Teatro Cucinelli, la nuova stagione teatrale è “una delle 10 bellezze che Solomeo propone”

PERUGIA – “Mentre venivo qui, pensavo che la programmazione l’ha fatta questo borgo, con il suo teatro che ha più di 10 anni e che, nel tempo, ha acquisito una sua identità, grazie ai tanti personaggi che l’hanno animato”: così ha commentato il direttore del Teatro, Nino Marino, presentando, a Solomeo, la stagione artistica 2022-2023.

“E’ un teatro con un’armonia che è espressione della filosofia di Brunello e Federica Cucinelli e che rispecchia l’amore che hanno donato a questo borgo. Iniziamo, il 20-21 e 22 ottobre prossimi, con l’Otello di William Shakespeare, una compagnia tutta al femminile che ha provato qui a Solomeo per un mese e mezzo, sarà un’anteprima di tre giorni, quindi andranno a Milano e poi in giro nel resto d’Italia”. Non mancherà il carattere internazionale, con Rossy de Palma, accompagnata dal talento della performer plastica Pi Pisquer che porterà in scena, in esclusiva nazionale, Fiore di poesia, “dopo essersi appassionata delle poesie di Alda Merini”.

A chiudere la stagione, il 16 giugno, “abbiamo voluto chiamare, in esclusiva nazionale, Dominique Blanc, una delle attrici francesi più acclamate e premiate dal pubblico e dalla critica, che rimette in scena La douleur di Marguerite Duras, che aveva già presentato al nostro pubblico nel 2008. Era venuta in questo teatro a piedi scalzi ed è stato il primo spettacolo internazionale, e dopo di lei si sono susseguiti tantissimi grandi artisti”.

Il direttore ha voluto sottolineare quanto la Stagione teatrale sia “una delle 10 bellezze che Solomeo propone”: “Brunello Cucinelli qualche anno fa ha voluto costruire questo teatro, a breve, verrà inaugurata una biblioteca universale e, nel frattempo, ha creato la scuola dei mestieri; qualche giorno fa, è stato inaugurato, a Perugia, il teatro Morlacchi, dopo i lavori di restauro finanziati dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli: tutto ciò a testimonianza del suo desiderio di arte e cultura, del bello.

Questo borgo emana bellezza ed è la sintesi della nostra regione, di ciò che noi abbiamo e vediamo ogni giorno”.

Per Federica Cucinelli, la stagione 2022-2023 “tiene vivo Solomeo”: “I tanti e diversificati incontri culturali, musicali, teatrali e cinematografici rendono attrattivo il borgo e la regione. Le persone apprezzano la nostra offerta, ancor più dopo due anni di pandemia, in cui c’è tanta voglia di recuperare spazi e socialità”.

Naighi

 

 

Il programma:

Ad aprire la Stagione teatrale 22/23 del Teatro Cucinelli di Solomeo, sarà Otello da William Shakespeare, la nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria realizzata con il contributo speciale della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, diretta da Andrea Baracco e con la traduzione e la drammaturgia di Letizia Russo, in scena da giovedì 20 a sabato 22 ottobre. “A fondazione del progetto – spiega il regista nelle sue note – ho immaginato un principio di ribaltamento del canone shakespeariano: un cast esclusivamente femminile. È una scelta poetica. Un inganno, per liberare lo sguardo del pubblico dai pregiudizi sulla storia e i suoi temi e lasciarsi attraversare dalla terribile consapevolezza che chiunque di noi possa trovarsi a giocare il ruolo della vittima o del carnefice, se volontà, fragilità e caso si trovano allineati come astri di una costellazione”. Il cast è composto da Valentina Acca, Verdiana Costanzo, Francesca Farcomeni, Federica Fresco, Viola Marietti, Federica Fracassi, Ilaria Genatiempo e Cristiana Tramparulo.

Sabato 19 e domenica 20 novembre Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Paradiso XXXIIIuno spettacolo divulgativo senza che niente sia spiegato. Germano e Teardo, autori e protagonisti dello spettacolo, sono voce e musica per dire la bellezza e avvicinarsi al mistero, l’immenso, l’indicibile ricercato da Dante nei versi del XXXIII canto del Paradiso. Grazie alla regia visionaria e impalpabile di Simone Ferrari e Lulu Helbaek, poeti dello sguardo capaci di muoversi tra teatro e show, accadrà qualcosa di meraviglioso attraverso una contaminazione di linguaggi tecnologici e teatrali.

In una versione rivisitata per il Teatro Cucinelli di Solomeo, giovedì 24 novembre è la volta della grande danza con Adagio, il nuovo lavoro di Saburo Teshigawara, coreografo e danzatore tra i più rilevanti della danza internazionale, Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2022: “Coraggioso, straordinario, sensibile ed elettrizzante, Saburo Teshigawara ha ispirato, sfidato e galvanizzato molte generazioni di artisti (…) Il suo spirito pionieristico, la sua immensa tecnica e la sua padronanza di mezzi danno luogo a lavori che oltrepassano i confini scivolando attraverso i generi”. (Dalla parole di Wayne McGregor, direttore Biennale Danza). Come in un rituale, i gesti e i movimenti dell’artista giapponese, si alternano e uniscono a quelli della sua “musa” e storica collaboratrice Rihoko Sato.

