Il regista Mattia Mariuccini presenta "Nel primo cerchio"al PostModernissimo

Il cortometraggio "Nel primo cerchio" di Nicola Mariuccini

PERUGIA – Stasera al PostModernissimo si parla delle conseguenze a medio termine del terremoto che nel 2016 ha colpito il Centro Italia, grazie al cortometraggio del regista perugino Mattia Mariuccini, Nel primo cerchio, giĆ  presentato al Laceno d’oro 2018 (inizio alle 21.30). A due anni dalla scossa più violenta della sequenza sismica registrata tra agosto e ottobre 2016, i cittadini di Norcia e delle frazioni vicine cercano di ricostruire una normalitĆ  abitativa e lavorativa. Sono e si sentono sospesi, tra una ricostruzione lenta e la burocrazia totalizzante, nell’incertezza del presente e di un futuro che non esiste per se stessi e per i propri figli, ma con la consapevolezza e la determinazione di non abbandonare il territorio in cui hanno sempre vissuto, che li ha accolti e che continuano ad amare. Intorno a loro i Monti Sibillini, con le antiche leggende e i miti, tra fate, Sibille, strade, il Lago di Pilato e il Monte Vettore, che solo un pastore ancora ricorda e racconta.
Un lavoro scritto da Mariuccini insieme a un’altra perugina, Giulia D’Amato, che appare tra i produttori insieme a Gianluca Arcopinto e Palabras srl. Un documentario di 20 minuti in grado di emozionare e accendere riflessioni che vanno ben al di lĆ  dei fatti storici o della narrazione cronachistica: Ā«La linea guida ĆØ stata quella di rendere a livello visivo la sensazione di sospensione del tempo che le popolazioni vivono – spiega il regista – nel limbo che separa la catastrofe naturale dalla ricostruzione materiale ed immateriale. ā€œNel primo cerchio che l’abisso cigneā€ ĆØ la descrizione che Dante dĆ  del limbo, nel IV canto dell’Inferno. Un castello in cui l’unica pena ĆØ il sospiro: la speranza eterna di un riscatto. Sul piano del racconto orale, in pieno contrasto con la fissitĆ  delle immagini, un flusso di coscienza libero ed assoluto. A scandire questo non tempo vi ĆØ il viaggio muto di una trentenne nei luoghi che sono l’anima del territorio; un paesaggio mitologico e leggendario, fatto di paure ancestrali, spettri infernali e bellezze nefaste che si intrecciano con le angosce vive e presenti dei ā€œterremotatiā€. Il ā€œpopoloā€ di tanto in tanto si manifesta nelle sue epifanie buffe, mentre noi lo osserviamo immobili da lontanoĀ».
Castelluccio di Norcia, Norcia e i Monti Sibillini sono territori conosciuti per l’unicitĆ  e per la bellezza, per tutto quello che viene prodotto grazie alle particolari condizioni dell’ambiente nonchĆ© per la maestositĆ  del paesaggio. Il sisma del 2016 ha completamente trasformato il territorio: le faglie hanno spaccato le montagne, ĆØ tornato il fiume Torbidone, scomparso con il terremoto del 1979, le strade sono crollate. Tutti gli abitanti raccontano questo per descrivere la potenza delle scosse e dare la grandezza dell’apocalisse che li ha colpiti. Il terremoto ĆØ un evento naturale che assume la connotazione di evento sociale. ƈ fondamentale quindi la ricostruzione del patrimonio edilizio, ma anche di tutti i legami sociali per impedire in ogni modo l’abbandono di questi territori da parte di chi l’ha sempre abitati, di chi lƬ ĆØ stato accolto, di chi se ne ĆØ andato, ma che continua a tornare, di chi decide di ammirarlo come ospite anche per poche ore.
Nel film diventa centrale l’elemento antropico, che si esprime nella narrazione dei miti e delle leggende che da sempre caratterizzano questi luoghi. La lotta contro l’abbandono si lega cosƬ alla paura, alle fate ma anche alle streghe, all’ambiguitĆ  del bello tra l’inferno e il paradiso, quindi linea guida per una ricostruzione immateriale del paesaggio visto come interazione culturale e fisica tra uomo e territorio. Tutto ciò ĆØ fortemente in contrasto con le scene, quelle del turismo ā€œselvaggioā€ e della ricostruzione non controllata, quelle che descrivono lo sfruttamento del territorio.
Mattia Mariuccini, perugino classe ’86, lavora come film maker, fotografo free lance e direttore della fotografia con varie realtĆ  cinematografiche e televisive. L’ultimo lavoro per Sky Arte ĆØ ā€œNuvolo. Nuntius Celatusā€ di cui ha curato la fotografia italiana, insieme a Lisa Rinzler. ā€œNel primo cerchioā€ ĆØ la prima opera da regista. La proiezione ĆØ prevista per le 21.30, seguirĆ  un dibattito con l’autore. Prima della proiezione djset sulle scale del cinema a cura di Fab Mayday.
Ingresso gratuito.
PostModernissimo Via del Carmine 4, Perugia 075 966 4527
Per ulteriori informazioni:
info@postmodernissimo.com
comunicazione@postmodernissimo.com

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