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Rosa on the road: un camion colorato di rosa per dire no alla violenza di genere

CITTA’ DI CASTELLO – Rosa ‘on the road’: un fiocco rosso ed una scritta in tutte le lingue per dire no alla violenza di genere sul telo del semirimorchio di un camion colorato di rosa che attraverserà le strade d’Italia e d’Europa, portando dietro un messaggio forte e di speranza: è il progetto, primo in Italia, di un’azienda di trasporti di Città di Castello, senza dubbio originale ed efficace, reso noto lunedì 9 giugno alla presenza del sindaco Luca Secondi, agli assessori alle Pari opportunità e Politiche sociali, Letizia Guerri e Benedetta Calagreti, al consigliere provinciale, Filippo Schiattelli e alla Segretaria generale della Federazione Autotrasportatori Italiani (Fai) e FAI Umbria dal 2011, Carlotta Caponi, esperta di autotrasporto e relazioni sindacali. Il progetto era stato presentato qualche giorno fa all’autodromo di Misano in occasione del Misano Gran Prix Truck, una fra le fiere più importanti dell’autotrasporto.

“Dopo aver ordinato il nuovo semirimorchio qualche mese fa – precisa Annalisa Palazzetti, 42 anni, titolare dell’azienda assieme ad Augusto Cucchiarini, coetaneo – abbiamo deciso di fare una cosa diversa e mai realizzata. L’idea è nata dal fatto che girando tutta Italia, ogni giorno, possiamo veicolare un messaggio sociale e culturale dalla portata mondiale, per sensibilizzare più persone possibili. Pur essendo da sempre il nostro colore rappresentativo il verde, il nostro semirimorchio è stato colorato di rosa, con il messaggio forte e chiaro in diverse lingue: ‘Stop alla violenza sulle donne’. Siamo felici del profondo apprezzamento che abbiamo ricevuto con la speranza che sia il segnale che piano piano qualcosa stia cambiando”.

Il progetto è stato realizzato da un costruttore di veicoli industriali da anni leader nel mercato dei semirimorchi, Moving Floor, e si distingue per un forte impatto comunicativo. “Il suo allestimento singolare – hanno concluso Annalisa e Augusto, è teso a sottolineare il dolore provato per questa tragedia e la fermezza con la quale i trasportatori si uniscono per contrastare la violenza di genere. Il mezzo di trasporto diventa così un vero e proprio mezzo comunicativo per far circolare il messaggio in tutta l’Italia e farlo arrivare a una platea molto estesa”. L’azienda di trasporti ha le sue origini nel lontano 1977 da Francesco Palazzetti che, nel 2008, invece di fermarsi ormai in pensione, ‘sposa’ con la sua esperienza, la tenacia, la volontà, l’ambizione di Augusto, figlio di un caro amico prematuramente scomparso. Solo nel 2024 Annalisa (figlia del fondatore) sostituisce il padre per problemi di salute, trovando un’azienda solida, all’avanguardia e in espansione. “Stante l’impegno della Federazione su questo fronte – ha sottolineato Carlotta Caponi – è per me motivo di grande orgoglio partecipare a questa iniziativa proprio nella mia Umbria insieme alla socia Annalisa Palazzetti e ad Augusto Cucchiarini, giovani imprenditori dell’autotrasporto, coinvolti attivamente nella vita associativa di Fai Umbria. Con questa iniziativa prima in Italia nel settore dei trasporti, dimostrano una sensibilità autentica su un tema troppo spesso legato solo alla cronaca. Un gesto concreto che punta alla prevenzione e alla consapevolezza. Il settore della logistica, storicamente a prevalenza maschile, sta cambiando volto. Sempre più donne ricoprono ruoli chiave, dalla gestione della supply chain alla guida dei mezzi pesanti. In Italia, il 6% dei conducenti è donna, una percentuale superiore alla media europea, ma le difficoltà permangono: visibilità limitata, scarse opportunità di crescita e barriere culturali ancora forti”. Inutile dire che la presentazione di questo inedito e colorato progetto realizzato materialmente anche da un’altra azienda tifernate, ha provocato un grande interesse e molta curiosità. “Una bella e concreta dimostrazione di sensibilità che con orgoglio proviene da un tessuto sociale, quello di Città di Castello, capofila con il comune, regione, usl, scuole, associazioni e forze dell’ordine, di progetti ed iniziative di contrasto e sensibilizzazione sul tema della violenza di genere”, hanno precisato Secondi, Guerri e Calagreti e Schiattelli, nel congratularsi con Annalisa ed Augusto. “La violenza di genere – hanno detto gli amministratori – che non è solo fisica, ma è anche verbale, psicologica, economica, è ormai una piaga strutturale della nostra società e tutti insieme come oggi dobbiamo remare dalla stessa parte”.

 

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