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Oggi Cgil Umbria in piazza a Perugia e Terni: ‘Fermiamo la barbarie’

UMBRIA. – Come in tutta Italia, anche a Perugia e Terni sabato 6 settembre si svolgeranno iniziative a sostegno della Global Sumud Flotilla, la vasta flotta civile e non violenta organizzata per consegnare aiuti di prima necessità a Gaza, riaprire i corridoi umanitari e rompere l’assedio che tiene sotto embargo e in isolamento la popolazione palestinese di Gaza.

Così la Cgil Umbria, insieme alle Camere del lavoro di Perugia e Terni, organizza il presidio ‘Fermiamo la barbarie’, alle 11 in piazza Italia a Perugia, dove è previsto anche un collegamento dalla Flotilla, l’incontro con il prefetto di Perugia, Francesco Zito, per presentare le rivendicazioni che la Cgil intende rivolgere al governo e a seguire l’incontro con Fabio Barcaioli, assessore a Pace e Cooperazione internazionale della Regione Umbria; a Terni l’appuntamento è alle 9 in piazzale Briccialdi (ingresso passeggiata lato via Roma), con partenza alle 10 della Marcia per la pace.

“Un’azione di solidarietà – spiegano da Cgil Umbria – a cui vogliamo fare eco mobilitandoci per fermare la barbarie e chiedere al Governo italiano di schierarsi dalla parte della pace, della giustizia e del diritto internazionale, affinché s’impedisca il compimento di un genocidio, come denunciato dalle istituzioni internazionali. Chiediamo, inoltre, garanzie e tutele nei riguardi dei nostri connazionali che fanno parte della Flotilla rispetto a eventuali azioni ritorsive e violente da parte di Israele”.

“Il governo israeliano ha infatti deciso di proseguire l’assedio della striscia di Gaza – proseguono dalla Cgil Umbria – con un’ulteriore escalation militare, che prevede lo sfollamento della popolazione palestinese, e di costruire un nuovo insediamento sul territorio destinato allo stato di Palestina. Scelte che confermano il vero obiettivo del governo israeliano: eliminare ogni fattibilità dei ‘due stati per i due popoli’ e la possibilità stessa di esistenza dello stato palestinese”.

“Davanti a quello che sta accadendo – concludono dalla Cgil Umbria – è inaccettabile rimanere in silenzio. Non possiamo permettere che ciò avvenga sotto i nostri occhi. Non è più il tempo delle parole. Stati e governi democratici, membri delle Nazioni Unite, firmatari di accordi, trattati e convenzioni per il rispetto dei diritti umani, della legalità, della giustizia, del diritto umanitario debbono fermare questa barbarie”.

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