Viaggio nel progetto che ha creato le 53 statue del presepe di Francesco ad Assisi

ASSISI – Chi c’è stato, e oggi potrebbe essere l’occasione giusta, sa cos’è Assisi di notte. Una meravigliosa atmosfera natalizia ti avvolge senza soluzione di continuità mentre ti immergi nella città del Poverello: dalla Basilica Superiore di San Francesco, al Duomo di San Rufino fino a Piazza del Comune.

Un bellissimo itinerario che ha scaldato il cuore di tante persone suscitando anche un interesse mediatico su scala nazionale e internazionale.

Sacro Convento di Assisisi e Città di Assisi hanno voluto fortemente tutto questo.  Allo stesso tempo hanno dato la possibilità a numerose aziende di cimentarsi in un’impresa che ha assunto delle dimensioni mai viste in precedenza nella nostra regione.

Un’occasione di lavoro, quindi, anche per alcune realtà locali; in primis per l’Atmo di Bastia Umbra che ha realizzato le 53 statue del Presepe di Francesco e che si sta accingendo, in questi giorni, a completare l’installazione con nuovi sorprendenti ingressi.

 

“Abbiamo accettato questa sfida – dichiara Valerio Giombolini, direttore di ATMO – che all’inizio appariva impossibile per i tempi ristretti che ci sono stati assegnati e che solo la forza e il coraggio di un team già molto affiatato ha potuto non solo cogliere ma anche vincere. Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di un progetto molto bello e pieno di valori e ringraziamo il Sacro Convento di Assisi di averci rinnovato la sua fiducia”.

Il Presepe di Francesco nasce dalla geniale intuizione di riprendere i personaggi del ciclo pittorico giottesco ospitati presso la Basilica di San Francesco e di modellarli in 3D per poi riprodurli a una dimensione leggermente superiore a quella reale.

“E’ stato bello – aggiunge Edoardo Guarducci, Coordinatore della Produzione – vedere come le tecnologie digitali si siano mescolate a quelle ancora strettamente legate alla produzione artigianale. Dalla modellazione 3D alla robotica, dai lavori di falegnameria a quelli di decorazione pittorica, è stato un susseguirsi armonico di saperi antichi e contemporanei che ci hanno di giorno in giorno sempre più emozionato”.

Per l’occasione ATMO ha realizzato un video nel quale vengono descritte le varie fasi di lavorazione. Immagini accompagnate da informazioni di carattere generale relative anche alle ore di lavorazione, ai materiali impiegati e alle tecniche di produzione.

E i veri protagonisti di questa realizzazione meritano di essere menzionati: Laura Bucarini (direttrice della scenografia), Cristina Ducci (consulenza artistica e pittura), Moreno Bizzarri (pittore), Massimo Aristei (scenografo) e Marco Troppa (scenografo).

“Riteniamo – conclude Eugenio Guarducci, presidente di Gioform – che questa esperienza possa ispirare anche altri ambiti culturali dove il mix tra tecnologia e la tradizionale manifattura scenografica possa essere declinato al meglio anche per valorizzare altri nostri tesori. Che questa progettualità parta dalla nostra piccola ma grande regione deve essere considerato un segnale di fiducia e speranza per il futuro, per il quale noi continueremo a impegnarci in un costante lavoro di ricerca e sviluppo di nuove idee

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