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Unitre Orvieto: Naldo Anselmi presenterà il suo ultimo libro “Vita contadina nel dopoguerra”

ORVIETO – Domenica 4 dicembre alle ore 16 al Museo Emilio Greco e sotto l’egida dell’UNITRE – Università delle Tre Età di Orvieto, il professor Naldo Anselmi dell’Università della Tuscia, intervistato dal dottor Alberto Romizi, presenterà il suo ultimo libro: “Vita contadina nel dopoguerra”.

“L’argomento – si legge nella nota stampa di Unitre – si rivelerà fecondo di stimoli, perché tratterà di un mondo che non può non appassionare, per i ricordi che inevitabilmente saprà suscitare, resi ancor più vivi dalla riproposizione di immagini che riporteranno alla mente una cultura che i profondi cambiamenti sociali e la rivoluzione tecnologica tuttora in atto proiettano in un passato quasi ancestrale. Le parole dell’autore, nato e cresciuto in una realtà che ha profondamente amato e dalla quale è riuscito ad emanciparsi raggiungendo importanti traguardi professionali e culturali, conquisteranno l’uditorio data anche la sua efficace capacità comunicativa, legata alla stimatissima professione di docente. Come in un film, il professor Anselmi rivelerà la storia di un bambino, animato fin dai primi anni di vita da grandi passioni: lo studio, i libri, la conoscenza, la curiosità per ogni forma di espressione culturale. Ma nell’Italia rurale che si rialzava a fatica, in un dopoguerra condizionato da miseria e ristrettezze, studiare era difficile, conseguire un titolo quasi impossibile. Solo per andare a scuola la mattina era necessario macinare chilometri a piedi, attraverso l’aperta campagna, e l’abbandono scolastico era la norma già sin dalle elementari. Nelle sue vibranti pagine – prosegue la nota – l’autore farà riemergere in pienezza la cultura contadina, della quale ci riproporrà consuetudini, educazione e morale, usi e feste tradizionali, vita sociale. L’appassionante esperienza dello scrittore, riscoprendo un’epoca oramai lontana nel tempo e nei ricordi indurrà a riflettere sugli indubbi progressi sociali ed economici della modernità, ma anche sulla perdita di valori legati a quella onorevole cultura e con essa scomparsi”.

Realizzato con la collaborazione di Opera del Duomo e Lions Club Orvieto, sarà ad ingresso libero.

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