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Tumore al seno: Ferentillo illumina di fuxia la chiesa di Santo Stefano

FERENTILLO“Terni x Terni dona” il 13 ottobre ha ricordato la Giornata nazionale del tumore al seno, l’adesione a tale evento ha visto tantissimi enti e istituzioni partecipare con l’  evidenziare monumenti e quant’altro con il colore fuxia. Il Comune di Ferentillo, su espressa volontà del sindaco e della giunta, in collaborazione della parrocchia e delle associazioni locali,  ha aderito a tale iniziativa illuminando di quel “colore” (nella foto di copertina) uno dei monumenti più importanti della cittadina: la  rinascimentale chiesa di Santo Stefano a Precetto.
Terni x Terni dona, ha inteso esternane la propria gratitudine al Sindaco del comune della Valnerina Elisabetta Cascelli con questa nota: “Ringraziamo il Comune di Ferentillo, il suo sindaco  Elisabetta Cascelli e  tutta la giunta, che  ha accolto il nostro invito a sostenere la richiesta del  13 ottobre giornata Nazionale tumore al seno metastatico”.
Certamente vedere la storica chiesa di Santo Stefano colorarsi di fuxia, ha intenerito il cuore di molti cittadini che hanno ammirato, nella serata, l’ edificio in tutto il suo splendore. Quel colore e’ riflessione e sensibilizzazione sulla malattia che colpisce purtroppo ancora oggi le donne. Ma spendiamo, in questa occasione, un po di tempo per parlare  e descrivere la storia della chiesa. Edificata sopra la più  l’antica,  trecentesca, (oggi cripta delle mummie), l”edificio fu beneficiato da Lorenzo Cybo duca di Ferentillo Signore di  Massa e Carrara, come scolpito lo stemma sul pilastro del portale di ingresso. Sulla facciata il rosone in pietra bianca e rosa, altro non e’ che la rappresentazione di una ruota, raffigurante lo stemma della città di Carrara terra dei Cybo. Altro stemma di Lorenzo Cybo e’ dipinto sulla parte bassa della facciata a destra del portale (lo stemma meriterebbe un restauro). L’ interno a tre navate, divise da colonne. Altare, stupendo  barocco con candelabri in lamina di rame argentato. Altari laterali con tele di scuola marattesca. In fondo alla navata di destra altare di San Giuseppe, affresco nel nicchione di Perino Cesarei raffigurante il Presepio del 1557, mentre, sulla navata di sinistra, altare di Sant’ Antonino in fondo, in un nicchione, affresco raffigurante  la Santissima Trinità tra Santo Antonino  e Santa Eurosia del XVII secolo. Sui due pilastri, di fianco all’altare, due affreschi raffiguranti San Giovanni Battista e San Sebastiano.
Nell’abside, tra stucchi dipinti e dorati, emerge al centro, una grande tela raffigurante il martirio di Santo Stefano firmata da Giuseppe Rosi, XVIII sec. Di recente e’ stato restaurato uno stendardo processionale dipinto sui due lati recante i Santi Patroni: da un lato il martirio di Santo Stefano dall’ altro l’Assunta tra Santa Illuminata e Sant’ Antonino, opera di un pittore maceratese del XVII secolo. Alcuni  ex voto  sono emersi da sotto lo scialbo, presto saranno restaurati. La singolarità di questa chiesa e’ il fonte battesimale in pietra, dove al centro e’ scolpito lo stemma di Alberico Cybo Malaspina. Insomma una chiesa stupenda, sopratutto quando si illumina nel suo interno,  con i sui stupendi lampadari. La torre campanaria e fornita di melodie campane che vengono suonate ancora dai campanari.

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