Perugia ritrova la sua “Fonte dei Tintori”

PERUGIA – Scesa la sera si è illuminata la Fonte dei Tintori con tutte le suggestioni di una storia di popolo perugina che poggia le sue radici nelle sorgenti che sgorgavano laddove c’era una chiesa dedicata a San Galigano con un antichissimo monastero abitato già prima del 1298 e fino al 1412 dalle monache dell’ordine di San Benedetto. Nel 1792 la chiesa fu demolita del tutto. Da questo momento fu il collegio dell’Arte della Lana ad entrare in possesso del monastero, destinato allo spurgo e alla tinta della lana. Nel 1792, l’edificio in rovina fu restaurato e adattato a luogo per la concia delle pelli. Con il trascorrere del tempo, la Fonte ha conosciuto un nuovo e inesorabile declino.

Ieri alla presenza del sindaco Andrea Romizi, c’è stata l’inaugurazione del restauro realizzato grazie all’Art Bonus e all’intervento del mecenate Cavaliere al lavoro Antonio Campanile per evidenziare il legame tra il monumento e la storia della sua azienda che produce saponi fin dal 1925. Costo dell’intervento: 150 mila euro.

Ecco la descrizione che veniva fatta delle Fonti nelle informazioni sullo stato di conservazione: “La vegetazione incolta che ormai nasconde il monumento alla vista, la pietra e laterizio dallo smog sono scurite dallo smog, e dalle macchie causate da muschi, alghe e licheni”.

Ormai, un lontano ricordo.

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