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SPEAK-UP 2026: lavori in corso verso la quarta edizione, riapre la chiamata alle arti

PERUGIA – Il festival dei giovani umbri per il diritto a restare riapre la “call to art” per trovare artisti e volontari che dal 9 al 19 aprile 2026 daranno vita alla fitta rete di eventi che attraverserà l’Umbria e invita tutte a partecipare al Pre-festival del 6 dicembre ‘25.

 

Quest’anno la macchina di Speak Up inizia a lavorare da Novembre per l’edizione primaverile, come ci racconta Giorgio Tropeoli, coordinatore dell’associazione Una Regione Per Restare “Dopo quattro anni l’esperienza dello Speak up festival continua a crescere mettendo in rete, tramite la chiamata alle arti, tante giovani e realtà che vogliono riportare cultura e socialità nel nostro territorio”.

“Fino al 5 di dicembre la chiamata alle arti resterà aperta (qui il link) per raccogliere proposte, idee e volontari per aprire il festival ad una progettazione condivisa- aggiunge Alice Spilla, responsabile del Festival- da quest’anno abbiamo deciso di lanciare un momento di coprogettazione per il 6 dicembre presso il Penna Hub a Palazzo della Penna (Perugia) così che chiunque voglia contribuire alla realizzazione di Speak Up possa venire a conoscere tutte le altre persone che dalla regione stanno contribuendo e portare le proprie idee”.

 

“La priorità è che la cultura non sia vissuta dalle giovani esclusivamente come spettatori, ma che sia un modo per la nostra generazione di tornare protagonista negli spazi che vive quotidianamente, per questo le nostre porte sono aperte e intendiamo costruire più partecipazione possibile” – aggiunge Tropeoli.

 

Quella del 2026 si preannuncia un’edizione ricca di spunti: “Sono tante le realtà con cui in questi anni abbiamo costruito relazioni e sinergie che pensiamo siano fondamentali per non creare l’ennesima cattedrale nel deserto ma costruire rete e dimostrare che attraverso la cultura e la socialità i nostri territori tornano a respirare – conclude Spilla “è possibile sostenere il festival anche donando tramite il crowdfunding per sostenere tutte le spese di realizzazione degli eventi”.

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