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“Invisibile femminile. Il cinema delle donne”, chiuse le proiezioni di “Primo Piano sull’Autore”

PERUGIA – Si sono conclusi con un notevole successo di pubblico i sette giorni di proiezioni e incontri della 43/a edizione di “Primo Piano sull’Autore – Festival Pianeta Donna”, tenutasi al Cinema Méliès di Perugia dal 27 novembre al 5 dicembre 2025.

La rassegna, diretta da Franco Mariotti, ha confermato la sua specificità dedicando l’edizione al tema: “Invisibile femminile. Il cinema delle donne (mai) visto e da vedere”. Il festival, che presenta opere di autrici italiane e straniere, con particolare riguardo agli esordi cinematografici, e di autori che raccontano storie di donne, ha offerto un vero e proprio caleidoscopio di stili e tematiche con la partecipazione diretta di molte protagoniste alla conferenza stampa di presentazione come Ida Di Benedetto, Monica Guerritore, Anna Carlucci, Ekaterina Khudenkikh, Miriam Rizzo, Yvonne Sciò. L’attesa è ora tutta per i verdetti della Giuria.

A caratterizzare l’edizione è stata la retrospettiva-omaggio dedicata all’attrice e produttrice Ida Di Benedetto, figura emblematica e madrina di quest’anno, diretta da registi del calibro di: Werner Schroeter, Nanni Loy, Mario Monicelli, Salvatore Piscicelli, Carlo Lizzani, Pasquale Festa Campanile, Pupi Avati, Luigi Comencini, Damiano Damiani, Marco Risi, Sergio Citti, Memè Perlini, Aurelio Grimaldi.

 

Il concorso ha visto in gara lungometraggi, docufilm, corti e videoclip. Tanti i titoli che hanno registrato maggiore attenzione e partecipazione del pubblico. Tra questi, “A se stesso” (2025) di Ekaterina Khudenkikh: opera prima  che mette in scena la riscoperta di sé, mostrando come il tornare alle proprie radici non sia mai un tornare indietro, ma un andare avanti con occhi nuovi.

“Anna” (2025) di Monica Guerritore: co-scritto, interpretato e diretto dall’attrice, al suo esordio alla regia. Il film ripercorre i momenti cruciali della carriera e della vita di Anna Magnani, dagli scontri con Cinecittà alle passioni brucianti, fino al ritorno al teatro e all’amore per Roberto Rossellini.

“Duse, the Greatest” (2025) di Sonia Bergamasco: esordio alla regia per l’attrice, in un ritratto caleidoscopico a più voci di Eleonora Duse, che si fa indagine ad ampio raggio sul ruolo attoriale.

“Elvira Notari” (2025) di Valerio Ciriaci: docufilm, opera prima, che porta dall’altra parte della cinepresa la leggendaria Elvira Notari, pioniera del cinema e figura femminile emblematica per coraggio e intensità.

“Quasi grazia” (2025) di Peter Marcias: che ripercorre la vita di Grazia Deledda arrivando a indagare sia il rapporto tra donne e letteratura che la questione femminile contemporanea.

“Rosso improvviso” (2024) di Patrizia Masi: il viaggio metafisico di due amiche che, tra tendoni scarlatti e specchi, realtà e immaginario, sfidano un enigmatico illusionista e i loro propri demoni.

“La vita da grandi” (2025) di Greta Scarano: esordio alla regia che con ironia e dolcezza racconta una storia di cura e inclusività.

“La vita tra le mani” (2024) di Anna Carlucci: documentario che racconta la medicina come vocazione nella figura di Alessandro Frigiola, cardiochirurgo pediatrico che ha salvato 20.000 vite in tutto il mondo.

“Womeness” (2025) di Yvonne Sciò: docufilm (opera seconda) in cui il femminismo è raccontato dalle voci di figure iconiche e diversissime, come la scrittrice Dacia Maraini, la politica Emma Bonino, la compositrice iraniana Sussan Deyhim, l’artista verbo-visiva Tomaso Binga e la pittrice giapponese Setsuko Klossowska de Rola.

“Amata” di Elisa Amoruso: densissima narrazione speculare sulla maternità, da una parte la sofferenza per una gravidanza indesiderata, dall’altra quella per una gravidanza che non arriva. Racconta con uno sguardo intimo, sensuale e profondamente umano due vite che si sfiorano senza incontrarsi.

“Ni Primera Ni Dama” di Barbara Cupisti: un racconto della firstlady cilena Irina Karamanos (ex compagna dell’attuale presidente del Cile, Gabriel Boric), giovane antropologa e attivista politica che rompe gli schemi in un mondo in cui tradizione e potere sono spesso sinonimi di stagnazione.

