Sotto l'ermellino un paio di jeans: io sto col Rettore che promette ai suoi studenti una festa da sballo, tutti ubriachi a pomiciare sui prati

PERUGIA – Già si sente il frastuono dell’eco benpensante: “Ma come si fa? Un Rettore che dice queste cose, che promette una festa grandissima in cui lui stesso si ubriacherà mentre gli universitari pomiceranno sui prati“.  Ma il contesto conta. Per l’emittente e il ricevente. E io sto con Maurizio Oliviero.

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Questo messaggio l’ho visto e ascoltato stamani, di domenica mattina, sul sito on line del Corriere dell’Umbria, in una presunta e allucinata giornata di festa di un nuovo giorno  che sa tanto di anonimato. Preceduta peraltro da giorni non propriamente esaltanti pre festivi e feriali.  Che, a venire, ad essa seguiranno.
E’ evidente come Oliviero il video lo rivolge esclusivamente ai “suoi” studenti. Che però non ci sono. O meglio, si manifestano in presenze virtuali, connesse da chissà dove, mentre stanno pensando e facendo chissà cosa. Il Rettore, questi studenti, li ha conosciuti e incontrati da una vita sia come docente,  come responsabile Adisu, Agenzia per il diritto allo studio universitario di Perugia, infine, da qualche mese, come Magnifico della nostra Università.
Date le premesse, dico che la profonda crisi di astinenza, il silenzio pesante che ci avvolge come un incubo infinito, l’incertezza di ciò che sarà e di quando finirà, spiega la voglia di sballo, di contatto, di gioia e di sesso. Che manca anche a noi, seppure razionalmente convinti, ma pur sempre vittime, della diffidenza che Covid, l’Attila dei virus, ci impone con violenza inaudita da troppo tempo. Sapendo per di più che non smetterà così facilmente, capace com’è di seminare morte accompagnato dal macabro rito del bollettino della battaglia quotidiana in diretta tv delle ore 18.
Vivaddio! Oliviero porta un alito di vita. Vero. Detto con forza e spezzato dalla commozione.  Sbronza e sesso. Chi non ne ha voglia?
Si dirà: nel momento della conta dei morti poteva aspettare, avere la decenza del lutto. Può essere vero. Evidentemente ha prevalso la voglia di vita sulle accorte valutazioni d’opportunità che pure Oliviero conosce bene, essendo tutt’altro che uno sprovveduto sia sotto l’aspetto politico che della comunicazione. Riguardo il suo ruolo istituzionale, ho due figli universitari che so e vedo in gabbia. Ora dopo ora. Giorno dopo giorno. Mese dopo mese. E allora, almeno oggi, mi piace pensare che sotto l’ermellino ci sia un paio di jeans.

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