni esigenza del benessere personale.

Che scopo ha la Doula International Week?

Quello di far conoscere il nostro lavoro, perché la nostra professione è ancora poco conosciuta. Ogni anno viene scelto un tema diverso, per questa edizione si parla del valore delle doule all’interno della famiglia. La doula infatti si inserisce proprio in quella che un tempo era la comunità di donne che aiutavano e sostenevano altre donne, soprattutto in occasione del parto. Adesso questa comunità femminile si è persa, la doula in qualche modo fa parte di una conoscenza archetipica.

 

Ci sono uomini che svolgono questa professione?

Sì, in Italia ce ne sono due.

Sara Costanzi

 

 

 

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