Spoleto Jazz Season, tre concerti tanto per cominciare

Presentazione Spoleto Jazz Season

SPOLETO – Quarantamila euro, tre concerti, di cui due al Caio Melisso e l’ultimo al Teatro Nuovo. Sponsor, Cassa di risparmio di Spoleto, Fus e bella compagnia tirano su la discreta somma con un contributo “oculato” da parte del Comune, 2.500 euro cash sino ad arrivare a 7.000 con la somma delle location che saranno messe a disposizione. Era nei progetti dell’assessore alla cultura Ada Urbani che ha avuto modo di saggiare a Scheggino in questi ultimi due anni, la professionalità di Silvia Alunni, direttore artistico di Visioninmusica, la rassegna di musica multiforme di Terni, arrivata alla 15esima edizione, di dar vita ad una stagione jazz anche a Spoleto.

Così la città dei Due mondi alla quale il jazz è un linguaggio tutt’altro che sconosciuto, basti ricordare l’ultima performance di Stefano Bollani allo Spoleto Festival di due mesi fa, ha coronato il sogno di avere una stagione jazz tutta per sé, fatto inedito nella storia artistica della città. O meglio, una mini-rassegna che comincia in “punta di piedi” a saggiare i favori del pubblico con tre proposte, una molto diversa dall’altra e che strizzano l’occhio ad un pubblico quanto più variegato possibile. Da Terni con le popolate stagioni all’auditorium Gazzoli con proposte musicali che spesso hanno anticipato i tempi, proposte di cui Silvia Alunni si fregia di aver dato vita e che spesso hanno destato l’attenzione di Carlo Pagnotta per Umbria Jazz, dai Mountain Men, ad Avishai Cohen, passando per Giovanni Allevi, a Scheggino che quest’anno ha visto prodursi la cantante israeliana Noa in un progetto dedicato a Bach, sino a Spoleto, il passo è stato breve. Dunque il “sogno” spoletino è già pronto e confezionato e si consumerà a partire da venerdì 4 ottobre con il progetto di Nick The Nightfly, il deejay notturno di Radio Montecarlo a cui la consolle va stretta e che non disdegna cimentarsi nella musica live, tra l’altro producendo anche album. Come l’ultimo prodotto, dal titolo “Be yourself”, nel quale con la partecipazione di ospiti illustri rivisita cover, alternandole a sue composizioni originali. La presenza scenica e la vis un po’ teatrale di Nick The Nightfly perennemente sospesa sul filo dell’ironia e del gioco (del resto play in inglese si può tradurre indistintamente in suonare e giocare), al di là del puro aspetto musicale prodotto dal quintetto, pur pregevole, saprà di certo accaparrarsi le simpatie del pubblico spoletino, un pubblico “smaliziato” e testimone diretto di arte di livello assoluto, ma pur sempre pronto a divertirsi. Il secondo appuntamento della Spoleto Jazz Season è programmato per venerdì 18 ottobre con una delle scelte “a sorpresa” di Silvia Alunni che nel corso degli anni ha affinato anche un notevole fiuto come talent scout a cui ha abituato il pubblico ternano, cogliendo spesso nel segno. Questa volta nell’ambito della città del Festival, la Alunni si avventurerà in un trio proveniente da Lussemburgo, piano, basso elettrico e batteria e percussioni che riesce nello stesso contesto a far “dialogare” musica di matrice classica, jazz e rock; un crossover inedito di cui lei si fa garante, ben sintetizzato nell’album “Unlikely” dei Dock In Absolute, secondo lavoro discografico di un trio che ha già risonanza internazionale e prodotto dall’etichetta italiana Cam Jazz, ma che per una strana ironia della sorte non ha ancora avuto grandi occasioni per farsi conoscere dal vivo dal pubblico italiano.

 
Si chiude alla grande con un progetto che coniuga l’anima latino-americana dell’argentino naturalizzato italiano Javier Girotto al sassofono e la tromba stentorea che echeggia atmosfere da hard bop di Fabrizio Bosso. Un concerto al Teatro Nuovo (venerdì 15 novembre) che vedrà eseguire brani originali di Girotto, Natalio Mangalavite e Fabrizio Bosso che tornano sulle scene a scandire la loro fusion latin-jazz dopo quattro anni, in vista della preparazione di un nuovo album che seguirà a distanza di quasi un lustro il precedente “Vamos”. Al basso elettrico ci sarà Luca Bulgarelli, alla batteria Lorenzo Tucci e alle percussioni Bruno Marcozzi.

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