Si e spento Antonio Salvatore, il generale che aprì le porte della caserma a Perugia e ai perugini

PERUGIA – Si è spento ieri pomeriggio a Perugia il generale Antonio Salvatore. Perugia lo ricorda come colui che ha aperto le porte del 12° Comando militare di Zona alla città. Ha creato negli anni Ottanta, periodo non certo tra i più facili, un ponte fra l’autorità militare e la società civile. Lo ha fatto a livello istituzionale con iniziative importanti e significative che hanno coinvolto l’amministrazione comunale e le due Università della città.

Perugia e i perugini lo ricordano anche per una sua creatura: la 12^ CMZ Big Band che nel corso degli anni è arrivata a contare fino a 40 elementi provenienti da tutta Italia per sua volontà e grazie al lavoro soprattutto di due capo orchestra,  Aldo Contini e Maurizio Castraberti, musicisti e perugini doc, facendola diventare un vero e proprio fenomeno nazionale, tanto da essere ospitata da Pippo Baudo a Domenica In. C’è anche un disco, un Lp,  registrato al Teatro Morlacchi di Perugia, che raccoglie il meglio del repertorio della 12^ CMZ Big Band. Il generale Antonio Salvatore lo serbava con cura assieme a decine di registrazioni delle varie esibizioni. Con orgoglio perché segno evidente e non consueto, all’epoca, delle forze armate che si aprivano all’esterno e perché aveva una grande passione per la musica.
Con “le feste del generale” Perugia ha ballato dentro il Comando ma anche nei locali più alla moda, come il Quasar, ma soprattutto ha conosciuto persone, spazi, ambiti e sentimenti prima chiusi entro mura che sembravano invalicabili. Per questo forte è il cordoglio della città e la vicinanza alla moglie Irma e alle figlie Nunzia, Rosaria, Patrizia e Paola in un momento così doloroso.
La messa verrà celebrata oggi pomeriggio, 12 agosto, alle ore 16,30 nella chiesa di Santa Lucia. Ci sarà il picchetto d’onore che la sua brillante carriera professionale e il suo spiccato senso di servizio meritano per la missione che aveva deciso di perseguire nell’Esercito italiano.
E ci saranno idealmente tutti i suoi musicisti-militari che lo saluteranno con le note solenni de “Il silenzio” ma anche, perché no, intimamente ricordando un valzer o una mazurka o una polka che hanno suonato per quella missione di dialogo e apertura che il generale aveva intrapreso con straordinaria e vitale energia. Missione compiuta, generale Salvatore.

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