PERUGIA – Stasera al PostModernissimo si parla delle conseguenze a medio termine del terremoto che nel 2016 ha colpito il Centro Italia, grazie al cortometraggio del regista perugino Mattia Mariuccini, Nel primo cerchio, giĆ presentato al Laceno d’oro 2018 (inizio alle 21.30). A due anni dalla scossa più violenta della sequenza sismica registrata tra agosto e ottobre 2016, i cittadini di Norcia e delle frazioni vicine cercano di ricostruire una normalitĆ abitativa e lavorativa. Sono e si sentono sospesi, tra una ricostruzione lenta e la burocrazia totalizzante, nell’incertezza del presente e di un futuro che non esiste per se stessi e per i propri figli, ma con la consapevolezza e la determinazione di non abbandonare il territorio in cui hanno sempre vissuto, che li ha accolti e che continuano ad amare. Intorno a loro i Monti Sibillini, con le antiche leggende e i miti, tra fate, Sibille, strade, il Lago di Pilato e il Monte Vettore, che solo un pastore ancora ricorda e racconta.
Un lavoro scritto da Mariuccini insieme a unāaltra perugina, Giulia D’Amato, che appare tra i produttori insieme a Gianluca Arcopinto e Palabras srl. Un documentario di 20 minuti in grado di emozionare e accendere riflessioni che vanno ben al di lĆ dei fatti storici o della narrazione cronachistica: Ā«La linea guida ĆØ stata quella di rendere a livello visivo la sensazione di sospensione del tempo che le popolazioni vivono – spiega il regista – nel limbo che separa la catastrofe naturale dalla ricostruzione materiale ed immateriale. āNel primo cerchio che lāabisso cigneā ĆØ la descrizione che Dante dĆ del limbo, nel IV canto dellāInferno. Un castello in cui lāunica pena ĆØ il sospiro: la speranza eterna di un riscatto. Sul piano del racconto orale, in pieno contrasto con la fissitĆ delle immagini, un flusso di coscienza libero ed assoluto. A scandire questo non tempo vi ĆØ il viaggio muto di una trentenne nei luoghi che sono lāanima del territorio; un paesaggio mitologico e leggendario, fatto di paure ancestrali, spettri infernali e bellezze nefaste che si intrecciano con le angosce vive e presenti dei āterremotatiā. Il āpopoloā di tanto in tanto si manifesta nelle sue epifanie buffe, mentre noi lo osserviamo immobili da lontanoĀ».
Castelluccio di Norcia, Norcia e i Monti Sibillini sono territori conosciuti per lāunicitĆ e per la bellezza, per tutto quello che viene prodotto grazie alle particolari condizioni dellāambiente nonchĆ© per la maestositĆ del paesaggio. Il sisma del 2016 ha completamente trasformato il territorio: le faglie hanno spaccato le montagne, ĆØ tornato il fiume Torbidone, scomparso con il terremoto del 1979, le strade sono crollate. Tutti gli abitanti raccontano questo per descrivere la potenza delle scosse e dare la grandezza dellāapocalisse che li ha colpiti. Il terremoto ĆØ un evento naturale che assume la connotazione di evento sociale. Ć fondamentale quindi la ricostruzione del patrimonio edilizio, ma anche di tutti i legami sociali per impedire in ogni modo lāabbandono di questi territori da parte di chi lāha sempre abitati, di chi lƬ ĆØ stato accolto, di chi se ne ĆØ andato, ma che continua a tornare, di chi decide di ammirarlo come ospite anche per poche ore.
Nel film diventa centrale lāelemento antropico, che si esprime nella narrazione dei miti e delle leggende che da sempre caratterizzano questi luoghi. La lotta contro lāabbandono si lega cosƬ alla paura, alle fate ma anche alle streghe, all’ambiguitĆ del bello tra lāinferno e il paradiso, quindi linea guida per una ricostruzione immateriale del paesaggio visto come interazione culturale e fisica tra uomo e territorio. Tutto ciò ĆØ fortemente in contrasto con le scene, quelle del turismo āselvaggioā e della ricostruzione non controllata, quelle che descrivono lo sfruttamento del territorio.
Mattia Mariuccini, perugino classe ā86, lavora come film maker, fotografo free lance e direttore della fotografia con varie realtĆ cinematografiche e televisive. Lāultimo lavoro per Sky Arte ĆØ āNuvolo. Nuntius Celatusā di cui ha curato la fotografia italiana, insieme a Lisa Rinzler. āNel primo cerchioā ĆØ la prima opera da regista. La proiezione ĆØ prevista per le 21.30, seguirĆ un dibattito con lāautore. Prima della proiezione djset sulle scale del cinema a cura di Fab Mayday.
Ingresso gratuito.
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