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Tanta Umbria nel docufilm "Raffaello, il genio sensibile" in onda su Rai 3

Il 6 è il numero del destino di Raffaello Sanzio. Il 6 aprile del 1483 nacque a Urbino, il 6 aprile del 1520 la sua vita, a soli 37 anni, si spense a Roma. Per questo nel cinquecentenario della morte proprio alla mezzanotte del 6 aprile (con inizio introduttivo alle 23,50 del giorno 5)  andrà in onda su Rai 3 il docufilm “Raffaello, il genio sensibile”. La regia è di Luca Trovellesi Cesana, la sceneggiatura di Claudio Centioni, la consulenza scientifica e il ruolo di “ospite” è affidato allo storico dell’arte Luca Tomìo.

Tra coloro che sostengono il progetto artistico c’è anche il Comune di Perugia, oltre ovviamente a Comune di Urbino, Regione Marche, Servizio Turismo della Città metropolitana di Milano per Sydonia Production. Si tratta di un docufilm della durata di 90 minuti che ci porterà in molte zone dell’Umbria.

Inquadrature “perugine” del docufilm di Luca Trovellesi Cesana

Ovviamente  Perugia dove Raffaello ha trascorso otto anni considerati essenziali per la sua formazione.  “Senza Perugia e le donne Baglioni Raffaello non esisterebbe”, rivelerà lo studioso Luca Tomìo che illustrerà il valore della pala degli Oddi e della pala Baglioni che avevano la loro collocazione nella chiesa di San Francesco al Prato e ora si trovano l’una nei musei Vaticani e l’altra alla Galleria Borghese. Non solo: Tomìo darà una lettura diversa della permanenza a Perugia di Raffaello collegandola più a Bernardino di Betto, il Pintoricchio, che non al maestro Pietro Vannucci. Tappe d’obbligo il collegio del Cambio e la cappella San Severo ma anche la chiesa di Monteluce dove Raffaello disegnò la pala di altare poi realizzata da Giulio Romano. Ma le riprese spazieranno anche su altri luoghi umbri da cui ha tratto ispirazione e ha lavorato: Gubbio, Spello, il Trasimeno, Città di Castello e Umbertide.

In questo momento di grande sofferenza per l’intera Lombardia, il percorso raffaellesco nel Milanese ci ridarà inquadrature finalmente diverse da quelle che da giorni abbiamo da quei luoghi per il dramma coronavirus : il docufilm ci porterà alla Pinacoteca di Brera per lo Sposalizio della Vergine; alla Pinacoteca Ambrosiana per il cartone della Scuola di Atene e al la sede della Raccolta Bertarelli al Castello Sforzesco per le incisioni di Marcantonio Raimondi. E ancora la Basilica di San Lorenzo Maggiore e Santa Maria a San Satiro, al Chiostro dell’Abbazia di Chiaravalle realizzato su disegno del Bramante mentore di Raffaello e della sua scuola.

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