Spoleto, a scuola di integrazione: terzo incontro all’Alberghiero

SPOLETO – Venerdì 8 aprile, ore 15-17,30, all’Aula Magna dell’Ipseoasc Giancarlo de Carolis, terzo incontro di “A scuola di integrazione”: un progetto di Educazione civica, nato dalla collaborazione tra l’Istituto e la cooperativa il Cerchio che gestisce il programma SAI di accoglienza migranti, del Comune di Spoleto. In particolare, venerdì 8, interverranno l’assessora Luigina Renzi e l’eurodeputato Pietro Bartolo.

L’INIZIATIVA

Nel sito dell’Ipseoasc “G. de Carolis” nell’artico a firma di Emanuela Valentini Albanelli viene spiegato che l’Istituto e la Cooperativa “Il Cerchio” hanno dato vita “al progetto A scuola di integrazione: tre pomeriggi in cui gli studenti e le studentesse incontrano 10 richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria o umanitaria, inseriti nel programma di accoglienza SAI del Comune di Spoleto e gestito dalla cooperativa Il Cerchio.

Il 29 marzo, il 1 aprile e l’8 aprile, dalle 15 alle 17,30, al Cantiere Oberdan o all’Aula Magna del San Paolo, dedicando ogni giornata ad una tematica, lavorando in gruppo, attraverso compiti di realtà, giochi di ruolo, testimonianze, focalizzazione sulla storia della migrazione, sui diritti e doveri imprescindibili, sul lavoro, gli studenti condividono idee ed esperienze con i ragazzi ( vi è solo una ragazza) provenienti da Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Iraq arrivati in Italia chi da 2 chi da 8 mesi. Grazie all’entusiasmo e alla capacità di comunicare – si legge nel sito – anche il problema linguistico, in questi due incontri, non ha rappresentato uno scoglio, anzi, lavorando insiemi, i gruppi di ragazzi danno vita a vivaci e divertenti situazioni. Quando lo scorso anno la coordinatrice del progetto SAI, Patrizia Costantini e la responsabile delle attività di Educazione Civica, Franca Gallo, hanno iniziato a pensare a questa forma di collaborazione per veicolare il rispetto delle regole, diritti e doveri di ogni essere umano, subito è stata colta la valenza educativa per tutti i partecipanti. Così, grazie alla mediazione di Agnese Talegalli e Sami Paolini, per il Cerchio, di Beatrice Emili, Matteo Papini, Maria Luisa Quarsiti, Emanuela Valentini dell’Ipseoasc, di Agnese Tomassini tante storie di vita vengono condivise, tante culture si confrontano e si fondono in nome del rispetto e della crescita collettiva.

Determinante – conclude l’articolo – nel corso della prima giornata, l’esperienza di Shah Syed Mubashar Hussain, da 7 anni in Italia, oggi parrucchiere a Foligno, studente pakistano del corso serale dell’Ipseoasc, di Yusef Buonfigli e quella di Laarafji Khaoula, studentessa del V accoglienza turistica, da sempre in Italia che fanno ben sperare in un futuro possibile dove nessuno sarà straniero”.

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