PERUGIA – Il momento dell’anno tanto atteso è finalmente arrivato: presentata oggi all’Hotel Brufani la XVIII edizione del Festival Internazionale del giornalismo, alla presenza di Arianna Ciccone e Cristopher Potter, fondatori e organizzatori, insieme al sindaco di Perugia Andrea Romizi e alla presidente della Regione Donatella Tesei, entrambi partner istituzionali dell’evento.
Dal 17 al 21 aprile Perugia diventerà un hub di informazione, networking e incontri ad ampio respiro internazionale: Arianna Ciccone spiega nel dettaglio un programma denso di ospiti e tematiche con oltre 600 speaker provenienti da tutto il mondo pronti a dare il loro contributo a più di 200 eventi e panel. Proprio la dimensione internazionale, sempre più presente e curata dagli organizzatori del Festival, rappresenta quel valore aggiunto che può rendere Perugia e il suo centro storico medievale conosciuta in tutto il mondo e farla diventare un prezioso centro di interesse per il mondo del giornalismo internazionale.
“Quest’anno abbiamo ricevuto tantissime proposte di alto livello”, commenta Arianna Ciccone, “il Festival sta diventano un punto di riferimento per numerosi temi internazionali e nomi del giornalismo e di questo siamo contentissimi”. Ai due fondatori e organizzatori è stato anche chiesto di raccontare il ‘modello Perugia’, in una intervista affidata a Miguel Castro, direttore di Global Media Partnership della Bill & Melinda Gates Foundation: “un’emozione fortissima essere invitati a New York per raccontare il Festival e scoprire che moltissime persone in sala non solo conoscevano la città di Perugia ma ci erano proprio stati!”, spiega Ciccone.
Il Festival del 2024 non potrà non parlare di guerra e conflitti. Dall’Europa alla Russia, fino al Medio-Oriente, #ijf24 dedicherà ampio spazio alle analisi di autorevoli firme del giornalismo internazionale e alle testimonianze dirette degli inviati che hanno saputo e potuto raccontare in diretta lo svolgersi degli eventi. Inviati che lavorano ogni giorno in zone di guerra, rischiando la propria vita per assolvere una missione fondamentale: raccontare la realtà.
Numerosi i nomi che troveranno posto nel programma IJF quest’anno, come Motaz Azaiza, fotoreporter palestinese che ha documentato in diretta la distruzione e la crisi umanitaria causata da Israele nella Striscia di Gaza. Il fotoreporter dialogherà con Jodie Ginsberg, CEO del Committee to Protect Journalist. Sul conflitto, parleranno di una doppia prospettiva Noa Landau e Hanin Majadli, rispettivamente vicedirettrice israeliana e direttrice della sezione in lingua araba del quotidiano Haaretz.
E ancora si parlerà di invasione russa dell’Ucraina grazie a collegamenti che permetteranno testimonianze in prima persona: Dimitry Muratov direttore responsabile della Novaya Gazeta e co- vincitore insieme a Maria Ressa del Premio Nobel per la Pace 2021, Evgenia Kara Murza, moglie del giornalista e attivista politico russo condannato a 25 anni per aver pronunciato all’estero frasi di denuncia contro i crimini commessi dall’esercito russo in Ucraina, Elena Kostyuchencko, una delle più importanti giornaliste russe che da anni sfugge ai continui attacchi russi contro la sua persona.
In un anno in cui metà della popolazione mondiale è chiamata alle urne, anche le elezioni saranno un tema importante. Altri topic al centro del Festival saranno le donne, il clima e l’intelligenza artificiale. Ospiti immancabili saranno Zerocalcare che condurrà il pubblico nel ‘Buco nero della stampa’. Roberto Saviano e Barbara Serra dialogheranno sui grandi temi internazionali, mentre Federica Sciarelli con il team di ‘Chi l’ha visto’ spiegherà il metodo investigativo considerato ormai un successo per tutte le scuole di giornalismo.
Come ogni anno tutti gli eventi saranno a ingresso libero e in diretta streaming e on demand sul sito ufficiale alla voce ‘programma’. Per restare aggiornati sul programma e sui cambiamenti in tempo reale, basterà consultarlo sul sito ufficiale.