 

L’edizione 2025 si è inaugurata con la presentazione di lungometraggi e cortometraggi: “Io non sono nessuno”, di Geraldine Ottier con la storia di Mariasilvia Spolato; “Marko Polo” docufilm di Elisa Fuksas; “ACE” di Marco Renda, che mette in scena le vicende di una tennista; “Corpi estranei”, folgorante esordio di Maria Francesca Begossi; “Sante” una delicata storia di formazione al femminile.

Anche la seconda giornata è stata di ottimo cinema. Le proiezioni sono partite con “Senza Senso” di Roberta Mucci; “Mangia!” di Anna Piscopo, trasposizione cinematografica dell’omonimo spettacolo teatrale; “Unicorni”, dramedy di Michela Andreozzi. Tra i corti invece “The Pursuit of Beauty” di Lavinia Andreini; “Le Prime Volte” di Giulia Cosentino e Perla Sardella; “Io che non vivo” di Cristina Puccinelli. Proiettato anche il primo videoclip di questa edizione: “Bolla Occidentale” di Daniele De Gregori, per la regia di Eleonora Maggioni.

L’ultima settimana di proiezioni è cominciata con “Going underground”, per la regia di Lisa Bosi, docufilm che segue il gruppo musicale Gaznevada; “Respirando con la musica” di Maria Pia Cerulo, storia di un geniale artista calabrese a metà tra documentario e ricostruzione cinematografica; “Le farfalle della Giudecca”, di Rosa Galantino e Luigi Ceccarelli, docufilm in cui la voce di Ottavia Piccolo ci accompagna tra i volti, le parole e i sentimenti delle donne carcerate. In sala anche il cortometraggio “Eresia!”, splendido esordio di Simona Rurale, e il videoclip “Adrenalina” di $ara.

A seguire, “Il Mestiere Di Vivere”, con cui Giovanna Gagliardo ci racconta un inedito Cesare Pavese; “L’origine del mondo”, folgorante esordio alla regia di Rossella Inglese. I cortometraggi “Ombre” per la regia di Francesca Occhipinti e “La Campana”, bianco e nero siciliano di Miriam Rizzo. Infine un videoclip: il coloratissimo “Ghiaccio Rum e Cocco” di  Simona Bartolo.

Ed ancora “Fontamara” dramma partigiano diretto da Carlo Lizzani; “Ashes To Ashes – I panni sporchi si lavano nel bosco”, acclamato esordio della sceneggiatrice Lucia Elisa Marinelli; “DOM” di Massimiliano Battistella; “Bacialé”, cortometraggio di Chiara De Angelis. Inoltre il videoclip “Che Meraviglia” di Davide De Marinis, per la regia della bravissima Sasha Alessandra Carlesi.

A seguire si sono avvicendati poi “L’Ottavo Giorno” di Sabrina Varani; “Vamos a Matar!” docufilm con cui Caterina Taricano ci guida attraverso l’epopea cinematografica del western italiano; “L’Isola degli Idealisti” di Elisabetta Sgarbi. Opere sorprendenti anche per quanto riguarda i cortometraggi: “Curva” di Chiara Casanova; “Aceto” di Nike Pirrone; “Principessa” di Alessandra Francesca Coratella. Per i videoclip è andato in sala anche “Tutto il tempo che vuoi” di Alma Manera.

La giornata conclusiva aveva in programma anche il lungometraggio “Cuore di carta” di Kristina Sarkyte e due particolarissimi cortometraggi: “Amarena” di Sabrina Iannucci e “Il bambino e il lupo di Ofena” di Alessia Ambrosini. Le conclusioni sono state affidate a Stefania Rosati e il suo videoclip “La terra che brucia”.

 

La giuria di quest’anno è ora chiamata a decretare i vincitori. I premi per i lungometraggi saranno assegnati solo a donne nelle categorie “Produzione”, “Attrice”, Sceneggiatura”, “Fotografia”, “Scenografia”, “Montaggio”, “Musica”, “Costumi” e “Trucco”. Saranno inoltre assegnati i riconoscimenti per “Docufilm” e “Regia Docufilm”, “Miglior cortometraggio” e “Miglior videoclip”. Il festival assegna anche il premio “Film dell’anno” e i premi “Migliore Regia Autrice” e “Migliore Regia Autore”.

Fanno parte del festival anche i premi speciali: “Carlo Tagliabue” alla migliore opera di contenuto sociale e civile; “Domenico Meccoli ScriverediCinema” per la promozione del cinema italiano, e ne fa parte anche il premio in ricordo di “Luca Svizzeretto” al giornalista/testata emergente.

Il festival è organizzato dall’Associazione Culturale AmaRcorD con il contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero della Cultura.

 

 

Per info: primopianosullautore@gmail.com

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