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Vivace ma non troppo il mercato immobiliare a Perugia

MILANO – Quando si parla di mercato immobiliare residenziale, non sono solo Milano e Roma a distinguersi. Negli ultimi dieci anni, infatti, anche le città intermedie hanno mostrato una crescita significativa. Secondo l’analisi del Centro Studi di Abitare Co. -società di servizi immobiliari specializzata sulle nuove residenze-, il mercato nelle dieci città “intermedie” italiane ha registrato nel 2024, rispetto al 2014, un aumento del 59,7% nelle compravendite e una crescita del 22,9% nei prezzi medi di vendita delle abitazioni nuove o completamente ristrutturate, raggiungendo una media di 3.460 euro al metro quadro.

Numeri che testimoniano la crescente vivacità immobiliare in queste aree geografiche. Quali sono i fattori che stanno spingendo la crescita? Tra questi si evidenziano l’aumento della domanda di prima casa da parte di residenti, l’interesse crescente per le seconde case e gli investimenti locativi, specie in aree ad alto valore turistico (come Salerno e Verona), e lo smart working, che ha spinto molte famiglie e professionisti a preferire città di media dimensione rispetto ai grandi centri più sovraffollati e costosi.

 

Per quanto riguarda Perugia, i prezzi medi di vendita delle case nuove o completamente ristrutturate sono pari a 1.925€/mq, con valori che variano da 1.050€/mq a 2.800€/mq. Un dato in crescita del +2,3% rispetto al 2023 e del +10,8% in confronto a dieci anni prima. Sempre nel 2024, le compravendite in città in dieci anni sono aumentate del +67%, mentre rispetto all’anno precedente c’è stato un leggero calo (-0,8%).

La domanda in città è sostenuta dalla presenza di studenti universitari e da un mercato delle seconde case in crescita, grazie alla bellezza paesaggistica e alla tranquillità della città. Al di là dei numeri positivi in generale, Perugia evidenzia un potenziale di crescita più interessante. La città è infatti un esempio significativo di rigenerazione urbana nel contesto italiano, grazie al PINQuA (Programma Innovativo Nazionale per La Qualità dell’Abitare) che comprende proposte progettuali che sono state ammesse a finanziamento dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti per un importo complessivo di circa 30 milioni di euro, poi confluito nel PNRR.

Il confronto tra le 10 città intermedie: compravendite e prezzi

Entrando nel dettaglio delle 10 città intermedie, nell’arco di dieci anni (dal 2014 al 2024) le transazioni nell’ordine sono aumentate in tutte le città ma con valori differenti: a L’Aquila del +94%, a Novara del +81%, a Bergamo del +80%, a Padova del +73%, a Parma del +51%, a Cagliari del +46%, a Modena del +44%, a Verona del +42% e a Salerno del +19%.

Sul fronte dei prezzi medi, la crescita più marcata è stata registrata dalla città di Verona (+41,2% e 4.500€/mq.), seguita da Parma (+31% e 3.850€/mq.), Padova (+30% e 3.500€/mq.), Modena (+25,2% e 3.450€/mq.), Bergamo (+23,2% e 4.150€/mq.), L’Aquila (+19,2% e 1.800€/mq.), Cagliari (+18,2% e 3.950€/mq.), Novara (+17,5% e 3.150€/mq.), Salerno (+12,6% e 4.300€/mq.) e Perugia (+10,8% e 1.925€/mq.).

Barbara Gori

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