Quel week end di Alberico Cybo alla Abbadia da giovedì 5 marzo a domenica 8 marzo del 1551

FERENTILLO – La storia e’ scritta su documenti di archivio pubblico o privato, originali, dove vengono raccontati episodi di cronache locali  che hanno segnato la vita delle comunità piccole o grandi che siano.
Documento che attesta la visita di Alberico Cybo a Ferentillo nel 1551
Oggi abbiamo i mezzi di comunicazione, visivi, internet, tv, quotidiani, settimanali e periodici di qualsivoglia tipologia, cronaca, politica, attualità, gossip. Ma questa volta, e’ bastata una piccola nota scritta su un diario appartenuto al curato della chiesa di Monterivoso, ritrovato da noi, alcuni anni fa tramite una attenta ricerca. E’ il documento che certifica  la presenza a Ferentillo di un personaggio che ha dato lustro all’antico borgo della Valnerina: Alberico Cybo Malaspina Marchese di Massa, Signore di Carrara Conte di Ferentillo e Governatore della terra di Monteleone.
Stemma di Alberico Cybo, fonte battesimale chiesa di Santo Stefano a Precetto
Il suo feudo ferentillese lo muni’ degli statuti comunali firmandoli il 22 Aprile del 1563, come recita il manoscritto restaurato e conservato nell’Archivio storico del comune di Ferentillo: (…Subscripsio Illustrissimi et Excellentissimi D. Principis…) atti che vanno dal 1550 al 1859, i più antichi conservati presso l’archivio e per la maggior parte risalgono all’epoca della Signoria di Alberico.
Notizie storiche tratte dal Convegno di studi Ferentillo 30-31 maggio 2008
Ma andiamo a vedere questo “unico documento” esistente sulla presenza “fisica” del Principe a Ferentillo, a epoca chiamato Abbadia.

(documento un tempo conservato presso il museo Etnografico di Monterivoso del compianto maestro pittore Silvano Silvani Loreni) nel cartaceo oltre a varie altre note, si legge, per quel che si può decifrare, che il Principe Alberigo giunse a Ferentillo il 5 Marzo del 1551 e rimase per tre giorni ripartendo il giorno 8 dello stesso mese: …Ad. 5 de marzo de iovedi venne il S.or Alberigo alla badia con dieci archibugieri seguito da notabili…parti’ dalla badia 8 de mese …con grande….. saluto de popolo ….sulla strada da piazza alla chiesa. Si può immaginare la grande accoglienza che il popolo ferentillese ha devoluto al Signore di Massa,  in visita ai suoi possedimenti. Nel lungo periodo di suo governo,  Il territorio e’ stato amministrato da vari commissari da lui nominati di fiducia: (registro dei consigli generali e speciali della comunità dello stato di Ferentillo) dal 21 dicembre del 1553 al 24 aprile del 1558 si riporta la nomina di ” Octavianus Castellus de Vulterra” ; dal maggio 1562 al primo febbraio del 1565 in data 15 giugno del 1562 si nomina commissario Claudio Colombo da Carrara come commissario “iurisdicente” di Ferentillo per un anno (nel 1564 grandi festeggiamenti per la nascita di Eleonora figlia di Alberico). Ma abbiamo anche altri nomi di commissari come Giovanni Giudici; Pietro Cavallo da Pontremoli…..Altro interessante documento dei consigli speciali che vanno dal  13 agosto del 1600 al 18 settembre 1605 , dove in data 16 gennaio del 1605 si accenna alle manifestazioni che dovranno essere effettuate in onore dell’ avvenuto matrimonio tra Carlo Cybo Malaspina e Brigida Spinola. Altra data 1603 pero’ non viene confermata, una nuova visita del Principe a Ferentillo.  Insomma documenti storici importantissimi che testimoniano la genesi di uno dei più interessanti borghi dell’Umbria. Qui c’e la storia di un popolo. Ma il 3 maggio del 1601 in un istrumento del notaio Latino Caromani abbiamo l’unificazione dei due castelli di Matterella e Precetto sotto il nome di Ferentillo e lo stemma: due gigli, due chiavi e la croce (lo stemma subirà ulteriori modifiche, successivamente, fino a rappresentare una sola chiave e un solo giglio, una croce  su fiume corrente,  i tre terzieri).
Archivio di Stato di Massa, disegno di anonimo: i due castelli di Matterella e Precetto
Gli atti furono stipulati dai deputati dei due borghi nel convento dei cappuccini di Santa Illuminata avanti il commissario. Gli Archivi di Stato e gli Archivi  storici dei comuni sono una risorsa unica per approfondire la conoscenza di queste realta’. Negli Archivi c’e la storia, chiunque può ricercare e verificare senza incorrere a millanterie di ogni genere  come sta avvenendo in questi ultimi tempi.

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