Stasera 3 febbraio il film “Quei due: Edda e Galeazzo Ciano” con Silvia D’Amico e Simone Liberati

Per la nostra rubrica Da vedere in tv segnaliamo stasera, 3 febbraio, il film “Quei due: Edda e Galeazzo Ciano” (2022) su Rai Tre alle ore 21,20. Regia: Wilma Labate. Con: Silvia D’Amico e Simone Liberati.

Quei due segue le vicende di una coppia dorata e tragica del Ventennio: Galeazzo ed Edda Ciano, nata Mussolini. Una coppia capace di attraversare la grande storia da una posizione di esclusivo privilegio: una parabola umana e politica che abbraccia e segue quella del Ventennio fascista, sino al tragico capitolo finale. Un documentario che sceglie di narrare fatti storici attraverso una formula che alterna rari e preziosi materiali di repertorio ad una messa in scena teatrale. Wilma Labate utilizza, infatti, Silvia D’Amico e Simone Liberati cui affida ampi stralci dei veri diari di Edda e Galeazzo. A fare da sfondo sono le scenografie essenziali di un grande studio di Cinecittà illuminato magistralmente da un maestro della fotografia cinematografica come Daniele Ciprì. Un documentario per raccontare la vita di due protagonisti inserita nel grande corso della storia ufficiale: dalla carriera brillante di lui al carattere ribelle di lei, dalla grande avventura diplomatica della coppia in Cina, sino al plotone d’esecuzione in continuo scambio narrativo tra teatro verità e potenza delle immagini dell’archivio Cinecittà Luce. Quei due è scritto da Beppe Attene e Wilma Labate, con la fotografia di Daniele Ciprì, le musiche di Riccardo Giagni, il montaggio di Patrizia Penzo, le scenografie di Valeria Zamagni e i costumi di Metella Raboni. Le parole di Galeazzo Ciano sono tratte da Diari 1937-1943, e dai volumi di Giordano Bruno Guerri Galeazzo Ciano, Una vita, Galeazzo Ciano e Un amore fascista. Benito, Edda e Galeazzo, e da Ciano. L’ombra di Mussolini di Ray Moseley, oltre che da interventi parlamentari. Le parole di Edda provengono dai libri La mia vita di Edda Ciano e Domenico Oliveri, e La mia testimonianza.
NOTE DI REGIA
“La scelta è stata quella di non usare testi che non provengano direttamente dai due protagonisti che raccontano e si raccontano – ha dichiarato la regista Wilma Labate – Ogni parola e ogni espressione della sceneggiatura sono di Edda e Galeazzo, tratte dai Diari, dalle interviste, dagli articoli da essi consegnati alla Storia. Quel che si sente dire è diretta espressione dei protagonisti che sono in campo come sul palco e in rapporto continuo con i preziosi filmati dell’archivio Luce. La macchina si muove per il teatro, tra scenografia e costumi contaminati dal presente, mentre insegue due giovani lanciati all’attenzione del mondo, dall’incarico diplomatico in Cina fino al conferimento a Galeazzo del ministero degli Esteri”.

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