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“Le Fondazioni Film Commission. Tra ruolo istituzionale e cineturismo”, libro di Corvi-Melelli

PERUGIA – Al cinema Eliseo di Avellino è stato presentato il libro “Le Fondazioni Film Commission. Tra ruolo istituzionale e cineturismo” di Daniele Corvi e Fabio Melelli in un evento collaterale della 50^ edizione del Laceno d’oro International Film Festival.
La prestigiosa cornice festivaliera nata nel 1959 in Irpinia per iniziativa di Camillo Marino e Giuseppe Tedesco, con il sostegno ideale di Pier Paolo Pasolini. Il Festival è oggi un punto di riferimento per il cinema internazionale e si distingue per la capacità di coniugare radicamento territoriale e apertura internazionale, favorendo il dialogo interculturale e la promozione di un cinema attento ai temi del reale e
dell’impegno civile.
Davanti a un pubblico di studenti e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo, si è ben inserita l’opera, edita da Morlacchi, discussa da Daniele Corvi insieme al direttore della Film Commission Campania, Maurizio Gemma e moderata dalla giornalista Rosaria Carifano.
Le film commission, come ricorda Daniele Corvi, sono enti che negli ultimi anni hanno assunto nella quasi maggioranza la veste giuridica delle fondazioni a partecipazioni pubblica. Una forma che al momento è quella che consente una maggiore dinamicità di questi enti regionali che ormai sono presenti in tutte le regioni, seppure con risultati diversi.
Dalla discussione è emerso che l’impatto di un efficiente film commission può essere un volano di sviluppo economico, culturale e turistico per i territori, come testimoniato proprio da Maurizio Gemma che ha assistito a una rinascita in alcune zone della Campania grazie anche al cinema.
I numerosi successi degli ultimi 25 anni tra film di illustri registi come Paolo Sorrentino, Mario Martone, Marco Bellocchio nonché serie come “L’amica geniale”, “Gomorra”, “Mare fuori” hanno avuto un grande impatto economico sul territorio, favorendo la crescita di lavoro e nuove mete turistiche. Gemma ha ricordato tutto il lavoro dietro ogni singola scena e quanto è importante non solo avere le competenze, ma anche relazioni nel territorio per semplificare il lavoro delle produzioni e soprattutto la reputazione, che può incrementare lo sviluppo del territorio.
Attraverso gli studi di Fabio Melelli che si è distinto per un’analisi regione per regione di fenomeni di cineturismo si è ricordato che l’Irpinia fin dal dopo Guerra si è distinta per film celebri come Due soldi di speranza di Renato Castellani, Palma d’oro al Festival di Cannes, e il celebre Totò, Signori si nasce. Tuttavia, è con il lavoro della Film Commission Campania ha aumentato esponenzialmente la valorizzazione dei territori grazie ai film e dando luogo al fenomeno del cd. cineturismo. Infatti, se c’è un lavoro sistematico delle film commission l’impatto economico e culturale sui territori cresce esponenzialmente. In aggiunta a ciò, la Campania, dopo essere diventata centro di attrazione di tutto il mondo, sta avviando una nuova fase di potenziamento delle produzioni locali grazie anche alla creazione dei nuovi studios. Gemma e Corvi hanno sottolineato entrambi che la sola esistenza di una film commission garantisce un indotto, che può essere incrementato dalla capacità del direttore e della sua squadra. Rimane comunque fondamentale il rapporto con la politica che è fondamentale per permettere la crescita
delle film commission. Il modello virtuoso della Campania ha ispirato anche le film commission più giovani come l’Umbria (istituita nel 2021), che sta attraversando una fase di riorganizzazione e rilancio. A tal proposito la nuova coordinatrice di Umbria Film Commission, Sonia
Broccatelli, ha fatto sapere con una nota letta da Corvi che: “la UFC è attualmente in fase di riorganizzazione e intende avviare un processo di rilancio all’insegna dell’innovazione, fondando la nuova strategia di comunicazione su un efficientamento dei processi di attrazione delle produzioni e sulla digitalizzazione e promozione del ‘cineturismo’ finalizzate ad un incremento delle risorse finanziarie, al rafforzamento della collaborazione tra gli enti locali e statali e all’ottimizzazione dei percorsi burocratici, creando reti locali e nazionali che promuovano i territori e le loro location, come destinazioni ideali per le riprese (di film, serie, spot, documentari) e al contempo per il turismo cinematografico”. Tra le varie iniziative, seguendo anche il modello Campania, si intende in particolare “incentivare l’arrivo sul territorio di progetti di serialità che aumentino attraverso la continuità e familiarità, l’indotto e la visibilità delle città umbre” grazie anche alla prossima uscita del nuovo Umbria Film Fund, che sarà semplificato; nonché “la riattivazione del cineporto del CMM (Centro multimediale di Terni), fondamentale per offrire anche dei teatri di posa in Umbria e su tutto il territorio spazi idonei per le riprese e per l’allestimento dei reparti con assistenza in tutte le fasi della produzione (dalla pre alla post)”.

 

 

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