Un modo per dire addio a Franco Venanti in attesa che arrivino le parole

Le parole stentano a venire. Magari ci verranno fra un po’. Un addio si pesa nel tempo. Però vivoumbria.it ha un modo concreto e un grande privilegio per ricordare, stanotte, Franco Venanti non solo un grande artista, ma l’Uomo. Riprendere uno dei suoi interventi della rubrica che per mesi, durante il Covid, ha tenuto su questa testata: l’aveva voluta chiamare VenAntivirus. Che la dice lunga su come ha inteso vivere.

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VENANTIVIRUS

Franco Venanti

Intorno a noi è ancora tutto da scoprire

di Franco Venanti

Ho sempre pensato, e i fatti me lo hanno dimostrato, che la natura che ci circonda nasconde nella sua struttura tutte le immagini che percepiamo e forse anche quelle che, pur non percepite, possono essere scoperte e interpretate. 

Non a caso anche i grandi artisti come Leonardo, Michelangelo, Raffaello e tanti altri anche contemporanei, spesso hanno tratto ispirazione da figure che si formano in cielo fra le nubi in movimento o nella natura che ci circonda.


Persino in una delle esplorazioni del pianeta Marte, alcune protuberanze del terreno avevano forme che sembravano volti umani, tanto da far pensare che fossero opera di esseri intelligenti simili a noi.

Oggi offro come VenAntivirus domenicale ai lettori di Vivo Umbria,  le foto che ho scattato osservando il microcosmo dell’albero davanti casa: ho scoperto tante cose, forse con troppa fantasia ma che con meraviglia hanno suscitato in me molto interesse. Riproducono, infatti, alcuni particolari del paesaggio terrestre e delle immagini umane e animali veramente sorprendenti.

Vorrei concludere con l’invito in questi giorni di forzata prigionia causa virus, di approfittare per guardarvi intorno perché ci sono tante cose belle da scoprire e riscoprire dentro le nostre abitazioni, e se aprite la finestra o andate sul balcone esplode la natura nella sua immagine più bella. 

E’ primavera.

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