Domenica 11 dicembre Corrado Augias, tra i protagonisti più noti della cultura italiana, passa in rassegna alcuni dei brani poetici più toccanti da Leopardi a Calvino, fino ai tanti riferimenti che ci riportano ad altre culture, alla letteratura giapponese e non solo, con lo spettacolo Viva il chiaro di luna!. Un percorso che si completa nella musica con alcuni dei brani più celebri di Beethoven, Debussy e Bellini, affidati alla maestria del pianista e divulgatore Maestro Aurelio Canonici.

La Stagione teatrale di Solomeo prosegue venerdì 13 gennaio con Il delitto di Via dell’Orsina di Eugène-Marin Labiche – padre nobile del vaudeville, talento prolifico e sopraffino – spettacolo adattato e diretto da Andrée Ruth Shammah e con iun cast eccezionale tra cui spiccano Massimo Dapporto, Antonello Fassari e Susanna Marcomeni. Una commedia nera, una macchina fatta di trovate, energia, divertimento: due uomini, un ricco nobile ed elegante e un proletario rozzo e volgare, si risvegliano nello stesso letto con le mani sporche, le tasche piene di carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente. Quando dal giornale apprendono della morte di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere l’omicidio e cercano ogni modo sfuggire alla colpa. Un’opera brillante che la stessa Shammah definisce come «una riflessione sull’insensatezza e l’assurdità della vita».

Sabato 11 e domenica 12 febbraio la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli presenta L’isola del tesoro, dal romanzo omonimo di Robert Louis Stevenson, con la riduzione e adattamento per marionette a partire dagli appunti di Eugenio Monti Colla, con la regia Fdi ranco Citterio e Giovanni Schiavolin. Eugenio Monti Colla, al momento della sua scomparsa, stava lavorando sul testo dell’Isola del tesoro, che la Compagnia aveva deciso di mettere in scena per poi presentarlo al New Victory Theater di New York. Il mondo dei pirati, la ricerca del tesoro, un’isola da esplorare, le atmosfere dell’isola misteriosa permettono alle marionette di diventare, ancora una volta, le protagoniste di una grande avventura che vuole affascinare gli spettatori di ogni età e di ogni provenienza.

Venerdì 17 febbraio va in scena Pour un oui ou pour un non, la commedia di Nathalie Sarraute – una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del ‘900 – che mette al centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità. Come possono le parole “non dette” o le intonazioni ambigue provocare malintesi e guastare definitivamente un’amicizia? Due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione. Alla prova con la complessa prosa della Sarraute, due “manipolatori della parola” come Franco Branciaroli Umberto Orsini, guidati in un terribile gioco al massacro da Pier Luigi Pizzi, uno dei maestri indiscussi dello spettacolo.

Martedì 21 marzo il drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino e latino-americano, porta in scena le Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace, gigante della letteratura del ‘900. Con umorismo feroce e impietoso, il maschio contemporaneo è ritratto come un essere debole e incapace di costruire relazioni armoniose con le donne. Veronese trasforma i monologhi scritti da Wallace in forma di dialoghi tra un uomo e una donna, chiamando a  interpretarli due uomini, gli attori Lino Musella e Paolo Mazzarelli, che si alternano nei due ruoli maschile e femminile, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi.

Rossy de Palma, volto originale del cinema internazionale, accompagnata dal talento della performer plastica Pi Piquer, arriva a Solomeo giovedì 20 e venerdì 21 aprile con Fiore de poesìa, RecitalPoéticoPlasticoMusicale. Una creazione pensata appositamente per il Teatro Cucinelli. Due personalità poliedriche, ironiche e trascinanti in un omaggio alla poesia e alla bellezza.

 

 

Chiude la Stagione 22/23, venerdì 16 giugno, lo spettacolo internazionale La douleur di Marguerite Duras, uno dei testi più profondi della letteratura del dopo guerra messo in scena da stupefacente Dominique Blanc, una delle attrici francesi più acclamate e premiate dal pubblico e dalla critica (quattro César, una Coppa Volpi fra gli altri). La regia di quest’opera straordinaria è di Patrice Chèreau, figura chiave della creazione contemporanea europea, regista di teatro, opera e cinema dalla fine degli anni ‘60. Scomparso nel 2013, fu il primo ospite internazionale del Teatro Cucinelli di Solomeo: in occasione della rappresentazione del suo spettacolo Coma si è presentato a piedi scalzi, e ha prestato voce e volto alle parole dello scrittore Pierre Guyotat.

In scena a Solomeo a giugno ci sarà la ripresa della regia di Chèreau con la supervisione del coreografo co-regista Thierry Thieû Niang. La Blanc, che riesce a fa risuonare, anche nei suoi silenzi e nei suoi sospiri, la semplicità e l’intensità della scrittura della Duras, con la sua interpretazione ha vinto il Premio Molière de la comédienne nel 2010.

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