Il poeta della marginalità, dei luoghi e delle persone Franco Arminio a Umbria Libri Love a Terni

TERNI – Ieri, per l’evento conclusivo dalla prima edizione di Umbria Libri Love, il Caffè Letterario della BCT ha ospitato Franco Arminio. Poeta e paesologo, Arminio è seguito da un folto pubblico e la sala era gremita.

Arminio, originario dell’Irpinia, con la sua produzione ha saputo dar voce alla marginalità, delle persone e dei luoghi, grazie alla poesia che diventa gesto quotidiano e che riscatta quello che tocca. Con Andrea Di Consoli, suo amico e moderatore, Arminio ha raccontato quel percorso accidentato, fatto di crepe e ferite sempre esposte, dove la cura migliore, sembra essere sempre la condivisione, il mostrarsi umani, anche se fragili e vulnerabili.

Arminio è un uomo ironico e genuino e con semplicità legge le sue poesie che tanti fra il pubblico recitano a memoria, emozionati. Racconta episodi e persone, parla dell’amore, dei corpi che si incontrano, a qualunque età, degli amici e, ovviamente, della poesia. Che è “una stretta di mano, dove c’è il miracolo degli umani che si incontrano” che esorcizza la morte. In fondo la vita, dice, è un incontro fra smarrimenti, dove la morte, l’ultimo dei tabù, può essere lo stimolo per fare festa, per raccontarsi ancora e fare poesia. E proprio per evitare che il pubblico si senta smarrito, coinvolge i presenti in una sorta di rituale che consiste nel cantare insieme.

Saluta con un invito “a praticare il turismo della clemenza. Andate in un paese, camminate, senza aspettative e ricordatevi di dire sempre da dove venite.”

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