Un francobollo per celebrare l'incontro tra San Francesco e il Sultano

ASSISI – A ben guardare, a otto secoli di distanza, quell’incontro fu di una lungimiranza incredibile. Ma del resto San Francesco si conferma sempre un uomo precursore dei tempi, il cui insegnamento resta di un’attualità straordinaria. A dimostrarlo c’è la celebrazione, nell’ottavo centenario, dell’incontro tra il Poverello San Francesco d’Assisi e il Sultano d’Egitto Malik al Kamil, uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo tra Islam e Cristianesimo. E l’Italia decide di sottolineare l’anniversario con un francobollo in circolazione proprio da oggi, venerdì 1 marzo. Ancora una volta è quindi un “dentello” (come amano i collezionisti definire questo valore postale) a farsi testimonial di un evento che ha contribuito a scrivere la Storia. E ancora una volta sono San Francesco, Assisi e l’Umbria più in generale ad essere protagonisti. Perché, non poteva essere diversamente, l’immagine del francobollo è l’opera di Giotto che compone quel meraviglioso ciclo di affreschi delle “Storie di san Francesco” della Basilica superiore di Assisi. “San Francesco davanti al Sultano” (o Prova del fuoco) è l’undicesima delle ventotto scene, dipinta verosimilmente tra il 1295 e il 1299.


Oggi il nuovo francobollo – a cui è assegnato il valore della tariffa postale B, corrispondente a 1,10 euro – viene presentato con tutti gli onori nella Sala degli Arazzi del ministero dello Sviluppo Economico a Roma, alla presenza del vice premier Luigi Di Maio, della presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina, del Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, e del direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato.
Proprio a questo ultimo è stato affidato il compito di firmare il bollettino illustrativo che accompagna l’emissione di ogni francobollo italiano. “Francesco e il Sultano. Francesco a Damietta. Francesco in Egitto. Francesco incontra l’Islam: comunque lo si chiami resta uno dei momenti segnanti della storia dell’uomo, non solo del Santo di Assisi – sottolinea Padre Fortunato -era il 24 giugno 1219. Negli anni della quinta crociata, quando il Cristianesimo e l’Islam non avevano punti “d’incontro” ma solo di scontro, Francesco offre al mondo un esempio di come dovrebbero essere mantenute e intrattenute le relazioni umane. Il Poverello si presenta al Sultano Malek al-Kamel senza dogmi, ma con quell’amore che il Vangelo indica insegnato da Cristo e che sa – Francesco – che non può essere imposto, piombare come un assioma sul fratello musulmano. I musulmani, per Francesco, erano una risorsa e non un pericolo per la cattolicità”. “Non sappiamo cosa si siano detti, ma possiamo intuirne il tono, il tenore del linguaggio a giudicare da quelli che sono i risultati riportati dall’Egitto – sottolinea ancora Padre Fortunato – tornò con una terza via per la missione, dopo la prima rappresentata dalle crociate e la seconda dall’isolamento, che percorreva l’incontro e il dialogo: andare verso l’altro. Ma allora, di che parlarono? Di Dio, appunto. Del Dio onnipotente, ch’è Allah clemente e misericordioso. Del Dio comune di ebrei, di cristiani e di musulmani: La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini (Nostra Aetate, 3)”.

Per i collezionisti si può aggiungere che il francobollo ha una tiratura di due milioni e cinquecentomila esemplari, stampati in fogli da 45. La stampa è dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. L’annullo primo giorno di emissione è presso l’ufficio postale di Assisi. Poste Italiane ha realizzato anche un folder nel quale sono inseriti un francobollo, una cartolina affrancata ed annullata e una busta primo giorno di emissione, al costo di 12 euro.

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