Mission is possible: abbiamo l’Umbria Film Commission

PERUGIA – Per la serie “buone notizie in pandemia” finalmente oggi nasce l’Umbria Film Commission. Sottotitolo: “meglio tardi che mai”, visto che la nostra regione è tra le ultime a creare questa realtà. Per i profani, le film commission sono fondazioni e associazioni che supportano produzioni audiovisive in un territorio erogando servizi di vario genere: dal supporto logistico all’apporto di professionisti del territorio. 

L’iniziativa nasce sotto una buona stella, quella del regista Paolo Genovese che è stato nominato presidente della Fondazione. Genovese ha già le idee ben chiare su come strutturare il lavoro dei prossimi mesi.

In primo luogo creare forti reti istituzionali per garantire maggiore flessibilità nel concedere servizi e permessi per le produzioni; possibilità che, sottolinea, le regioni riescono a consentire molto meglio rispetto alle grandi città.

In secondo luogo – e questo è un punto fondamentale – investire in formazione creando una Scuola di Cinema in Umbria per studenti, artisti e maestranze che non sarebbero più costrette ad uscire dalla regione per un percorso didattico o lavorativo. Questo consentirebbe “un doppio lavoro”, dice Genovese, “esportare talenti umbri e avere professionisti pronti”.

Infine la creazione di un Grande Festival di Cinema sul territorio con il duplice intento di fare cultura – con proiezioni, incontri e dibattiti – e far conoscere le bellezze della regione. 

 

Il capitale economico di partenza sembra andare incontro ai buoni propositi di Genovese. La presidente della Regione, Donatella Tesei, infatti, informa che la Giunta Regionale stamattina ha stanziato 1,5 milioni di euro per il Film Found che verranno gestiti da Sviluppumbria mentre 600 mila euro da Arpal, per il bando di formazione nel settore audiovisivo. Insomma non solo parole, si fa sul serio. 

Perché una buona Film Commission funzioni – come sottolineato da Genovese – c’è bisogno del supporto delle istituzioni regionali, prima di tutto i Comuni. A garantire questo impegno sono intervenuti il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il primo cittadino di Terni Leonardo Latini e, the last but not the least, Michele Tonaccini, presidente di ANCI Umbria e sindaco di Deruta. Per loro questa è l’opportunità di valorizzare l’Umbria in quanto set naturale, “recuperando” sottolinea Romizi, “una consapevolezza di identità regionale non espressa sempre appieno;  su questo potremo certamente lavorare, affrontando tante sfide in tante ottiche”. 

In effetti le ricadute positive sul territorio possono essere di varia natura. Prima fra tutte l’aumento di produzioni cinematografiche e audiovisive sul territorio. Francesco Rutelli, presidente ANICA ed ex sindaco di Roma ricorda che proprio durante il suo mandato nella capitale (1993-2001) nacque la prima Film Commission del nostro Paese innescando un incremento di produzioni che ha portato a superare la dimensione strettamente cinematografica, integrando spot e video per diverse piattaforme. Ad oggi la capitale conta più di 230 set aperti in contemporanea. In seconda istanza, come sostiene Cristina Piarone, presidente dell’Italian Film Commissions, queste realtà sono in grado di generare “un’osmosi tra produzioni e territorio, creando un circolo virtuoso”. L’aumento di produzioni audiovisive porta, ovviamente, una maggiore visibilità della regione e delle sue bellezze a livello nazionale ed internazionale generando una ricaduta positiva di tipo economico, turistico, culturale-identitario e, soprattutto, favorendo nuove opportunità per giovani creativi che da oggi hanno una realtà più vicina con la quale interfacciarsi. Su un piano di coordinamento nazionale interviene la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni. La senatrice sottolinea il suo lavoro al Ministero per creare una sinergia tra Cinecittà, valorizzata come ponte internazionale, e le varie Film Commission, ancora più potenziate nei vari territori, per creare una rete di produzione forte e coesa. Soprattutto evidenzia come il settore audio-video risulti essere dal punto di vista economico-produttivo pari a quello del mattone, come risulta dalla recente indagine dell’ANICA.

 

In sostanza ci sono sicuramente buone premesse per la piena riuscita di questa iniziativa. In particolare fa ben sperare la presenza costante della parola ‘formazione’ in bocca a tutti i relatori. Non solo promozione, quindi, ma anche sviluppo, ottenibile nella creazione di nuovi professionisti tecnici e artistici.

Inoltre, essenziale, l’impiego attivo delle tante e virtuose realtà già operanti che devono essere coinvolte. 

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