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Turismo, il rimbalzo dell’Umbria dopo la pandemia

Interessante indagine dell’Aur, Agenzia Umbria Ricerche, curata da Giuseppe Coco. Dall’analisi emerge il grande crollo dovuto alla pandemia, particolarmente evidente in una regione come la nostra che di turismo vive in molte delle sue aree, ma altrettanto evidente la ripresa dopo il periodo nero che Coco, come avviene in Borsa, prefigura come un vero e proprio “rimbalzo”.

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Turismo, il rimbalzo dell’Umbria

di Giuseppe Coco

Premessa
Il Covid 19, complice anche le misure che si sono rese necessarie per arginare i contagi, ha dato un duro colpo al comparto del turismo. Nel 2020, rispetto al 2019, le presenze sono diminuite più del 50% con un fatturato che è sceso circa del 60% (Banca d’Italia). I primi 5 mesi del 2021, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria, non hanno fatto registrare valori in controtendenza rispetto al 2020.

In questo scenario, nell’analisi che segue, per schermarci analiticamente dalle contingenze dettate dalla pandemia, metteremo sotto la lente di ingrandimento le dinamiche dei flussi turistici estivi. Questo, metodologicamente parlando, ci consente di avere dati confrontabili con gli anni addietro e il perché è presto detto: nei mesi più caldi la circolazione del virus si è ridotta ai minimi termini, favorendo una propensione agli spostamenti meno conservativa e maggiormente in linea con quella dei periodi pre-Covid.

Un bilancio positivo
Partiamo dal finale: il periodo giugno-agosto 2021 è andato meglio delle più rosee aspettative.
Osserviamo nel dettaglio i dati.

Giugno – agosto* 2021 – Flussi turistici e permanenza media (pm) nelle strutture ricettive dell’Umbria

Fonte: elaborazioni Aur su dati Regione Umbria – Statistiche del Turismo
* Agosto 2021: dato provvisorio

Giugno – agosto 2020 – Flussi turistici e permanenza media (pm) nelle strutture ricettive dell’Umbria

Fonte: elaborazioni Aur su dati Regione Umbria – Statistiche del Turismo

Giugno – agosto 2019 – Flussi turistici e permanenza media (pm) nelle strutture ricettive dell’Umbria

Fonte: elaborazioni Aur su dati Regione Umbria – Statistiche del Turismo

Mettendo a sistema le informazioni si vede che giugno 2021 è risultato migliore di quello dell’anno prima, anche se ancora distante dal 2019. Ma, già a luglio 2021 si ha un primo risultato molto positivo; gli arrivi sono andati meglio del 2019: circa 263 mila a fronte di 261 mila. Poi ad agosto si è consumato un vero e proprio capolavoro. Rispetto al 2019 si è avuto un incremento notevole sia di arrivi (+50.325), sia di presenze (+181.270) e sia di permanenza media giornaliera (3,33). Inoltre, non va trascurato che già agosto 2020 era andato molto bene rispetto al 2019: gli arrivi avevano fatto registrare un +23.792 e le presenze un +10.487.

Agosto 2021: sedotti dall’Umbria
A questo punto dell’analisi, visto alcune evidenze, facciamo allora una zumata sull’andamento diacronico, in termini di flussi turistici, dei mesi di agosto degli ultimi anni.
La tabella che segue ci restituisce il periodo 2013-21, per i quali si hanno valori omogenei tra loro e quindi confrontabili.

Tab. 1 – Flussi turistici – *agosto 2013-2021

Fonte: elaborazioni Aur su dati Regione Umbria – Statistiche del Turismo
* Agosto 2021: dato provvisorio

La cosa che salta subito agli occhi è che agosto 2021 ha fatto segnare un record dei flussi turistici rispetto a tutti e otto gli anni precedenti, sia in termini di arrivi che di presenze. Volendo fare qualche esempio si vede che: rispetto al 2019 gli arrivi sono cresciuti del 14,8% e le presenze del 16,3%; rispetto al 2018 gli arrivi sono cresciuti del 18,5% e le presenze del 18,0%; rispetto al 2017 gli arrivi sono cresciuti del 36,2% e le presenze del 30,9%; e così via.

Di fronte a questi valori, non si può non riconoscere che la crescita è stata decisamente consistente. Una crescita che, per chi scrive, non è figlia del caso. Sui dati, sicuramente, ha giocato un ruolo importante la campagna promozionale voluta dalla Regione. Una campagna che non è passata certo inosservata e che, come direbbe un sociologo di razza, col suo essere disturbante e divisiva ha centrato l’obiettivo entrando nell’immaginario dei turisti (e non solo).

“Io amo il mare dell’Umbria”, questo il claim della campagna 2021, però, non ha contribuito solo ad un agosto da record. Di fatto ci ha messo davanti a due evidenze, tanto lapalissiane quanto – come la storia ci insegna – facilmente dimenticabili:

1. Oggi più mai è fondamentale sapersi raccontare.

2. Il settore turistico umbro ha un enorme potenziale di crescita (agosto 2021 docet).

Il territorio umbro è molto dotato sotto un profilo culturale, artistico, storico, ambientale. È ricco di chiese, siti religiosi, santuari, musei dove sono allestite mostre di primissimo piano. Ed ancora, ospita eventi culturali e religiosi importantissimi, ha un’elevatissima percentuale di Aree protette rispetto alla superficie totale, e molto altro.

In pratica l’Umbria è un luogo molto attrattivo ma non frequentato dai turisti tanto quanto meriterebbe a causa di tutta una serie di fattori che lo penalizzano. Fattori arcinoti rispetto ai quali la politica, in primis, è chiamata a favorire un cambiamento. Ci sono da colmare dei divari infrastrutturali che pongono la regione in svantaggio rispetto ai principali competitor.

Qualcosa si sta già muovendo e in mezzo a tante difficoltà i segnali positivi non mancano. Nell’ambito del PNRR ci sono diversi investimenti destinati al comparto “Turismo e cultura”. Il traguardo da raggiungere è quello di innalzare la capacità competitiva del settore.

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