Umbria Jazz non si farà: sarà annullata nei prossimi giorni l'edizione 2020

PERUGIA – Umbria Jazz 2020, non si farà. E’ questo ciò che emerge dopo che il Festival di Spoleto ha avanzato l’ipotesi di una versione ridotta di quattro giorni al termine del mese di agosto. Proposta che dovrà essere comunque vagliata dal ministero ed eventualmente approvata. Cosa su cui Umbria Jazz nutre seri dubbi. Cristiano Romano dell’Ufficio stampa e relazioni pubbliche di Umbria Jazz, in proposito, è molto chiaro. In un’intervista già pubblicata nelle pagine di Album del Gruppo Corriere afferma: “Noi abbiano annullato Umbria Jazz Spring a Terni non appena si è saputo che la fase 2 si sarebbe prolungata sino a fine maggio-inizio di giugno, periodo in cui non sono previsti spettacoli all’aperto. Adesso stiamo aspettando di capire come evolverà la situazione e quali saranno le prossime misure governative in materia di spettacoli live con il pubblico. Attendiamo quindi l’ufficialità dei decreti governativi”. Intanto c’è da registrare che, ad esempio, il festival jazz di Montreux in Svizzera è stato annullato dopo che il governo federale ha stabilito che fino a settembre-ottobre non sono previsti spettacoli dal vivo. Il Festival North Sea in Olanda è stato annullato dopo che il governo ha deciso che non sono previsti spettacoli pubblici sino al 31 agosto. “Quindi – continua Romano –  noi, per questioni sia legali con gli artisti, con il pubblico e con i fornitori – aspetteremo ancora qualche giorno, ma poi entro i primi di maggio anche noi saremo costretti ad annullare Umbria Jazz, quando sarà chiaro – che la fase 2 si prolungherà per un mese/un mese e mezzo e che si arriverà a metà giugno/primi di luglio, dichiareremo che a seguito delle indicazioni del governo, è evidente che non saranno possibili spettacoli all’aperto nel mese di luglio”. E l’ipotesi di una versione ridotta o di un rinvio a settembre? “Diciamo che la situazione è molto complicata e soprattutto è assoggettata alle decisioni del governo in proposito. Noi intanto stiamo parlando di varie formule e possibilità, ma un rinvio a settembre ad esempio, non contemplerebbe l’uso dell’arena Santa Giuliana. Se qualcosa potesse essere ipotizzabile – e al momento non lo è –  si potrebbe pensare di fare concerti nei teatri, anche se, altro esempio, per le attività “normali” si parlava di una riapertura dei teatri a dicembre. Insomma, stiamo aspettando quello che prevederà il nuovo decreto ufficiale. Se prevederà che a settembre-ottobre saranno previsti spettacoli dal vivo, cercheremo di organizzare qualcosa. Oppure, in alternativa, potremmo pensare di organizzare qualcosa in streaming da trasmettere live, quindi ad esempio un concerto senza pubblico. Insomma – conclude Romano – è evidente che il festival non si farà, però anche noi aspettiamo ufficialmente delibere o indicazioni ufficiali”. Umbria Jazz, dunque, almeno nell’aspetto del festival di dieci giorni che prende avvio dal secondo weekend di luglio, non si svolgerà. Si attendono decisioni per colmare il vuoto e in qualche modo per tenere viva l’attenzione sul maggiore del festival jazz italiani. Umbria jazz è nato nel 1973, si è interrotto per tre anni dal ’79 all’82. Da allora ad oggi per 38 anni consecutivi si è svolto regolarmente anno dopo anno. Quella dell’annus horribilis 2020 sarebbe dunque la prima interruzione dopo il lungo corso di quasi 40 anni.
 

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