Tra commozione e nostalgia il ricordo di Mimmo Rossi, grande fotografo che ha ritratto i big del jazz e molto altro

PERUGIA – “Mimmo era un fotografo ‘onnivoro’. Fotografava ogni cosa. A volte lo prendevo in giro, perché era un accumulatore seriale, aveva una ingente riserva di tutto: carta di ogni formato, pellicole, prodotti chimici per sviluppare le fotografie. Era anche un grande archivista, meticoloso nella catalogazione delle immagini. Questa sua qualità ci sta aiutando nel dare alla luce piano piano tutta quella che è stata la sua arte fotografica, di cui non ci dimenticheremo mai”.

 

 

Tra la commozione e la nostalgia, Franco Prevignano, fotografo e amico di Mimmo Rossi, apre l’incontro dedicato al grande fotografo perugino, scomparso nel 1996. Tra il pubblico, molti suoi amici e conoscenti che salutano il figlio, Simone Rossi, anche lui fotografo professionista.

 

L’incontro si è svolto a Perugia, al Centro Servizi Galeazzo Alessi in Via Mazzini, dove l’associazione 50&più ha organizzato il “Premio Artistico 50&Più Perugia..in Arte” (22-29 aprile 2023). Un appuntamento che ha saputo mescolare insieme pittura, arte, poesia e fotografia, dando la possibilità al centro storico di Perugia di ospitare le opere dei partecipanti e di fungere da catalizzatore di nuovi talenti.

 

“Ci siamo conosciuti negli anni ‘70 a Perugia – racconta Prevignano – e grazie al FotoClub Pietro Vannucci ci avvicinammo alla fotografia. Imparammo a sviluppare i negativi e a stamparli, a fotografare la realtà intorno a noi. Eravamo uniti anche dalla passione per la musica.”

 

 

E proprio unendo la passione per la musica a quella fotografica, Mimmo Rossi è stato capace di immortalare Umbria Jazz e i suoi protagonisti come nessun altro. A partire dal 1973, in qualità di fotografo ufficiale, ha saputo raccontarla in maniera unica e in bianco e nero, sua indiscutibile firma. Grazie ai suoi scatti, che faceva stampare e poi autografare dagli artisti più celebri, la musica acquistava volti e vibrazioni uniche, per sempre impresse nella mente di chi quegli anni li ha davvero vissuti. 

 

Da Chet Baker a Sonny Rollins, passando per Miles Davis, Art Blakey  e Sonny Stitt. Keith Jarret, Gilberto Gil, Sarah Vaughan e Miriam Makeba, Michel Petrucciani e moltissimi altri. Sono numerosi i protagonisti della storia del jazz che la macchina fotografica di Mimmo Rossi (rigorosamente analogica) ha potuto immortalare. “Se avesse vissuto nell’era del digitale – precisa Prevignano – avrebbe prodotto miliardi di fotografie in più di quanto già non ne producesse!”

 

Le immagini  che scorrono davanti agli occhi del pubblico sono state accuratamente selezionate da Franco Prevignano, grazie all’aiuto del figlio di Mimmo, Simone: un lavoro impegnativo di ricerca di oltre 12mila immagini che non esauriscono la produzione di Mimmo Rossi. Non solo musica ma anche reportage in stile street, di luoghi sacri come Lourdes, ci restituiscono un po’ del suo ‘occhio fotografico’ mai scontato. A margine dell’incontro però, rimane un po’ di amarezza.

 

 

“Mimmo Rossi rappresenta un’eccellenza per la città di Perugia- continua Prevignano – eppure, non è mai stato degnamente riconosciuto e ricordato dalla città. Per questo lancio un appello al Comune affinché la sua memoria possa essere onorata istituendo un concorso per fotografi professionisti dello spettacolo.” 

 

Servizio e fotoservizio di Federica Mastroforti

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